La politica era impegno sociale e individuale, senza ricerca di tornaconti personali.

L'obiettivo era l'emancipazione, la costruzione di una società più civile e democratica.

per Claudio Varalli e Giannino Ribecchi (aprile 1975)

 

 

Bologna, 14 settembre 2002 (h 23.30 circa)

14 settembre… solo tre giorni dopo l’undici e già ci siamo scordati di quel Ruby Tuesday del ‘73, forse pure i venerdì rossi del maggio di Francia, cinque anni prima, li ricordiamo a malapena.

Ci sarà pure qualcosa, un filo forse una catena, che lega questo "nostro" scendere in piazza.

Ma perché nessuno invece è sceso in piazza l’undici settembre duemilauno?

Era difficile "prendere posizione" - schierarsi -o invece era solo politicamente pericoloso ?

Ma che difficoltà c’era nel dire che quella carneficina era opera di sanguinari pazzi scatenati, chiunque essi fossero, chiunque gli avesse armati, dietro a qualunque bandiera, fede, ideologia si nascondessero?

Senza orario e Senza bandiera… ricordate - non credo, ma non si sa mai - il discorso di padre O’ Brien e il suo "Andro’ Ancora" ?

Andrò ancora, per le strade del mondo, senza un orario, senza bandiera

Camminerò, per le strade del mondo, fra sporcizia e danaro senza fermarmi

Andrò ancora, per le strade del mondo, e quando tornerò sarò più vecchio e migliore

Per un attimo l’apocalittico scenario del Dio è Morto di Guccini si è affacciato alle finestre: "Vedremo soltanto una sfera di fuoco, più grande del cielo più vasta del mondo… come un sudari si stenderà…"

Bastava poco perché a qualcuno saltassero i nervi e schiacciasse un bottone, poi altri un altro bottone e così via. E si rimaneva in brache di tela tutti… e pure con la patta dei pantaloni aperta a furia di bottoni che saltano!

Fortunatamente non è successo; resta la curiosità di capire pure il perché Bush & C. abbiano reagito con tanto savor fare ma… dovremo tenerci questa curiosità, almeno per adesso.

Comunque sia nessuno ha schiacciato bottoni e nessuno è sceso in piazza… almeno non subito e non in maniera dilagante.

Forse che sia stato perché non si poteva - o voleva - individuare chiaramente contro chi "protestare"; forse perché di casini nostri ne avevamo già tanti, magari pure perché non c’era un’organizzazione, una guida, un partito? E se fosse perché avevamo paura, paura dell’ignoto: la madre di tutte le paure?

Diceva bene quel regista egiziano "Loro sanno che noi viviamo in democrazie elettive: i nostri governanti sono espressi dalla maggioranza dei cittadini. Quindi quando il governo fa degli sbagli siamo noi stessi corresponsabili e quindi passibili di punizione"

Da un punto di vista strettamente logico - asettico - come dargli torto?

La paura blocca le gambe, impedisce al cuore di battere, alla testa di immaginare, di desiderare; e se è vero che il Desiderio è la presenza di una Mancanza forse l’undici settembre questa presenza non c’è stata: congelata dalla paura, dall’orrore, dal terrore.

Il Terrore, il terrorismo di tutte le guerre, soprattutto di quelle dette sante; delle crociate di ogni credo e colore.

Oppure forse è mancato un simbolo, un Altoparlante: quegli Altoparlanti che sono stati, tra i tanti, il Che, Evita, Fidel, Daniel - ahimè l’unico presente, anche se solo virtualmente, oggi in piazza San Giovanni - Allende, lo studente di Thien Ammen, il sub-comandante Marcos e… adesso magari potrebbe esserlo pure Nanni Moretti.

Ma Nanni è un altoparlante di professione, non so se potrà funzionare: ci vorrebbero dei dilettanti allo sbaraglio. Alcuni precedenti professionisti - nutriti e cresciuti nel mondo dello spettacolo - sono venuti su maluccio: vedi Evita e Berlusconi.

