dall'unita' 24.10.2002 Lunità, anche fisica,
del centrosinistra è stato il vero successo di questa
iniziativa, ideata e organizzata dallassociazione
«Articolo21», ma fatta propria dai vari partiti e
coordinata ieri da Federico Orlando. Parola dordine
lanciata da Fassino e Rutelli: «Il presidente della Rai
e Baldassarre e il direttore generale Saccà se ne devono
andare. Hanno fallito». Voce dissonante, Clemente
Mastella, che con un salto a sinistra ma da
«democristiano non doroteo» ha chiesto «che si
dimettano prima i nostri rappresentanti e poi il
presidente e il direttore generale della Rai». I due
interessati, Carmine Donzelli e Luigi Zanda sono in
platea e rispondono no allennesima richiesta:
«Finché cè questo vertice non me ne vado», dice
Donzelli, «combattiamo per contrastare le iniziative di
chi sta facendo grossi danni allazienda e al
paese». «Mi dimetterò quando io avrò deciso. Questo
significa essere indipendenti dalla politica», ribatte
Zanda. Rutelli propone «uno stralcio» dalla legge sulle tv del sistema di nomina dei vertici Rai (una proposta simile lha fatta lo Sdi); Fassino suggerisce di «partire dalla legge Maccanico come base da integrare per scrivere un testo unico del centrosinistra»; Pecoraro Scanio si impegna: «Da domani un tavolo comune contro il ddl Gasparri». E Di Pietro passa ai fatti, non proporrà una legge dellIdv. farà una battaglia comune. Lex Pm è già partito lancia in resta: «Andrò in Canada e lì parlerò a nome di tutto il centrosinistra..». Ecco lo speaker per gli italiani allestero? deve aver pensato Fassino che accenna a un sorriso, Rutelli sussulta. Proprio il segretario Ds, ieri ha mandato una lettera a Rutelli e a tutti i leader dellalleanza: per non perdere quella spinta «di rilancio dellazione del centrosinistra», qual è stata lassemblea dei parlamentari dellUlivo, «è necessaria una rapida convocazione della riunione dei segretari nazionali dei partiti dellUlivo, per assumere tutte le iniziative necessarie a riprendere il cammino comune». |
Convention
dell'opposizione all'Auditorium di Roma ROMA - Baldassarre e Saccà se
ne devono andare. I nuovi venti di guerra che spazzano la
tv pubblica soffiano dall'Auditorium di Roma, dove si è
svolta la convention "Liberiamo il cavallo, salviamo
la Rai" organizzata da Ulivo, Rifondazione comunista
e Italia dei valori. A sferrare l'attacco,
nell'intervento di apertura, è stato il leader della
Margherita, Francesco Rutelli: presidente e direttore
generale di viale Mazzini devono "lasciare il
campo". Poi è stata la volta di Piero Fassino,
che ha sottolineato lo "scadimento progressivo e
continuo di qualità" della tv pubblica e ha
motivato il calo di ascolti con "un numero sempre
più grande di italiani che si sente estraneo a questa
Rai". Infine una stoccata alla "pervasiva e
ossessiva presenza del ministro Gasparri e dell'onorevole
Mussolini". |
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