Stefano Benni:
Cara mamma ti scrivo dal fronte Tratto da "la Repubblica", 1
febbraio 2003
Camp Silvio, deserto iracheno,
2 marzo. Cara mamma, siamo in zona operativa. Ci hanno
detto di non usare mai la parola guerra, locuzione
antiquata e drammatizzante, ma piuttosto termini come
intervento preventivo, motivi tecnici, obliterazione
degli obiettivi. Anche noi soldati dobbiamo esprimere i
nostri sentimenti in modo acconcio. Ad esempio non si
dice "cagarsi addosso dalla paura" ma
"elaborare lo stress in modo autoreferenziale".
Quindi sono il tuo Cosimo, e mi sto autoreferenziando
perché ho paura che mi obliterino. Siamo in una
tendopoli vicino agli americani, e si è creato un clima
di sano cameratismo. Loro non ci chiamano più Macaroni,
ma Chocolate boys, per l´abitudine del nostro premier di
spalmarsi la pelata di Nutella quando va in televisione.
Noi non li chiamiamo Gringos ma Findus, perché il
presidente Bush si è fatto fare il lifting in
crioterapia e per non fare squagliare tutto, se ci
guardate bene, porta sempre al collo un filetto di
salmone surgelato travestito da cravatta rosa.
Ieri è venuto il generale americano Mason e ci ha
mostrato le prove delle armi segrete chimiche irachene.
Una foto completamente nera, a riprova di quanto sono
segrete. Poi ci ha spiegato che i missili iracheni hanno
una gittata troppo lunga, mentre come è noto i missili
di tutto il mondo hanno gittata comunale o tutt´al più
provinciale. Ci ha fatto vedere addirittura un missile
iracheno con la marmitta truccata.
Poi ha detto che c´è nel mondo un paese governato da un
tiranno padrone di tutto e mentitore, che non vuole
essere indagato né giudicato, è iscritto a
un´organizzazione segreta di incappucciati che ha
perseguito piani eversivi, consegna alle televisioni
videocassette piene di minacce e per finire ha fabbriche
d´armi ovunque, anzi le esporta in tutto il mondo,
perciò l´Usa lo attaccherà.
Gli abbiamo puntato contro i fucili e non li abbiamo
abbassati finché non ci ha giurato che non parlava
dell´Italia.
4 marzo
Oggi dovevamo avere due gradite visite. Il presidente
Berlusconi e Sharon Stone. Ma non sono potuti venire.
Invece di Berlusconi è venuto il ministro Martino e
invece della Stone Maria De Filippi.
Martino era bellissimo, con un cappello texano tricolore
e gli sci da fondo. Credeva che l´Iraq fosse come
l´Afghanistan. Ha ribadito che l´Italia non è in
guerra, ma siamo qui solo per supportare in joint venture
logistica l´intervento americano. Comunque ha detto di
vigilare poiché il pericolo di un attentato è
altissimo, si stanno saldando insieme il terrorismo
islamico i pacifisti le brigate rosse i Nas i
disobbedienti, gli arbitri, i vescovi e la cassazione. Se
colpiranno subito sarà grave ma se non colpiranno sarà
anche peggio perché allora gli attentati li farà la Cia
e quella va giù pesante. Infine il nostro colonnello ha
gridato: volete camminare nel deserto per cinquanta
chilometri o vedere Maria De Filippi che balla? Aveva
appena finito di dirlo che eravamo tutti e trecento
schierati in assetto di marcia. Il colonnello non sapeva
se essere contento o meno.
Dormiamo in simpatiche camerette col letto a Castelli.
No, hai letto bene mamma, non a castello, a Castelli, i
padani occupano la branda sotto, i meridionali dormono
per terra. Il lettino sopra è occupato da un cartello:
la branda va rifatta in nome del popolo.
7 marzo
Stamattina abbiamo eseguito un´esercitazione anti guerra
chimica. Abbiamo fatto colazione con cappuccino
liofilizzato e hamburger surgelati americani. Il
cinquanta per cento non ce l´ha fatta ed è a letto che
autoreferenzia. E´ venuto a trovarci Tony Blair. Che
stile, che eleganza! Sembrava Little Tony passato per
Oxford. Con lui c´era Gasparri. Che stile, che
vivacità! Ha bofonchiato qualcosa per un minuto e poi è
rimasto bloccato nella sua solita espressione: a bocca
aperta e col labbro pendulo. Un po´ alla volta gli si
stava riempiendo la bocca di sabbia e allora gli abbiamo
messo una maschera antigas. Pensandoci bene, non ha
cambiato faccia per niente.
