COME TI UCCIDO L’ALCOLISTA.

COME TI UCCIDO L’ALCOLISTA.

di luana de rossi


Sono mesi anni... non ricordo neanche piu’... che questo uomo beve... ha cominciato per allentare il dolore ...come dice nei momenti di lucidita’. Una vita fregata. Lo conosco da quando sono piccina... lui era un bel ragazzo biondo occhi azzurri... si sposo’ in fretta con un’altra bellissima donna... e poi fecero bambini bellissimi come loro... sembrava una favola.

Poi lei si ammalo’ e mori’ lasciandolo solo con i marmocchietti... lui...li consegno’ alla nonna – mamma di lei pensando che in questo modo gli avrebbe alleviato il dolore ma anche perche’ incapace di crescerli...saputo della malattia della sua donna aveva cominciato a prendersi qualche sbronza per dimenticare la fine imminente.

solo... continuo’ a bere di tanto in tanto. Una bevuta organizzata... il sabato e la domenica lo vedevamo cotto. Poi sono partita ... la professione scrivi scrivi... leggi leggi... viaggi viaggi... per una casualita’ legata alla malinconia di tanto in tanto torno nei luoghi dove sono cresciuta.

Eccolo – non piu’ biondo acceso ... ma solo cenere – malandato – un pantalone sporco di sangue e orina – CARLO... carlo... mi riconosci ?... mi guarda ... sto male... mi dice ... bella bionda mi dai uno strappo a bere ? ... no ... niente bere andiamo al pronto soccorso.

Dieci minuti una vita... e poi al lavoro hanno cominciato a declassarmi... dice – tutti mi prendevano in giro e io lo sapevo tornavo a casa e per sfogare la rabbia della mia inerzia bevevo... ora mi stanno licenziando... ero direttore ora giardiniere... non so adattarmi... e poi sto sempre male... guarda guarda come mi tremano le mani se non bevo ...

Un goccio dai portami a bere un goccio e poi andiamo in ospedale.

Sudava come trasuda una bottiglia d’acqua tolta dal frigo e messa al sole... e i figli ? ... uno e’ partito emigrante... l’altra e’ piccola e non capisce... possibile che non smetti ? ma lo vedi in che stato sei ?

Non ci riesco a smettere... e di tutto quello che mi offrono per farlo... poca cosa... mi fa paura... guarda senti senti come trema il mio cuore per andare in ospedale...

Ma avevi la macchina ? ... gia’ per quella ti cercano solo quando devi pagare... assicurazioni bolli benzina eccetera... l’ho persa non mi ricordo dove l’ho lasciata... e allora ho preso quella di mio figlio visto che lui e’ partito e mi sono fatto un giro... per andare a bere – ma intorno al palazzo... ho tamponato ... poca cosa... quello ha chiamato la stradale... gli dicevo pago pago...sono venuti vigili e polizia ... mi hanno fatto gonfiare il palloncino – mi hanno tolto la macchina e lasciato a piedi.

Non mi ricordavo dov’ero ... a piedi e’ tutta un’altra visuale...

Ma non ti hanno offerto di curarti ? di portarti in ospedale....nooooooooo mi hanno tolto la macchina e sono andati.... mi hanno tolto pure la patente e sono andati... mi hanno fatto una ramanzina e sono andati.

Eccoci arrivati... una visita rapida e mi domandano chi sono... gli spiego... poi mi dicono... guardi che lo conosciamo ce lo portano spesso.... tutti gli ospedali di zona lo conoscono... possiamo fargli poco rifiuta le cure... una flebo ... poi si riprende e fugge.

Ma ha la pressione alta ? .... si altissima ma niente... non vuole restare... dovete fare qualcosa !... non possiamo obbligarlo... c’e’ il ricovero coatto – ma lo interniamo nel reparto psichiatria e gli facciamo la cura... come si riprende il fottuto e’ lucido firma e se ne va... non possiamo trattenerlo altrimenti diventa sequestro di persona.

Tutto qui’ ?

Si tutto qui’... mi dice un’infermiera africana... lo stato non cede un soldo per gli alcolizzati e gli ospedali non ci guadagnano nulla nel trattenerlo... i centri costano e non sono per tutti... scrivilo sul tuo sporco giornale...oltre il 50 per cento del vostro paese beve... quando non vengono loro ci mandano i figli le donne o i mariti picchiati da chi beve... o viceversa...ci portano gli alcolizzati.

Gia’ e questo e’ tutto... ok aspetto fuori...mentre gli fate la flebo. Al pronto soccorso arrivano solo rom ed alcolizzati... sara’ anche il tipo di ospedale mi dico... non e’ certo un grosso ospedale...esce... lo accompagno a casa... mi ringrazia a va a dormire... io invece mi faccio un giro in altri ospedali di zona... chiedo di lui e mi raccontano... si si lo abbiamo ricoverato l’altro ieri... si si lo abbiamo ricoverato una settimana fa... me lo descrivono – e’ un mese sempre con gli stessi vestiti.

Anche nel resto del pronto soccorso vengono e vanno tanti alcolisti... arrivano con le barelle – le flebo...e poi via... le ambulanze qualche volta li raccolgono... raccattano storie andate male...bisognose d’ascolto non di flebo soltanto... bisognosi di cure non di centri di detenzione.

E’ cosi’ in tutti i pronto soccorso notturni... una marea di gente che beve... anche tante donne... le conseguenze di una vita... legate all’alcol – oltre che drammi umani – sono ... incidenti – botte... scazzottate... spesso incidenti stradali...mi ripeto quanto aveva detto l’infermiera... e cosa si fa ?

