IL TRIONFO DELLA BARBARIE Non è certamente in discussione
lesito della 2° guerra Irachena, data
lenorme differenza tra la potenza militare USA e
quella dellesercito di Saddam Hussein che, in
pratica, si riduce ai soli corpi scelti come la «Guardia
Repubblicana». LIraq sarà sconfitto, Saddam
Husseion sarà ucciso, gli Americani
simpadroniranno non tanto del petrolio Iracheno
quanto del suo controllo ( che è poi la stessa cosa,
anzi molto meglio..!), il Paese verrà smembrato tra
Kurdi, Sciti e Sunniti con il giochino della democrazia (
quella Americana che si «governa» dallalto
per quanto attiene agli esiti importanti, lasciando alla
plebe lillusione della sovranità popolare..), si
inizierà la ricostruzione in cui gli Americani che hanno
distrutto si pagheranno lautamente ( già si litigano per
gli «appalti»..) con il petrolio degli Iracheni che
resteranno poveri, gli equilibri geopolitici
dellOriente saranno modificati e stravolti in modo
apparentemente più favorevole al predominio USA sul
mondo. A parte la reale ristrutturazione
geopolitica che potrebbe non avvenire secondo i piani USA
( sarebbe forse la prima volta..?) e di cui parleremo
più avanti proponendo ipotesi e scenari alternativi, ci
preme sottolineare come una conseguenza oggettivamente
incontrovertibile dellazione degli USA in Iraq, sia
e rimarrà ferma ed inconfutabile: è finita lepoca
della civiltà e della convivenza umana; secoli di
faticoso percorso dei popoli verso regole di convivenza
che prescindessero dallimposizione con la forza, ma
si adeguassero al consiglio ed alle decisioni, anche di
compromesso, del consesso delle Nazioni, sono stati
vanificati dalla prepotenza degli USA che hanno
dimostrato al mondo che quando sono i più forti ( ed ora
lo sono, ma domani chissà..) fanno ciò che vogliono,
quando vogliono, dove vogliono, come vogliono,
senza tenere in alcun conto il parere del resto del
mondo! Un giro di boa nel percorso della Storia
è stato forzato riportando la civiltà umana indietro di
secoli, allepoca della barbarie, fuori dal diritto
delle genti, al «vae victis» delle barbare tribù che
assediarono Roma unicamente per il saccheggio ottuso e
brigantesco. Non che gli USA non avessero il diritto
di difendersi dagli attentati dell «11
Settembre»; il diritto alla difesa della propria terra
è sacrosanto ed imprescindibile, ma, come dicevano i
soliti Romani: «..est modus in rebus..» cè un
modo ( giusto) per fare le cose. Innanzi tutto si sarebbe dovuto
analizzare da cosa scaturiva lodio Islamico verso
gli USA che ha prodotto l11 Settembre ed allora si
sarebbe capito che, in questo senso, i veri nemici
dellAmerica sono stati i suoi sciocchi governanti
che hanno prodotto quella politica estera che tanto odio
ha procurato al Paese. Si sarebbe dovuto capire che il
predominio Sionista sul governo USA, che si esplica
tramite il potere economico e finanziario di Wall Street
che è, a sua volta, nelle mani del Sionismo
internazionale, quando porta il governo USA ad un
sostegno pregiudiziale e sproporzionato ad Israele con
aiuti economici, militari, dintelligence, politici
e tecnologici tali da permettere anche la costruzione di
armi di distruzione di massa come la bomba atomica,
diventa un nemico del popolo Americano in quanto lo
sottopone al rischio di ritorsioni terroristiche che sono
lunica arma di un popolo oppresso e disperato,
assolutamente inferiore di mezzi, che ha lunica
risorsa di autodifesa per la sopravvivenza nella
dedizione, nella spiritualità e nello spirito di
sacrificio e di martirio che lo anima. Tutto ciò è stato taciuto al popolo
Americano in nome di interessi elettorali ed economici e
le conseguenze sono tragicamente evidenti! Quanto agli scenari alternativi a quelli
progettati dagli strateghi politici USA, ci sembra che
nei loro calcoli non si sia tenuto conto di alcuni
fattori che non ci paiono irrilevanti: 1° - La divisione dellIraq in tre
Stati, federati o no, ci pare un elemento di grande
instabilità stante che nessuno dei tre vorrà cedere
agli altri il controllo del petrolio, unica ricchezza il
cui sfruttamento dovrebbe, per giustizia sociale,
arrecare uguale ricchezza a tutta la popolazione. 2° - Una «Pax Americana» imposta alla
Palestina secondo i programmi USA e sullonda del
trionfo militare in Iraq non potrà che favorire
smaccatamente Israele e quindi non solo non pacificherà
quellarea, ma esacerberà i motivi conflittuali
dando ulteriore combustibile allincendio del
terrorismo. 3° - Se anche alcuni dei governi dei
Paesi Arabi «moderati» potrebbero essere solidali con
la politica USA, le loro popolazioni, anche tramite
lazione dei «Mullah» ( che contano molto di più
di quanto non contassero in Italia i parroci
allepoca della grande D.C.) saranno sempre più
ostili agli USA ed allOccidente ed i rispettivi
governi dovranno adeguarsi per non essere abbattuti. 4°- La contrapposizione tra il mondo
Islamico e quello rappresentato dagli USA si trasformerà
sempre di più da economico e politico in
ideologico e religioso e diventerà la guerra tra il
materialismo del capitalismo mondialista e la
spiritualità, trovando allora solidarietà, aiuti e
sostegno anche in tutti quei movimenti occidentali che da
sempre lottano per laffermazione delluomo
contro il profitto, dellanima contro loro!! Staremo a vedere come si svilupperà la
lotta che comunque non sarà né facile, né breve. Noi, fin dora, come da sempre,
siamo schierati: contro larbitrio, per la
giustizia sociale, per lUomo contro il
materialismo! Boia chi molla
!!
Alessandro Mezzano |