E inoltre, almeno sino a l’altro ieri, gli unici simboli che Nanni teneva in mano erano i barattoli di Nutella e la Sacher (oltre al PCI, s’intende. Il PCI emiliano-romagnolo certo, non quello sovietico). Qualcuno ha sussurrato che un attore-politico si è transustanziato in politico-attore: bella forza, e che ci vuole: basta mettersi la giacca al contrario come si usava un tempo per andare in vespa. Insomma davvero un "Dall’impegno, all’impegno" che peraltro non ho letto… cazzo in pullman c’era buio e il Carlo voleva dormire!

Va bene che Daniel Cohn-Bendit ai tempi del Maggio francese aveva il fisico alla Lenin ma almeno lo salvava un sano e forte senso dell’ humour: io invece sono oramai anni che non rido - e non sento ridere di gusto - davanti ai film di Moretti.

Ma tant’è… Beno male che c’è lui, teniamocelo stretto che potrebbe pure andare peggio: meglio una Sacher oggi che un Rutelli domani, anzi ieri.

Chissà che fine farà poi Nanni: questi altoparlanti sono poi tutti scomparsi, d’improvviso - per loro od altrui volontà… "Noi siamo gente che finisce male: galera od ospedale… Non scampa tra chi veste da parata, chi veste una risata." E a proposito di Guccini, speriamo che il Nanni non abbia preso alla lettera la sua "Stagioni", questo sì che sarebbe davvero troppo buffo.

C’è rimasto Fidel ma è forse solamente l’eccezione che conferma la regola.

Chi non è stato "archiviato" e messo da parte dal potere, è sparito di propria voglia, come se le pile del megafono si fossero esaurite; come degli Arthur Rimbaud che non sanno più per chi scrivere, a che pro scrivere: preferiscono riprendere a camminare, forse come Marcos, caminar preguntando.

Ma forse ha ragione Adriana a dirmi che … questa è solo un’accozzaglia di critiche senza serie proposte… un lavoro fatto a tavolino !

A tavolino? Magari ! Prova a dirglielo al Carlo: si sopporta da quasi sei ore l’opalescente chiarore del portatile e la mia testa che ogni tanto si reclina e lo sfiora… Se va avanti così forse ci fidanziamo ;-)))

Certo che una bella cerimonia forse riscuoterebbe dal torpore questa congrega di gitanti, manifestanti per caso!

Cavolo c’ho qui nello zainetto - tra brioches, banane e fazzolettini di carta - lo speciale MicroMega (ma è vero che sta per passare sotto Bollati&Boringhieri? Sarebbe ora, che con l’Espresso non credo avesse molto da spartire) con l’articolo di Moretti: che faccio? Lo leggo?

No dai che poi mi commuovo… Magari mi faccio pure influenzare e cancello tutto… Lasciamo perdere: lo leggerò semmai solo dopo che Lui avrà letto il mio: mi sembra equo, no?

Aristotele? Che c’entra Aristotele adesso?

Questi sobbalzi per i cantieri di lavoro mi fanno sempre oscillare tra presente e passato; che li facciano apposta? Pubblicità&Regresso .

Ma che regresso c’è nel riconoscere che spesso nella risata si ritrova la giusta strada… ma esiste una Giusta strada o sono tutte Cattive?

Ho visto gente andare, perdersi e tornare.

Gente per tante strade arrivare in piazza, sciamare, come una sagra paesana e poi leggermente applaudire.

Battere e levare.

Siamo davvero come cani di fronte al mare…

Poi magari incontri uno e ti ci rispecchi; qualche volta ti viene pure da riderti addosso.

Ci inciampi, rischi anche di farti del male ma… ridi, ridi, ridi.

Sarà forse un riflesso animale ma che ci posso fare?

Siamo tutti un poco pazzi, o no?

In Piazza San Giovanni ho visto persino un piccolo striscione nostalgico: Un Girotondo Vi Seppellirà… A quanto pare c’è ancora qualcuno che si ostina a credere nelle favole, forse per non crescere, forse per non morire, forse per l’irrefrenabile - avete presente lo zio di Mary Poppins? - voglia di ridere.

Ma adesso è freddo anche nel pullman - accidenti ai portatili - i polpastrelli mi dolgono. Salvo questo file, non so per chi, non so più riguardo a che cosa: stat rosa pristina nomine, nomina nuda tenemus.

Alessio Robotti

 

 

 

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