tutti i siti internet che parlano di bertoli pietrangelo BIOGRAFIA
Scritto da El Cid
Bertoli.


E' stato uno di quei cantanti di cui da ragazzo ti potevi innamorare,mentre giravi la manopola del sintonizzatore della radio, dribblando le musiche melense o quelle troppo esplosive.
Di quei cantanti di cui ti innamori anche senza saperne il nome; di quelli che poi il giorno dopo sei coi tuoi compagni di classe e con foga cerchi di farti dire da loro come si chiama e gli canti il motivo deturpandone il testo con le integrazioni ai vuoti di memoria tuoi e un po' ci stai male nel vedere che forse quella canzone cosi' bella per te e di cui sai il motivo, imbastardito con le tue integrazioni, la conosci solo tu.
Ma poi arriva chi sa,chi la conosce e ti dice "ah,ma non e' di adesso, e' una canzone di qualche tempo fa di Pierangelo Bertoli".
Voli subito a cercare tra la sua discografia..e no,il titolo preciso non ce l'hai: ne' la radio aveva ricordato il nome, ne' il tuo amic o si ricordava del titolo.
Trovare i suoi cd, cercarlo spesso alla radio nelle emittenti dove sai che certe musiche van piu' spesso..ecco dai miei 15-16 anni,da 14 anni fa ad oggi,ho conosciuto chi, senza retorica, mi ha strappato via dalle crisi di adolescente impaurito coi suoi mille problemini e con il suo disagio ed handicap.
una voce forte di timbri sinceri, di grinta che non era solo il testo,spesso duro,ma piu' spesso poesia delicata.
Per me che cercavo interlocutori che mi capissero e tra tutti nessuno andava bene, avevo lui.
quel sorridere
quella grinta, quella faccia di chi pur su una carrozzina farebbe a botte se gli rompi le palle...beh.
Diabete o carrozzina, il disagio della vita e' in tutti, anche in chi lo ha nella sua noia del niente,nel suo stare male perche' non sa stare bene.
Lui ne e' stato interprete.
Ha parlato ai giovani come ai meno giovani.
Maria Giovanna, Pescatore, a Muso duro...le mille sfaccettature di uomo dal viso quadrato che ha fatto sempre e solo poesia.
Ha parlato d'amore, di rispetto verso la donna, di gioia di amare.
Quante volte avro' risentito le sue canzoni.
Lui debole alla ricerca dei valori profondie di peso e a difesa di chi e' debole, come i bimbi.
E' facile, in un mondo come quello della musica dove far beneficenza e' come predner 2 o 3 posti in piu' nelle hit dei vari paesi, cadere nel banale e nella retorica.
Lui no, perche' sapeva di salama e mortadella, di lambrusco e bestemmioni d'amore verso un Dio che diceva che forse non c'era,ma forse ci credeva piu' lui di mille altri.
Una bandiera rossa, perche' e' olore del sangue, perche' uno come lui non potevivederlo troppo facilmente o immaginartelo in giacca e cravatta.
Quante volte ho pianto di vita nel sentire e cantare "io vorrei dirti" ciao come stai,come sei bella sta sera.piu' bella del sole piu' dolce della primavera" ma chissa' poi se lei mi vorra' ancora,ancora, dopo tanto tempo adesso ancora come allora"...
io ragazzino con le mie prime pene d'amore acuite dal mio esser troppo sensibile che non poteva rivolgersi a persone piu' grandi,con la loro esperienza,essendo un ragazzino solo, ebbene nelle sue canzoni trovavo le risposte ai miei dubbi di un uomo che ancora non ero: vedevo come un omone grosso potesse amare con la stessa malinconica energia e forza di un adolescente.
vedevo cosa poteva succedere se avessi lasciato intentate tante cose nelle mia vita,soprattutto in Amore ,sia verso le donne sia verso gli uomini.
E cosi' il mio pomeriggio di ragazzotto passava ad immaginarmi di esser piu' grande e di rimpiangere le persone che avevo amato e che non avevo piu' per me al punto di prendere un mazzo di fiori e andare dopo anni sotto la loro porta..come nella canzone.
Ma poi c'era il suo gusto straordinario.
Il suo modo di prendere la vita sotto ogni aspetto con grnde Amore.
Il tradimento,la lotta, il perdono,la nostalgia.
Senza retorica,sempre schietto..forse troppo,ma sempre poeta.
