Terza corrispondenza dal corteo nazionale delle RdB di Roma (ore 11,20)

Non abbiamo governi amici! 

Radio Città Aperta

Il corteo è partito da alcuni minuti, appena dopo l’arrivo in piazza della foltissima delegazione proveniente da Napoli in rappresentanza non solo dei posti di lavoro ma anche delle tante liste di disoccupati come ad esempio i “corsisti autorganizzati” che col consueto striscione che riproduce Guernica sono tra i più visibili. I lavoratori napoletani chiedono lavoro vero e stabile per poter sottrarre terreno alla criminalità organizzata che sfrutta le situazioni di sofferenza economica e sociale per allargare la propria influenza su vasti settori popolari.

Tantissime le bandiere rosse delle organizzazioni sindacali di base, ma tante anche le bandiere del movimento No Tav e di quello contro la base USA al Dal Molin di Vicenza. Il corteo è aperto dallo striscione “Per la dignità dei lavoratori pubblici contro la precarietà” mentre altri enormi cartelli recitano “Assunti davvero assunti subito”, “Abrogazione della legge 30 e del pacchetto Treu” per riassumere solo alcune delle parole d’ordine dello sciopero di oggi e a dimostrare un’opposizione frontale alle politiche sia dei governi di centro destra che di centro sinistra. “Non abbiamo governi amici” è la parola d’ordine del sindacalismo di base che oggi sta portando in piazza di nuovo decine di migliaia di persone. Intanto assieme a San Precario ha fatto la sua comparsa anche Santa Assunta subito a dimostrare l’ironia che sta caratterizzando le mobilitazioni di questi anni del sindacato di base.

Molto visibile anche lo spezzone dei Vigili del fuoco scesi in piazza con le loro divise e con lo striscione “Meno vigili meno sicurezza. Stabilizzazione per tutti i discontinui” e con un altro che dice “Discontinui nel lavoro stabili nella lotta”.

Ha raccontato ai nostri microfoni Gianni Maccarino delle RdB dei Vigili del Fuoco: “Il governo attuale sta proseguendo una militarizzazione del corpo dei vigili del fuoco che crea scontento tra i lavoratori e nel paese. Siamo qui oggi per rigettare una controriforma che ci renderebbe servi delle forze di polizia e al servizio della repressione. Noi vogliamo continuare ad essere al servizio della popolazione e della protezione civile. Ormai tra di noi tantissimi lavorano in condizioni di estrema precarietà il che va a scapito di un corretto e adeguato svolgimento di un mestiere che richiede qualificazione e mezzi sufficienti, mezzi che spesso mancano perché le risorse finanziarie vengono destinate dai governi alle spese militari. Per questo noi siamo nettamente contrari alle missioni militari all’estero. Abbiamo bisogno di finanziamenti non alla guerra ma per la protezione civile, per la prevenzione nei luoghi di lavoro a favore di una maggiore sicurezza, per la salvaguardia del territorio.

I Sindacati confederali hanno finora sostenuto e applaudito la Finanziaria varata dal governo Prodi e ora che credibilità hanno nel proclamare questo sciopericchio per il 16 aprile? Ormai sono dei manager interessati più a gestire la privatizzazione dei nostri TFR tramite i loro fondi pensione. Non rappresentano più i lavoratori”

Le RdB denunciano che le risorse stanziate dall’esecutivo per il rinnovo del contratto del Pubblico Impiego sono altamente insufficienti. I 90 euro lordi in tre anni promessi dai Ministri Padoa Schioppa e Nicolais non coprono neanche l’aumento del costo della vita. E lo sciopero di oggi, ci tiene a precisare il sindacato di base, non prende di mira solo gli aspetti economici ma chiede anche la fine dello smantellamento degli enti pubblici e della pubblica amministrazione realizzato attraverso il blocco del turn over e delle assunzioni, l’aumento della precarietà e della mobilità territoriale quando non addirittura attraverso la chiusura delle sedi.