Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC)

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No al revisionismo, difendere la Resistenza

In questi giorni a Reggio Emilia è in atto una grande opera di mistificazione e demonizzazione della lotta di Resistenza da parte di vari individui e portavoce dei vari partiti borghesi di Centro-destra e Centro-sinistra con l’appoggio di larga parte della stampa.

La Resistenza è stata la lotta nella quale centinaia di miglia di giovani, di donne, di operai, di contadini e proletari del nostro paese, sotto la guida del Partito Comunista Italiano, scesero in campo, si organizzarono e organizzarono una mobilitazione per combattere e sconfiggere la dittatura terroristica della borghesia, il fascismo, e cacciare l’invasore nazista.

La Resistenza vittoriosa contro il nazi-fascismo è stata soprattutto l’esperienza più importante di mobilitazione e il punto più alto della lotta della classe operaia e delle masse popolari per la conquista del potere nel nostro paese. Oggi, a distanza di molti anni da quell’esperienza così importante che ha dato inizio ad una fase di importanti conquiste per le masse popolari, varie frange di fascisti di Forza Italia, Alleanza Nazionale, Fiamma Tricolore e del Centro Studi Italia, scatenano un ulteriore attacco contro la più importante e gloriosa pagina di lotta del nostro paese. Sono sempre più frequenti le losche iniziative che con menzogne e mistificazione questi figuri mettono in campo per tentare di equiparare i partigiani, che allora lottarono con coraggio e abnegazione per liberare l’Italia dall’oppressione, a coloro che invece opprimevano e sostenevano uno Stato terrorista fascista.

Numerosi i tentativi di riabilitare i carnefici della brigata nera, i torturatori dell’OVRA (polizia politica del regime fascista), dell’RSI, e di tutti coloro che durante il ventennio con l’apporto dei nazisti deportarono, trucidarono, e sterminarono milioni di proletari che non intendevano sottostare a tale regime oppressivo e repressivo. Equiparare oppressori ad oppressi è il solo strumento che i fascisti, con il continuo appoggio dei signori del cosiddetto “governo amico” (di fascisti e di padroni aggiungiamo noi) hanno a disposizione per lanciare fumo negli occhi di un popolo che ancora oggi lotta costantemente contro un regime che via via va sempre più nella direzione del vecchio ventennio fascista.

Il recente caso della Croce eretta a Cernaieto di Casina (Reggio Emilia) in ricordo dei “martiri dell’RSI” è un tentativo di revisionismo che va nel senso della negazione storica della Resistenza, una provocazione inaccettabile e un grave oltraggio verso coloro che diedero la vita per liberare il nostro paese dall’oppressione fascista. L’erezione di tale simbolo, costruito evidentemente in barba allo stesso spirito per cui lottarono i nostri partigiani e su cui è stata fondata la Repubblica e la Costituzione del nostro paese (che nega tra l’altro la possibilità di erigere simboli e lo sviluppo di qualsiasi tipo di propaganda che riporti al fascismo), rappresenta inoltre un episodio che prepara il terreno ad una cultura basata sull’oppressione e sul razzismo e che apre la strada ad una fascistizzazione dello Stato e delle istituzioni.

A fronte degli attacchi sempre più gravi ai diritti di libertà di associazione, di espressione, e al tentativo di eliminazione dell’agibilità politica per i comunisti e per quegli elementi che dissentono e lottano per la libertà, così come a fronte di una situazione di sempre maggiore precarietà e di eliminazione delle conquiste di sopravvivenza delle masse popolari, sono molteplici le risposte e le forme di resistenza attraverso le quali le masse stesse si oppongono a tale situazione.

Anche le varie forme di denuncia e di opposizione alla denigrazione della Resistenza e della storia del movimento di lotta della classe, sono importanti e giusti momenti di lotta che le masse popolari portano avanti per la difesa della propria cultura, della propria storia e contro il tentativo di costruire una cultura basata sul razzismo e l’intolleranza. Oggi, a fronte di queste diverse e molteplici forme di resistenza, vediamo i vari “signori” di tutti i partiti borghesi di destra e di sinistra, a cui si accodano remissivamente anche gli organismi come l’ANPI (e questo è ancora più grave) che dovrebbero difendere la memoria storica di quanti lottarono contro il fascismo, gridare all’allarme “terrorismo”, spendere parole di accusa contro chi, tra le masse popolari, oggi come allora non intende abbassare il capo, contro chi cerca con la lotta di opporsi alle meschine forme di revisionismo e lotta per la difesa della propria storia e dei propri diritti.

Il partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza - per il Comunismo (CARC) si schiera oggi come ieri al fianco delle masse popolari e di tutti coloro che giustamente si oppongono con forza e decisione all’eliminazione delle conquiste ottenute con grandi lotte a partire dall’eroica Resistenza partigiana, al fianco di coloro che si oppongono alla denigrazione della Resistenza e in difesa di quanti lottarono per liberare il nostro paese dalla dittatura terroristica della borghesia e del suo Stato.

Facciamo appello a tutti gli antifascisti, ai sinceri democratici, alle associazioni, alle organizzazioni progressiste e a tutti coloro che hanno a cuore e credono nei valori della Resistenza come la solidarietà, la libertà, l’uguaglianza affinché tengano alta la guardia e si schierino con decisione, denunciando e attivandosi con decisione e fermezza per contrastare tutte le vigliacche manovre che fascisti, razzisti e revisionisti cercano di mettere in campo.

Solidarietà, giustizia sociale, diritti per le masse popolari e la classe operaia!

Vigilare, denunciare e contrastare ogni iniziativa volta alla denigrazione della Resistenza e a fomentare la cultura del razzismo e dell’intolleranza!

No al revisionismo!

La Resistenza vive nelle lotte di ogni giorno!

Difendere la Resistenza vuol dire difendere la libertà di tutte le masse popolari!

Ora e sempre Resistenza!

Fare dell’Italia un nuovo paese socialista!

Qui di seguito inseriamo diversi collegamenti internet in cui si possono trovare alcuni articoli sulla distruzione della oltraggiosa croce fascista di Ceranieto di Casina (Reggio Emilia).

http://www.linformazione.com/archivio/20070311/01_RE1103.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070311/03_RE1103.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070312/01_RE1203.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070312/02_RE1203.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070312/03_RE1203.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070313/01_RE1303.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070313/07_RE1303.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070313/08_RE1303.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070314/01_RE1403.pdf

http://www.linformazione.com/archivio/20070314/09_RE1403.pdf