Siamo eccitati perché ci hanno detto che in settimana
dovrebbe finalmente arrivare Sharon Stone, se no Valeria
Marini, se no la Moratti. E poi una buona notizia: a
quelli del Grande Fratello li avvertiranno se scoppia la
guerra, mentre a noi non diranno cosa succede nella casa
del Grande Fratello: una bella rottura di marroni
risparmiata.
8 marzo
Ci siamo scambiati le mimose. Da alcuni indizi l´attacco
sembra imminente. Il colonnello Mason continua a portarci
prove delle armi segrete di Saddam, ad esempio ci ha
fatto vedere che i cannoni iracheni hanno la canna vuota,
cosa ci nascondono dentro? Nel pomeriggio abbiamo visto
anche gli ispettori Onu. Hanno tutti un berretto da
Sherlock Holmes, la pipa e un metal detector. Gli
americani gli hanno detto di scavare tutto in tondo nella
sabbia, perché sotto poteva esserci un bunker segreto.
Solo alla fine hanno detto che era uno scherzo, volevano
solo che qualcuno gli costruisse una bella pista per le
biglie, e si son messi a giocare con grande risate.
Ho capito che gli americani sono dei gran burloni e che
la vita dell´ispettore Onu deve essere durissima.
Alla sera, abbiamo visto il film "Il ponte sul fiume
Lambro", una versione padana del Ponte sul fiume
Kwai con gli albanesi al posto dei giapponesi e Lunardi
che fa il colonnello costruttore al posto di David Niven.
Il film dura sei minuti, poi naturalmente il ponte
crolla. Dopo il rancio il colonnello, democraticamente ci
ha prestato il telefonino satellitare e ha detto: adesso
ognuno mandi un essemesse alla sua ragazza. Il soldato
Micillo, detto Miccichè per la sua intelligenza ha
detto: potrei usare altre tre lettere invece di esse emme
esse? Il colonnello ha detto che consulterà il
regolamento.
12 marzo
Stamattina è venuto a trovarci D´Alema. Per mostrare
che era per la guerra ma non troppo indossava una giacca
da paracadutista, bermuda a fiori, e un preservativo
sulla baionetta. Ha detto che dobbiamo essere
tecnicamente pronti all´azione pacificatrice e ha
cominciato a tracciare strani segni sulla lavagna. Per me
erano i piani per un attacco a terra, per un mio amico
era lo schema della nazionale di Trapattoni. Poi si è
scoperto che era la linea politica dei Diesse sulla
guerra. Con lui c´era Vissani che ha preparato un rancio
speciale. Tortino di sabbia al tartufo e poisson en boite
avec julienne de haricots, ovverossia tonno in scatola e
fagioli. Tutta la nuit abbiamo scoreggiato en pleine air
chiedendoci pardon. La mattina D´Alema è risalito sulla
sua barca (ci aveva messo sotto le rotelle) e ha detto
che lui non dice bugie come Silvio Nutella: entro due
giorni farà venire la Ferilli se no la Parietti se no
Pecoraro Scanio.
Nel pomeriggio abbiamo fatto l´esercitazione insieme
agli americani. Loro sparavano e noi andavamo a
controllare se avevano colpito il bersaglio. Quando
eravamo vicino al bersaglio loro continuavano a sparare e
gli inglesi venivano a controllare se ci avevano colpito,
e così via. Era un tourbillon molto vivace.
La notte però ho dormito male.
14 marzo
Finalmente è arrivato il presidente Berlusconi in
elicottero. Era incazzato perché per tutto il viaggio è
stato seguito da un branco di fenicotteri che lo
fischiava. E´ sceso con un agile balzo e per trovarlo
nella duna hanno dovuto usare i cani da valanga. Silvio
era in tuta mimetica, e sulla faccia aveva un fard
speciale mimetico a chiazze studiato dal Pentagono e
dalla Revlon. Purtroppo si era messo in testa troppa
Nutella e i cammelli sono impazziti e hanno cominciato a
leccarlo. E´ salito sul palco e ha detto che lui non è
solo il presidente operaio il presidente picciotto, il
presidente terremotato, ma anche il presidente soldato.
