INTERVISTA A
PIETRO FOLENA. Deputato dei democratici di sinistra. Intervistiamo Pietro Folena, perche' spontaneamente e liberamente, dimostrandosi persona democratica e attenta alle problematiche sociali, e' intervenuto sulla questione della liberta' di stampa, problema che come non mai oggi e' sentito e vissuto da piu' parti sociali. Noi della redazione namir ne stiamo seguendo l'evoluzione dei fatti per poterne esplicare le problematiche insieme a chi, per questioni diverse, opera nel campo dell'informazione ed e' pronto a parlarne. di massimo d'andrea. VOGLIAMO PARLARE DELLA LIBERTÀ' DI STAMPA, COSA ACCADE SECONDO LEI IN MERITO A QUESTA TEMATICA ? Credo che la realtà' drammatica della censura, ha superato purtroppo e tragicamente la fantasia e l'immaginazione, peggiore di quanti molti si aspettavano all'inizio della nuova legislatura. Tutto questo impone una riflessione critica al centro-sinistra, rispetto agli errori fatti in questo campo, sulla libertà' d'informazione, libertà' di stampa, conflitti d'interessi, RAI, regole, commessi nel corso della passata legislatura e bisogna ricavare da questa riflessione e critica la convinzione di un'assoluta indispensabilità' per un buon assetto democratico, dandosi altri obiettivi e altre regole per il futuro. LEI AFFERMA CHE CI SONO ERRORI FATTI DALLA SINISTRA SULL'ARGOMENTO, MA QUESTI RISALGONO AGLI ANNI SETTANTA, QUANDO PER LE DIVERSE CHIUSURE E VUOI ANCHE PER IL DISINTERESSE, IL PARTITO COMUNISTA NON CONSIDERAVA LA COMUNICAZIONE STRUMENTO IMPORTANTE, PUNTANDO TUTTO SULLA CULTURA LETTERARIA ED ALTRO, COME RECUPERARE QUESTO ERRORE OGGI ? Io credo che ci siano due aspetti distinti rispetto al passato, l'errore della precedente legislatura non e' stato solo un riflesso di un antico ritardo culturale a cui lei fa riferimento, ma e' stato prima di tutto un'errore di valutazione sulla natura di questa destra, su chi era Berlusconi, su quali indirizzi e obiettivi reali si pongono queste persone che oggi purtroppo governano il paese. E COME AVEVATE VALUTATO QUESTI PARTITI POLITICI ? Con poca preoccupazione, altrimenti non si spiegherebbe perché' nel corso di quegli anni senza alcuna volontà', diciamo negativa, si e' sottovalutato il bisogno e l'urgenza di fare qualcosa in merito. Bisognava intervenire, finche' avevamo una sia pur risicata maggioranza e andare a regole nuove. Il secondo aspetto, ritornando a quanto lei citava, esiste e' vero un ritardo culturale anche se non farei di tutta l'erba un fascio. Bisogna riconoscere, in epoche diverse, a personalità' come Walter Veltroni, Vincenzo Vita e recentemente Beppe Giulietti, il merito di aver indicato la centralità' sui midia e sulla comunicazione. Credo che in questi mesi di grandi movimenti, Cofferati precedentemente con gli scioperi della CGIL, i movimenti NO GLOBAL, I GIROTONDI, hanno dimostrato che il centrosinistra non deve andare ad imparare all' - Università' dei Newmidia - per poter comunicare. Il problema e' avere delle idee chiare e la capacita' sul piano del linguaggio innovativa. Insomma, quando e' pane dire pane, quando e' vino dire vino, bisogna diventare molto concreti e meno politicisti. Nei mesi passati, la sinistra, soprattutto quella sindacale e sociale, hanno avuto questa capacita' diretta hanno comunicato, di più' attraverso i volantini, ripeto, con Cofferati, o con invenzioni di linguistica semantica come la parola GIROTONDO, che non andando a PORTA A PORTA da Vespa, per anni e facendo la coda. PRESENTANDO UN PROGRAMMA RADICALE COME HA FATTO LULA IN BRASILE OGGI SI PUÒ' TORNARE A VINCERE ? Questo e' valso anche in Germania nelle ultime elezioni, dove Shroeder a 4 mesi da queste le aveva, secondo le statistiche riportate, straperse