Spunta la luna dal monte, e vedevo i monti della mia Sardegna cosi' pieni di rocce a cui i pastori man dare fantasiosissimi nomi in base al tipo di immagine che la roccia stessa suggerisce,ebbene, vedevo i monti della mia Sardegna diventare il suo volto mentre stringe i denti in un apparente sorriso per tenere la nota,per cantare.
Come faceva a non resistere un ragazo come me,come son fatto io,a chi,come amico piu' grande piu' grosso piu' esperto,piu' debole perche' non corre come me ma se ti prende con quelle manone e con quei muscoli ti scassa (come raccontava lui di se' da bimbo quando difendeva i compagni "sani" o difendeva il suo orgoglioso modo di vivere),come faceva a non innamorarsi di un uomo vero e pieno come lui,di innamorarsi della sua arte?
Quanto mi faceva senso di primavera quello scrivere "grida a festa ,nel cortile, mentre in strada si svuotano i tram.Sotto gli alberi appartati vanno nuovi innamorati a narrarsi di fiabe che le foglie sanno gia'"
oppure
"ecco un fiore
bella mia
si' lo so non e' gesto da me
pero' prendilo lo stesso
anche se non ne avrai spesso
e non fare quegli occhi che sanno gia' perche'"
vado a memoria,potrei sbagliare un pezzo e fare come da ragazzo quando integri le canzoni con parole tue che credi sian quelle giuste.
Ma il senso e' quello
senso di vita, di energia di sto omone malinconico,del suo amore un po' orso verso una donna a cui dice e fa dolcezze piu' sincere del vero.
Pierangelo sto piangendo, piangendo tantissimo che non avrei mai pensato cosi', perche' avrei voluto conoscerti e non ce l'ho mai fatta.
Conoscerti per pagarti il debito di avermi salvato la vita.
Cose da uomini, da dirsi tra me e te, perche' gli altri non capiscono molto mi sa, e si sfumano sempre nell'eccessivo o nell'esagerato i sentimenti veri e anche pesanti verso se stessi cosi' come la gratitudine verso chi ti ha aiutato.
Hai tenuto per i capelli la mia vita,quando credevo che le parole crude verso di me mi avessero tolto il cuore.
Mi hai dato,dietro quella tua malinconia, il peso specifico nuovo della mia di malinconia.
Hai rotto col sorriso magari faticoso ma sincero il mio buio.
Vedi, eran cose tra te e me,ma non potevo dirtele piu'.
E so che non ti arrabbi piu' di tanto,perche' sai riconoscere dove c'e' la borghese odiata retorica.
E sebbene io preferisca il Dolcetto al tuo Lambrusco, un po' della tua mortadella di vita, del tuo sapore di vivere ,sappilo,e' in me.
un po'..forse tanto,magari troppo.
Ora che io scrivo canzoni, ora che sto cercando di completare il mio cd, ripenso a quanto di te sia passato, pur senza l'assenza di un legame genetico o di sangue tra noi, da te a me.
E ora che io scrivo canzoni che avrei voluto farti leggere da qui a pochi mesi, nella speranza ti interessassero, beh...mi tocca scriverti questo, che era il mio dialogo di cuore con te da vivo.
Continuero' a cercarti tra gli scaffali dei negozi, a cercare quel cd con "la mia canzone d'amore" che non trovi nemmeno se prometti di pagarlo il doppio.
Magari sara' piaciuto solo a me e a te, ma come pochi altri, tu hai saputo parlare di ME SENZA AVERMI MAI CONOSCIUTO.
E parlando di te come parlassi di me, hai evitato che le parole di sofferenza di un ragazzotto che stavano crescendo in gola e che non riusciva a dire, lo soffocassero per sempre.
Grazie di tutto Pierangelo l'ironico, autoironico, amorevole,compassionevole, grintoso, e...malinconico.
Grazie mille,amico poeta delle cose semplici e quotidiane.
Grazie.



Avevo scritto gia' una volta di lui sull'OFFLINEO.
cercavo il CD con una sua canzone.
come 14 anni fa,quando cercavo il suo nome o il titolo della sua canzone alla radio.
Ora lo cerco di nuovo dentro di me,purtroppo come amico non piu' presente.
E mi pare di sentirlo un po' burbero dire "e dai, la vita continua" mentre pure lui, per un suo amico morto,dentro, in realta',avrebbe una grande immensa struggente malinconia.

 

 

 

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