Ha detto che non ha fatto il militare perché le caserme
sono un covo di bolscevichi, ma che sa usare un´arma. Ha
fatto mettere dieci bottiglie una vicina all´altra a
cento metri e ha imbracciato il fucile. Tutte le volte
che sparava le bottiglia rimanevano intere e non
succedeva niente. Ci hanno spiegato che sparava tra una
bottiglia e l´altra, capito che mira?
Alla sera abbiamo fatto Ustica two, un´esercitazione
radar insieme agli americani. Loro simulavano di
attaccare con degli aerei e noi simulavamo di rubare i
tracciati. Devo dire che li abbiamo surclassati.
23 marzo
E´ stata una serata indimenticabile. E´ arrivato Colin
Powell, un negrone che sembra il commercialista di Tyson
e ci ha mostrato nuove prove delle armi irachene. Una
ricevuta fiscale della ditta tedesco-americana che ha
venduto a Saddam il gas con cui ha sterminato i curdi. Le
foto dei missili che gli hanno venduto i nostri alleati
russi, e i sistemi di puntamento italiani e francesi. Poi
ci ha insegnato a torturare i prigionieri senza lasciare
segni e ha cantato "Caravan petrol". Che
simpatico! Quando se ne è andato ci siamo torturati per
un po´ ma ci stavamo annoiando. Per fortuna, a
mezzanotte ci hanno detto che avevano montato il palco
per lo show. Dovevano esserci le veline ballerine ,
invece c´erano due velone ballerone con uno spinnaker
per slip. Poi Schifani e Vito che volevano fare i
fratelli De Rege, ma la scenetta non è mai iniziata,
indovinate perché. Alla fine, c´era il balletto di
Maria De Filippi e Pecoraro Scanio, ma fortunatamente si
è alzata una tempesta di sabbia. Dio è con noi.
25 marzo
Siamo andati a letto agitati, perché siamo in job alert,
mi sa che domattina attacchiamo. La prova certa è
questa: si sente un gran puzza di salmone rancido, quindi
Bush e la sua cravatta rosa sono arrivati. Inoltre in
Iraq ci sono settecentomila soldati e rimpatriarli tutti
costerebbe troppo. Ci hanno distribuito
l´equipaggiamento antichimico, una maschera antigas e
una cartina di Milano. Il colonnello Mason ci ha detto
che i primi a andare all´attacco, per motivi tecnici,
saremo noi italiani, ma di non preoccuparci perché ci
coprono loro con gli aerei, basta seguire l´ombra.
Guardo le stelle irachene, così simili alle nostre, e
penso: ma insomma, con la new economy e le promesse del
nano nutellato, e la tecnologia, e l´impero del Bene
come mai tutto quello che si annuncia nel nostro futuro
è una guerra dopo l´altra? Possono due petrolieri
megalomani spaccare in due il mondo solo perché nessuno
li lascia soli nella loro paranoia? Ma poi mi sono
consolato: mamma: pensa a quelle guerre scomode, nelle
trincee col fango, le scarpe sfondate e invece siamo qui
con gli alleati Usa cento volte più forti dei nemici, un
bell´equipaggiamento e mezzi modernissimi, pagati dai
cittadini. Morire in una guerra così è da disfattisti,
anzi, come dicono gli americani, è proprio out. Vero,
mamma?
28 marzo
Cara signora madre di Cosimo.
Questa non è una lettera preconfezionata, ma personale
per lei. Sono lieto di informarla che suo figlio Cosimo
è tecnicamente morto nella prima operazione di
prevenzione, obliterato da fuoco amico. La cordiale
ferita gli ha causato un´amichevole emorragia che lo ha
cameratescamente dissanguato accompagnandolo a braccetto
nel paradiso degli eroi. Ma non sia triste. Per
consolarla di questo spiacevole inconveniente ho almeno
tre belle notizie.
Essendo suo figlio Cosimo il primo caduto italiano in
zona, ha vinto il premio del Presidente del Consiglio
consistente in una licenza premio di due settimane da
trascorrere in una delle sue ville in Sardegna.
In quanto a lei, mamma di Cosimo, sarà ospite d´onore a
ben tre talk show in una settimana. La prego di comprarsi
i vestiti adatti.
Sappiamo inoltre che suo figlio Cosimo era di sinistra. E
inoltre meridionale e licenziato da poco. Si immagina che
vita avrebbe fatto nel nostro paese? Meglio così.
Con simpatia, il presidente del consiglio, generale
Sylvio Nutella Berlusconi.
PS. Non si sogni di protestare. Solo il popolo mi può
giudicare, e lei è una sola.
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