INTERVISTA A GIOVANNA MELANDRI

 

Intervistiamo Giovanna Melandri, sulla tematica della  libertà’ di stampa,  il giorno dopo la dura critica fatta da Cofferati nei confronti dei DS, nei confronti cioe’ di un tentativo di riunire tutta la sinistra per una concreta opposizione a questo governo. Attenti pero’, con questo non stiamo dicendo che Cofferati  non sia stato saggio ad innescare la sua osservazione, diciamo solo che per essere uniti bisogna saper riflettere su quanto ci viene posto anche se in questo caso sono critiche apparentemente distruttive ma in realtà’ politiche. Bisogna tornare ad essere capaci e mettere insieme, i pezzetti di un mosaico per avere il quadro finale e totale dell’idea del progetto e del disegno, solo cosi’ ci può’ essere resistenza alle avversità’ del tempo.

di massimo d'andrea.

 

VOGLIAMO PARLARE DI QUESTE CRITICHE RIVOLTE DA COFFERATI AI DS ?

 

Le dico subito che su questa polemica, oggi proprio non me la sento di parlarne, se vuole possiamo parlare della libertà’ di stampa, problema che mi sembra sempre attuale e di notevole gravita’.

 

COSA ACCADE NEI CONFRONTI DELLA LIBERTÀ’ DI STAMPA ?

 

Accade che il servizio pubblico e’ stato piegato, come mai era successo, nella storia della RAI, compresa quella monocolore, nella quale c’erano più’ spazi per il pluralismo di quanti ce ne sono oggi. Si distrugge, ripeto, il servizio pubblico, in tre modi ; come impresa, perché’ sembra che si faccia di tutto nella Rai, per favorire Mediaset.

Come pluralismo perché’ questo e’ diventato inesistente all’interno delle tre reti che rappresentano lo stato, e come cultura, perché’ la qualità di questo servizio pubblico credo che sia sotto gli occhi di tutti, purtroppo.

 

NELLA SINISTRA, LO VADO RIPETENDO DA TEMPO, C’E’ STATO UN PROBLEMA STORICO NEI CONFRONTI DELLA COMUNICAZIONE, QUASI CHE QUESTA NON FOSSE IMPORTANTE COSI’ COME E’. POSSIAMO RECUPERARE ?

 

Intanto bisogna aprire, come e’ accaduto ieri sera nella manifestazione che c’e’ stata contro la RAI, una battaglia seria e se necessaria anche dura, nei confronti di questa azienda . Spesso affermo che bisognerebbe aprire la crisi del Consiglio di Amministrazione della RAI per poter inserire al centro del dibattito politico questa vicenda.

 

E COME MAI NON SI DIMETTONO SECONDO LEI I CONSIGLIERI CHE RAPPRESENTANO L’OPPOSIZIONE ?

 

Naturalmente c’e’ una loro autonomia decisionale, ma credo anche che nella sinistra non tutti pensano quello che dico e cioè’ che e’ totalmente inutile rimanere in un Consiglio di Amministrazione per coprire o legittimare chi sta portando la RAI nel baratro.

 

IL PROBLEMA PERO’ VIENE GENERATO DAI CONFLITTI D’INTERESSI, CIOÈ’ DA QUALCOSA CHE  LA SINISTRA NON HA VOLUTO RISOLVERE QUANDO POTEVA FARLO, E DALLE HOLDING PUBBLICITARIE.

 

Il conflitto d’interesse si e’ concretizzato nel disegno di legge Gasparri, che ipotizza un riassetto del sistema della comunicazioni, che di fatto, sancisce la posizione di Mediaste sul mercato della pubblicità’ come lei prima affermava. Insomma in questo modo e con questa legge, Mediaset diventa anche monopolista, ricordandoci che la pubblicità’ e’ il canale principale di alimentazione economica delle comunicazioni, mi dica se non e’ un fatto grave. Per quanto riguarda il conflitto d’interessi, non risolto dalla sinistra quando era al governo, le posso dire che e’ stato uno dei nostri errori, anzi l’errore degli errori e al contrario di quanto si può’ pensare oggi, alla luce dei fatti,  lo denunciavo spesso anche ai dirigenti del mio partito quando eravamo al governo. Un errore, per quanto enorme e di cui la colpa e’ solo della sinistra italiana e per il quale abbiamo perso le elezioni, non deve ricadere sui cittadini italiani  persino su chi non ci ha votato, perché’ il pluralismo e’ un bene culturale di tutti. QUINDI, bisogna contrastare con fermezza  quanto accade.

 

GRAZIE

 

Grazie a voi.

 

 

 

 

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