Gli si offre una comunita’... nella quale nessuno vuol andare perche’ puo’ perdere il misero posto di lavoro... ma soprattutto perche’ la cura si basa su un collettivo di persone alcolizzate che lavora insieme sulla propria decisione di smettere.

Una buona idea... ma per chi ha la forza e la volonta’... molti alcolisti hanno perso tutto e non hanno questo desiderio di far vedere la propria faccia perdente ad altri perdenti... molti alcolisti sognano di essere accettati dai cosi’ detti normali...di avere coccole...sognano stelle e comprensione... insomma un cielo d’estate.

altri bevono di nascosto come mi hanno raccontato.... bevono tanto e nessuno se ne accorge in famiglia – escono di sera e tornano tardi... sposati – figli - madri... fanno mestieri piu’ o meno decenti... ma tanto prima o poi si attaccano tutti alla flebo... e la societa’ li punisce e gli toglie tutto... macchina – danaro – vita – moglie – figli ... prova da alcolizzato ad affrontare un divorzio... ed anche se sei donna vedi a chi danno i figli... come mi racconta maria che ora beve il doppio guardando le foto dei suoi pargoletti che il marito e la societa’ gli hanno strappato per il loro bene...del suo se ne fregano.

La societa’ punisce – castiga... picchia le dita... non ti cura... non ti offre prospettive di riinserimento...non preventiva la sua colpa... non ti obbliga a guarire...non ti ascolta... non ha tempo... non ti crea intorno un luogo un posto dove sei propenso ad andare... non ti concede psicologi... l’alcol crea forti depressioni... offre solo ospedali nei quali per questione di convenienza economica... non vieni ricoverato.

Pero’ vende alcol... a tutte le ore... sulla storia di carlo ho trovato persone che gli hanno venduto alcol anche quando era cotto... una marea di conti da saldare... bar nei quali non ci puo’ mettere piede... ma non perche’ non lo volessero – solo perche’ doveva ancora pagarli... ci trovo umiliazioni... una sera lo hanno picchiato perche’ faceva la pipi’ sotto un’albero... un’altra volta tolto dalle aiuole dove dormiva ... trascinato via da un gruppo di inquilini organizzati... legato ai piedi tirato come un porco...naturalmente cantava alla luna in quartiere ricco e per loro era solo una nota stonata.

E cosi’ via... l’alcol si vende... ma non c’e’ scritto che fa male sulle bottiglie di vino... anzi il vino fa bene ti dicono... ma in realta’ e’ devastante per il fegato un solo bicchiere... si continuerebbe a venderlo anche con le scritte – attento puoi morire - come avviene per le sigarette... basterebbe non darlo a chi e’ sbronzo ? ... no non basta... bere significa altro...

perdita – significa dolore – solitudine – incapacita’ di inserirsi... significa fingere... ci vuole un luogo solare per tirarli fuori dal buio – ci vogliono psicologi – centri di accoglienza per farli dormire tranquilli – ci vogliono sospensioni non punizioni... sospensione della patente... dal lavoro – della casa... altrimenti per loro e’ andare peggio e continuare a bere per dimenticare quanto peggiorano.

Sono sola... carlo e’ in casa... l’ho lasciato sul letto ... soffre anche di deliri... dovuti ad astinenza...se smette di bere questi attacchi gli vengono violenti... e rischia di morire...sono convulsioni pazzesche...se invece continua a bere... rischia la stessa cosa.

Questo STATO si libera cosi’ delle persone ... le uccide giorno per giorno... e quando le trova deboli le lascia morire nell’alcol ... dove si rifugiano per dimenticare.

Maria – carlo – gianni un omosessuale che non riusciva a dirlo alla famiglia... e di notte beve dopo aver soddisfatto il suo istinto naturale... sandra ... una prostituta che guadagna cosi’ il danaro per mantenere i figli in africa... bevono per dimenticare i clienti la cultura ...i sensi di colpa.

Bastano i centri di accoglienza ? basta attendere che un alcolista lavori sulla propria forza di volonta’ quando non ne ha piu’ e per questo beve ? bastano i ricoveri coatti e nei reparti di psichiatria ? ... per questo STATO basta vederli morire...al resto non si interessa. Per chi sbaglia c’e’ l’alcol – la droga e le prigioni...mai un riflessione...cazzo ho fatto per ridurre cosi’ la gente ?

Uff... piango come una bimba... te come ti chiami barista ?... piacere sono tonino...

Fate qualcosa tonino... fate qualcosa per questo mondo... io rispetto le regole signora...se gli altri sbagliano sono affari loro vuol dire che vogliono sbagliare...te come vivi tonino ?... una vitaccia...mi sveglio all’alba – vengo al bar fino alle sette di sera...casa ... dormo... e torno...mi pagano pochissimo 700 euro al mese...con le mance arrivo a 1000 qualche volta ma il padrone guadagna migliaia di euro al giorno prima o poi gli chiedo l’aumento....in casa siamo in cinque e non arriviamo alla fin del mese... certo gli altri si divertono ma io sono una persona seria...vorrei riprendere i studi...

Ti licenziera’ tony... ne trova a fiumi di fessi che ti sostituiscono se chiedi l’aumento... come signora ?

Niente...dai tony...ti frego la storia...dammi da bere.


...PER SCRIVERMI –
aaluana@tiscali.it -