ed hanno rimontato e vinto, non solo per le ragioni di circostanze drammatiche quale l'alluvione di questa estate o l'opposizione alla guerra, ma soprattutto perché' hanno saputo mettere in campo un discorso molto forte culturalmente e idealmente e tuttavia esiste anche un problema, come lei suggeriva prima, di attenzione diversa per i midia. Io credo che ci sia un campo di televisioni locali, come ci ha dimostrato il grande successo della trasmissione di alcune partite di calcio non in onda in RAI nelle settimane passate, tutto da scoprire in queste tv, e nelle radio locali libere, che hanno bisogno di un mercato pubblicitario aperto non più' monopolizzato sostanzialmente da un solo soggetto. Quando Pubblitalia e Sipra, di fatto dipendono e vengono gestite dalla stessa mano ci fa pensare di puntare sul grande patrimonio della comunicazione che prima citavo e su cui bisogna riflettere. Dobbiamo lavorare affinché' l'incontro tra televisione, telefonia e INTERNET, che certo non sarà' liberatorio ed unico, diventino l'occasione per un nuovo pluralismo. La stessa sfida del digitale e da questo punto di vista anche Gasparri lo ha detto e' sicuramente ottima, per poter rimettere in discussione alcune posizioni che si sono create negli anni settanta ottanta all'ombra del pentapartito. Dipende molto dallo spirito di come noi affrontiamo questi problemi e dalla capacita' del centrosinistra di mettere in campo un discorso sul pluralismo dell'informazione sulle soggettività', sulle imprese, sulla libertà', che sia molto più' radicale. Faccio un piccolo esempio, perché' io me ne sto occupando e l'abbiamo promosso insieme ad altri, il forum dei deputati e dei senatori dell' opposizione. Si va dalla Margherita all'Udeur fino a Rifondazione Comunista, per discutere sull'innovazione tecnologica. In questo forum noi abbiamo avanzato molte proposte che sono state tradotte adesso in emendamenti precisi nella finanziaria , una delle quali riguarda l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di adottare modelli free software e di possibilità', sempre nella pubblica amministrazione di possedere la - sorgente - dei sistemi informatici che in questa si adoperano. Qui c'e' una questione, nello stesso tempo, di libertà' e diritto, ma anche una grandissima questione di cultura, perché' e' naturale che se diamo a centinaia e migliaia di ragazzi la possibilità' di conoscere i programmi e di accedere alle origini di questi, di modificarli e produrne di nuovi si scommette sull'innovazione culturale e questa deve essere la parola più' importante della sinistra odierna. MA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE OGGI COME OGGI CI SI PUÒ' MUOVERE POCO, AD ESEMPIO IO NON POSSO RISPONDERE CON LA MIA EMAIL PERSONALE, SE FACCIO PARTE DI UNA STRUTTURA PUBBLICA, AD EMAIL DI ALTRE PERSONE SE NON PARLO DI TEMI O SITUAZIONI INERENTI ALL'UFFICIO IN CUI LAVORO - COME USCIRNE ? Tutto questo riguarda la paura fottuta che INTERNET GENERA, per chi vive impostandosi una concezione illiberale della democrazia o delle istituzioni. Non voglio fare il retorico della libertà' e della democrazia in INTERNET, ma non ho dimenticato come il movimento dei NO GLOBAL e' nato prima che nelle piazze all'interno della rete scambiandosi informazioni, notizie, appuntamenti e cultura. Credo che questa sia la vera carta che il centrosinistra debba giocare, e su questa carta, il vecchio modello della tv commerciale che va da Iva Zanicchi a Gerry Scotti, fino alle veline di Berlusconi, diventa vecchio come non mai oggi. Innovativo lo e' stato 20 anni fa, ed ha travolto una sinistra impreparata, ma oggi e' un modello passato, rispetto a queste nuove comunicazioni che vanno dagli