Decimomannu-Capo Frasca: esercitazione “Spring flag 2003” con le "bare volanti" AMX.

Mentre in Irak si continua a morire sotto la tempesta di uranio scatenata da Usa e Gran Bretagna con il plauso del governo italiano, in Sardegna, i top gun italiani e francesi si addestrano alle operazioni di massacro dei nuovi popoli da "liberare" dai demoniaci "Nuovi Hitler" insediati al potere nei paesi dell'area del petrolio, Siria, Iran, Sudan, come "informa" l'autoproclamatosi Asse del bene a stelle e striscie.  

L'esercitazione militare interforze "Spring flag 2003" consiste in operazioni di "Composite Air Operations",  coinvolge l'Aeronautica, la Marina e l'Esercito, ha come area di tiro il poligono di Capo Frasca - 1416 ettari a terra più la fascia costiera di 3 miglia da Punta dello Schiavone a C. Frasca e 3 miglia quadrate all'interno del golfo di Oristano- e l'immensa zona a mare sottoposta a schiavitù militare denominata "Danger 40", collegata alla base di Decimomannu dalla zona aerea interdetta "R 54".  

Ancora una volta la Sardegna è usata come campo di battaglia e il suo cielo è teatro di addestramento alla guerra per aerei di sinistra fama.

L’aereo Amx – cacciabombardiere da 70 miliardi, prodotto da Finmeccanica e Brasile – è stato protagonista di una lunga serie d’incidenti apertasi nel 1984 con la caduta del prototipo e la morte del pilota collaudatore, il comandante Manlio Quarantelli. Nonostante i primi 30 esemplari siano stati fermati e resi inutilizzabili, l’Aeronautica non ha bloccato la corsa agli acquisti. Nel corso di vent’anni sono state apportate varie modifiche nel tentativo di porre rimedio alle carenze strutturali e al sistema di propulsione. Tutto inutile! Gli AMX continuano a precipitare. Nei primi sei mesi del 2001 si sono verificati tre incidenti: tre piloti deceduti, tre aerei distrutti. Un'altro incidente è accaduto nel 2002.

I cacciabombardieri di Finmeccanica sono stati oggetto di numerose interrogazioni e interpellanze parlamentari presentate da tutti gli schieramenti politici: 76 nella precedente legislatura. Sono al centro di varie inchieste della magistratura presso il Tribunale di Roma, Pesaro, Treviso, Padova. Però, non si registra alcuna schiarita in quella che tanti definiscono “una sporca faccenda”: un aereo difettoso acquistato precipitosamente dalle FF.AA italiane, un aereo che nessun'altro paese ha voluto comprare, a parte il Brasile paese co-produttore, una bara volante che mette a rischio non solo i piloti ma anche tutte le comunità nei cui cieli si aggirano.

 Gli “aerei da rottamare e tenuti in naftalina” per alcuni anni – come titolava eloquentemente un articolo del Corriere della Sera del 3/12/97- hanno trovato ospitalità nella base di Decimomannu e scorazzano nei cieli della Sardegna.

Non sappiamo se anche gli elicotteri da rottamazione, dalla caduta facile, gli H101, si addestrino in Sardegna. La  “D33” - zona aerea sovrastante il Gennargentu, adibita, come dice il Comando della II Regione Aerea, ad “intense esercitazioni elicotteristiche svolte precipuamente dalle forze armate” – sfugge alle forme di controllo democratico previste dalla l. 898/76, 104/90.

 

Oltre al rischio di caduta delle "bare volanti", esiste il rischio di interferenze delle esercitazioni aeree militari con il traffico civile. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo (ANSV), nel dicembre 2000, in seguito alle denunce dei piloti civili imbattutisi in aerei militari sulle loro rotte, ha avviato un’inchiesta prendendo in esame la zona compresa tra Sardegna, Sicilia, Campania, area in cui il traffico aereo non è tutto gestito dall’ENAV ma è sotto la meno tranquillizzante e meno trasparente tutela Nato. I risultati, resi noti il 20/4/01, hanno confermato che le esercitazioni militari hanno messo a repentaglio i voli civili per otto volte e in due casi si è sfiorata la collisione. Le conclusioni dell’ANSV rilevano il mancato rispetto delle norme sul coordinamento militare-civile nel corso delle esercitazioni esaminate e definiscono “inaccettabile” che equipaggi e controllori del traffico aereo si siano trovati di fronte a situazioni sconosciute tali da non poter garantire adeguata assistenza ai voli civili. 

 

Anche chi sostiene le politiche di guerre infinite e preventive non può rimuovere le tragedie di Ustica, Casalecchio, Cermis. Per scongiurare nuove sciagure non si può sempre fare affidamento sulla buona stella o sulla "scarsa densità demografica" dell'isola.

E’ improrogabile:

la smilitarizzazione dei cieli e la gestione civile del traffico aereo;

maggiori garanzie e strumenti di controllo sulle esercitazioni militari;

l’interdizione dei voli degli AMX e degli H101 

 

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