TU DEL PIERO... MI TRADIRAI

PRIMA CHE CARRARO CONTI..... tre volte tanto

 

korea 1966 - 2002

L'ARBITRO DECIDE PER I MONDIALI

L'ITALIA ..... ESPULSA !

ITALIA - COREA - 1 a 2

l'Italia viene espulsa da questo campionato del mondo ... si certo e' vero... gli arbitri ci sono stati contro e cosi' siamo fuori. l'Italia non gioca una grande partita, ( cosi' come non ha giocato bene nelle altre ) nel primo tempo, ma con totti riesce a fare dei miracoli ed e' suo il calcio d'angolo finito sulla testa di bobo vieri - che certo non si fa pregare per buttarla dentro.

nel secondo tempo l'Italia gioca la sua partita e contro i caparbi coreani non scivola, se non su un rimpallo, da una svirgolata di panucci... la palla rimane in aria e il primo piede che ci impatta sopra e' coreano...... ed e' goal.

ora tutti a parlare della vergogna - delle punizioni mai fischiate in favore dell'Italia, ma forse sono da meno gli arbitri che per anni hanno aiutato la juventus vergognosamente ?

e' proprio il sistema dell'arbitro che non funziona più all'interno di un gioco, quello del calcio, che rapidamente e' progredito tecnicamente ed economicamente ,lasciando le magliette nere con i fischietti a livelli primitivi. e' ora di inserire strumenti tecnici validi per poter permettere a questo gioco di rimanere pulito perché in partite come questa non si può non pensare che qualcuno si e' venduto e che quel qualcuno voleva decidere la partita assegnando immediatamente un rigore contro gli azzurri - che si c'era - ma che non si poteva dare solo verso un senso per poi sbattere fuori totti per simulazione - quando anche in quel caso il fallo era evidente e poteva starci la massima punizione.

perché non si utilizzano strumenti come la moviola in campo ? a chi serve che tutto ciò rimanga cosi' ?

ed ora cosa si fara ? si caccera il trap ?

per quale motivo in questo campionato del mondo resiste, guarda caso, solo l'asse occidentale americano e asiatico ?

l'Africa reggerà il confronto ?

non e' il momento di cambiare le regole di questi campionati mondiali puntando ad altre formule che per prima cosa non permettano di farsi eliminare con un golden goal o con i rigori ?

per quale motivo l'occidente sostiene questo calcio povero, vuole forse cambiare i contratti acquistando giocatori che danno l'anima per solo un milione al mese ?

la pacchia e' finita, 150 miliardi per un uomo che sa infilare il pallone in rete li vedremo per l'ultima volta con NESTA difensore - ..... se non venderanno TOTTI.

abbiamo visto un trap - teso - che forse prima di tutti si era reso conto di cosa sarebbe accaduto. LA COREA e' una bella squadra - non lo si può negare, forse non aveva bisogno di vincere in questo modo e ci rimane la soddisfazione di vedere una squadra ricca, l'Italia, uscire fuori dal campo, immeritatamente, per goderci questo mondiale povero, nei quarti, tranne la germania, che segna il passo ma non la realtà del nuovo mercato pallonaro.

la cosa più assurda e' sentire i commenti - giornalisti che attaccano l'arbitro e che consigliano di non comprare calciatori stranieri, soprattutto i coreani - forse ci siamo dimenticati che la francia e' piena di uomini stranieri....- e che sono i brasiliani - immigrati che sosteranno la finalissima ? - rimane la germania - ripeto - ma e' un miracolo, forse l'ultima goccia bianca su un prato al verde che, se non cambia mentalità, prima o poi svanirà dalla memoria storica, lasciando a galla solo i pannolini le pubblicità e i miliardi a decidere il gioco prima che si scenda in campo.

ora che dira' BERLUSCONI ?

arresterà l'Italia o le sue televisioni e i suoi guadagni sul pallone tondo ?

oppure anche questa volta era solo una promessa da non mantenere ?

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Gli azzurri, in vantaggio con Vieri e raggiunti all'88 da Seol
eliminati nel secondo supplementare dal gol di Ahn
Golden gol della Corea
L'Italia torna a casa

Proteste per l'arbitraggio scandaloso: espulso Totti,
annullato una rete forse regolare a Tommasi
dal nostro inviato MASSIMO VINCENZI

DAEJEON - Ancora una Corea, ancora un golden gol, ancora un arbitraggio più che discutibile, ancora un'Italia troppo piccola per essere bella: la nazionale di Trapattoni esce dai Mondiali e torna a casa. Lacrime azzurre, dopo essersi prima spaventati con un rigore parato da Buffon, e poi illusi con il solito gol di Vieri. Lacrime piene di rabbia per un Mondiale che si diverte a cacciare una dopo l'altra le grandi: la Francia, l'Argentina e ora l'Italia. Finisce l'avventura, inizieranno i processi con Trapattoni che dovrà difendersi meglio di quanto abbiano fatto i suoi giocatori per evitare di finire sul banco degli imputati. E di essere condannato.