sms, fino all'email, e tanto altro, le quali sono cresciute come patrimonio collettivo e negli ultimi decenni si sono definitivamente radicate nel cuore della rivoluzione digitale. D'ALEMA MASSIMO AFFERMA CHE PER POTER RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA FIAT, BERLUSCONI VUOLE IN CAMBIO LE DUE TESTATE GIORNALISTICHE DEL CORRIERE DELLA SERA E LA STAMPA, DELLE QUALI AGNELLI NE E' IL MAGGIORE AZIONISTA, COSA NE PENSA ? Che Berlusconi cerchi di lucrare in questa vicenda, può' sembrare anche naturale, visto che da un anno e mezzo ha bloccato il parlamento ad occuparsi di robe come la legge Cirami, insomma mi sarei stupito del contrario. Il vero tema e' che noi negli anni passati abbiamo lasciato che la FIAT galleggiasse, assistita dallo stato, senza investire anche qui sulla cultura, l'innovazione tecnologica e la ricerca. E allora desidero dire a tutti i profeti del liberismo assoluto e del fatto che e' peccato ogni intervento dello stato, che se l'Italia rinuncia ad un patrimonio tecnologico come la FIAT perde la sua spina dorsale industriale. Mi piacerebbe scommettere su questo, e che lo stato non fosse soltanto un regolatore dei conflitti, ma in qualche modo decidesse per salvare questa azienda con tutto quello che rappresenta, di farsi protagonista di una grande idea che chiami in un domani a forme più' dirette di partecipazione i lavoratori all'assetto proprietario del futuro della FIAT. Come esattamente accade in tanti paesi Europei, in cui i fondi pensione partecipano in modo determinante all'assetto di alcuni principali gruppi industriali. Bisogna insomma, allargare il capitalismo italiano, ha fallito quello famigliare, ha fallito quello di stato tradizionale non illudiamoci di avere un futuro diventando una filiale della GENERAL MOTOR. Insomma bisogna intervenire per dare un carattere sociale diverso. LA FIAT HA SBAGLIATO LA PRODUZIONE DELLE AUTOMOBILI, MA E' ANCHE VERO CHE SU QUESTE PESANO LE ASSICURAZIONI PIÙ' ALTE D'EUROPA, E QUEST'ULTIME SONO IN GRAN PARTE LEGATE AL GRUPPO BERLUSCONI. NON CI PUÒ' ESSERE IN ATTO UNA MANOVRA POLITICA DA PARTE DELLA FIAT CON QUESTI LICENZIAMENTI, VISTO CHE TOCCANO UNA DELLE MAGGIORI INDUSTRIE SICILIANE E CHE IN QUESTA REGIONE C'E' IL 60 - 70 PER CENTO DELL'ELETTORATO DI FORZA ITALIA ? Non c'e' dubbio che la destra di Berlusconi, la quale sta portando sul piano economico al disastro completo il nostro paese, si preoccupi particolarmente dell'impatto negativo che può' avere questa crisi anche sul suo lettorato. Non bisogna pero' dimenticare che Agnelli appoggio' Berlusconi. DOPO QUANTO E' ACCADUTO A RUGGIERO NE DUBITO ? Noi comunque non possiamo assistere ad un dialogo fatto di amori, divorzi , nuovi amori, all'interno di queste sei o sette famiglie, nel chiuso, provinciale e poco innovativo, capitalismo italiano. Il vero tema e' come la FIAT che e' stato un patrimonio non solo per l'intero paese, non solo per una famiglia, possa tornare ad essere, nell'epoca della globalizzazione, qualcosa di questo tipo. Siamo capaci di farlo ? c'e' poco tempo, si sono persi molti anni ma diventa obbligatorio provarci, tentare la ripresa. SONO STATI BLOCCATI, GIORNALISTI IMPORTANTI E FONDAMENTALI PER LA CULTURA COME SANTORO BIAGI E TANTI ALTRI, COSA PROPONE LA SINISTRA PER LA DIFESA DELLA LIBERTA' DI STAMPA ? Intanto io continuo a non capire, o sono particolarmente duro, su cosa ci stiano a fare Zanda e Donzelli nella commissione della rai. In questi sette mesi, non solo non e' successo nulla e non sono stati limitati i danni, ma la maggioranza e' andata avanti come un treno applicando le sue decisioni e censure. C'e' poco da fare quindi, Zanda e Donzelli sono corresponsabili di questa situazione poco pluralista. Lei mi può' dire, che se si dimettono non cambia nulla. Ed io le rispondo che se si dimettono, visto che sono stati nominati dal Presidente della Camera del Senato, noi rimettiamo alle mani dello stesso Presidente e anche un po nelle mani del Presidente della Repubblica, che non può' continuare a far finta di niente rispetto a una cosa del genere, il tema dell'oppressione terribile che si sta attuando nei confronti dell'informazione in questo paese. Tuttavia sono abbastanza convinto, che anche se vanno avanti queste- liste - di oppressione, nei confronti dei giornalisti, il bisogno dell'informazione libera in questo paese e' più' forte e qualificata. Persino - la7 TV - che ultimamente e' stata comunque ridimensionata, rispetto agli intenti iniziali, comincia sul terreno dell'informazione a dare qualche piccolo spazio in più' rispetto a quello che la RAI offre. Desidero dirlo, perché', e' vero che chi ha il monopolio dell'informazione può' condizionare una parte dell'opinione pubblica, ma visto che non siamo ancora in una dittatura, c'e' comunque un'economia libera, opinioni, culture, case editrici eccetera, esiste un vuoto sul piano televisivo che ho l'impressione che qualcuno si affretti ad occupare ed io mi auguro che lo occupi sul terreno del mercato economico. MA QUESTO CALO D'INFORMAZIONE SOPRATTUTTO NEL TG1 E TG2 NON LE SEMBRA VOLUTO E RICERCATO ? L'omologazione progressiva dei telegiornali fa si che uno invece di guardare la fotocopia trasmessa in RAI guardi gli originali - cioe' i tg5 tg4. Arrivo a dire una cosa pesante, che può' sembrare spropositata, ma tante edizioni del tg5, sembrano più' equilibrate e aperte al pluralismo, rispetto agli attuali tg1 - tg2. MENTRE CI CONCENTRIAMO SULLE RETI TELEVISIVE,SMANTELLANO ANCHE LISTAT - COSA NE PENSA ? Il Coni lo stanno smantellando e diventerà' una SPA, le chiese e i monumenti con i siti archeologici verranno venduti per fare cassa, per cui figuriamoci l'Istat cosa può' rappresentare nella loro logica. Il servizio sismico, hanno da poco licenziato il responsabile, verra' smantellato, perché' secondo l'attuale governo l'Italia non e' un paese a rischio di terremoti cosa vuole di più' ? MI DICA UNA DELLE COSE PIÙ' IMPORTANTI CHE SI SONO DETTE NELLO SCIOPERO DELLA CGIL CHE SI E' CONLCUSO DA POCH GIORNI E SE CI SARA' UN RECUPERO DI COFFERATI DA PARTE DELLA SINISTRA ? L'idea dei diritti e della democrazia, sono stati i temi dominanti di questo sciopero, perché' tutto sommato c'e' stato un nesso dalla piazza del 14 settembre con quella del 18 ottobre, LA LEGGE E UGUALE PER TUTTI. Questo vale sia per la Cirami che per i diritti dei lavoratori, per gli immigrati, puniti dalla BOSSI-FINI come paria, come casta inferiore, che si sono visti in prima fila nella manifestazione romana. Questa finanziaria di massacro sociale nella quale c'e' stato anche un documento dei Presidenti Regionali, compresi quelli di destra, che hanno firmato contro la stessa, se passa nei termini in cui e' stata presentata creerebbe una distruzione dello stato sociale senza precedenti. In quanto a Cofferati io sono convinto che lui sia la risorsa più' importante su cui puntare per il futuro, anche se non so cosa farà' e quale incarico ricoprirà. Lui ha fatto la scelta più' coraggiosa e importante, cioè' quella di tornare in produzione per salvare anche l'autonomia e l'originalità' dei veri obiettivi delle lotte dei sindacati. Comunque i tempi si avvicinano, noi abbiamo bisogno di Cofferati non certo per affidare le nostre sorti ad una sola persona, ma sapendo che lui e' essenziale per il futuro della sinistra e del centrosinistra. Grazie Grazie a voi. |
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