La giornata inizia male con Nesta che non recupera, dando il via libera a Iuliano. Il resto è secondo previsione con Del Piero ad affiancare Vieri e Totti in un camaleontico tridente offensivo. L'inno ormai è uno schema: cantano tutti, tranne Vieri e Panucci, Iuliano ritma la musica. Il fair play ormai è solo un ricordo: "again Corea" si muove in curva, sventolato da mille mani. "Welcome to Azzurri's tomb" è lo striscione più grande. Lo stadio è un mare rosso che ondeggia verso il campo.

Quattro minuti e succede molto, se non tutto. Dopo tre Coco si prende un'ammonizione. Un altro giro di orologio e il signor Byron Moreno si guadagna il suo attimo di popolarità eterna: Panucci strattona Seol e per l'arbitro ecuadoregno è rigore. Occhi sbarrati degli azzurri, aria di complotto in tribuna, anche se a rivederlo il fallo c'è, che poi in Italia quasi mai l'avrebbero fischiato è un altro discorso. Tira il perugino Ahn, ma Buffon intuisce e ributta nell'anonimato il signor Byron Moreno.

Si ricomincia da zero. La Corea tiene palla, alza il ritmo e prova a sfondare la barriera italiana da tutte le parti. Gli azzurri si mettono l'elmetto e iniziano a lottare: persino Totti e Del Piero (più lo juventino) arretrano in copertura, arrivando sino sulla propria trequarti. Il 4-3-2-1 disegnato da Trapattoni diventa così spesso un 4-5-1-1, dove tutti pensano soprattutto a rubar palla e a coprire gli spazi.

Si gioca con lanci lunghi e imprecisi, con improvvise accelerazioni, come dentro un flipper. A vincere il primo bonus è l'Italia. Diciotto minuti e Totti (sino a questo momento in ombra) batte l'angolo più preciso del Mondiale sulla testa di Vieri, che si trascina due coreani per la maglia e segna il suo quarto gol. E' l'1 a 0, il World Cup Stadium ammutolisce. La reazione della Corea è tutta corsa e velocità, ma gli azzurri non aprono la porta.

La marea sale in avvio di secondo tempo e l'Italia va in apnea. E' il momento peggiore per la squadra di Trapattoni, con il fronte azzurro che sembra sempre sul punto di cedere. Trapattoni prova a tirar fuori i suoi dai guai e mette un altro mattone nel muro di centrocampo: via il finto mediano Del Piero, dentro uno vero: Rino Gattuso, esce pure Zambrotta che si fa male ed entra Di Livio. Hiddink risponde con altri due attaccanti. Ogni pallone vale mille rimpalli. Le azioni da gol sono merce rara, rarissima. Le migliori vanno sui piedi di Vieri che però non trova la porta. Sembrano solo uno spreco mentre il cronometro corre, invece cambiano la partita. All'87' una delle tante mischie finisce con un errore di Panucci e il gol di Seol: gli azzurri crollano a terra, con la faccia nell'erba. Il mare rosso alza onde al cielo e urla da spaccare le orecchie.

Vieri spreca da due passi un'altra palla buona e così si sale sull'ottovolante del golden gol. Montagne russe di emozioni, dove il calcio non è più calcio. Tanto più che da una parte c'è una squadra piena di attaccanti (la Corea), dall'altra una di faticatori (l'Italia). La prima salita che ti chiude lo stomaco è una punizione di Hwang che Buffon toglie dall'angolo. La seconda è l'espulsione di Totti, che l'arbitro caccia per una presunta (molto presunta) simulazione: e qui non centra Mondiale o campionato: l'errore è un errore dappertutto. Come sbaglia nel secondo tempo supplementare il guardalinee, che ferma Tommasi solo davanti a Lee. Altra discesa, altro buco nello stomaco con Gattuso che tira sul portiere da due passi. Poi il salto nel vuoto che ti schianta, quello che butta all'aria tutto: cross da sinistra e testa di Ahn, la Corea è un fuoco d'artificio, l'Italia un pallone sgonfio che piange. Addio Mondiale.

(18 giugno 2002)

 

 

 

 

 

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