ARMI AL
PLASMA In questa estate
pazzesca, tutti abbiamo fatto e forse faremo ancora i
conti con un caldo infernale, tassi di umidità mai
visti, livelli di pressione ai limiti della
sopravvivenza. Ma non è solo questo. Io vivo a Reggio
Calabria, e da qui vi scrivo. Ebbene, si è modificata la
luminosità del sole, accecante, si è modificata la
colorazione del cielo. Il Tirreno, che una volta portava
aria fresca, ora è diventato un bollitore. E ripeto il
Pianeta è cambiato, il sole ha un colore diverso, il
mare un colore diverso, il cielo, il nostro cielo
turchino è diventato biancastro, come a Milano. Allora
qualcuno qua deve avere fatto una cazzata grossa, perchè
il pianeta non può modificarsi così rapidamente. So che
gli americani, insieme agli ebrei iattura per la nostra
sopravvivenza, hanno utilizzato in Irak armi al plasma, a
trasformazione di energia. Intorno a marzo credo, poi
hanno smesso subito, perchè si tratta di armi
proibitissime, ricerche segretissime, e qualcuno aveva
visto ed ha riferito. Ma mi domando: dove le
esperimentano queste armi, che danni fanno? Chi lo sa?
Una arma che riesce di fatto senza sparare nulla, ma
lanciando raggi di antimateria (?) tali da trasformare le
strutture biologiche e da rendere un uomo di 180 cm a una
mummietta di 20 cm salvando le strutture non organiche
(leggi pozzi di petrolio etc.) dove sono stati
sperimentati? Con quali conseguenze? A parte il caldo e
l'afa, di cui parla qualsiasi pirla di giornalista, è
veramente cambiato il colore del cielo, il colore ed il
comportamento del sole, il comportamento del mare, e non
ci credo che sia per le macchine. o le bombolette di
profumini. Devono avere fatto una cazzata grossa. E
nessuno, chiaramente lo dice. Ci vorrebbe Voltaire.
Lorenzo Giulianini.
Stati
Uniti d'America - 11.3.2005 L'arma del dolore Gli
Usa stanno sviluppando un'arma al plasma che
provochi il massimo dolore possibile
Lesercito statunitense sta finanziando
gli esperimenti per sviluppare unarma capace di
provocare, nel raggio di due chilometri, il massimo
grado di dolore possibile senza causare danni
permanenti. La nuova arma sarebbe per esempio
utilizzabile per immobilizzare i partecipanti a una
protesta di piazza. Ma secondo molti neurologi uno
strumento del genere, oltre che deprecabile dal punto
di vista etico, rischierebbe comunque di ledere il
sistema nervoso centrale e persino di provocare la
morte delle persone con salute fragile.
Proiettili al plasma. La ricerca, portata avanti
dalla University of Florida, è venuta alla luce
quando il Sunshine Project, unorganizzazione
statunitense che si occupa di monitorare gli studi
sulle armi biologiche, ha portato alla luce il
contratto con cui lo US Naval Studies Board ha
commissionato gli esperimenti ai neurologi
dellateneo. Nel documento, ottenuto grazie alla
legge sulla libertà dellinformazione, si mette
nero su bianco lo studio delle conseguenze
sensoriali di impulsi elettromagnetici emessi con
plasma indotto dal laser. Tutto riguarda i
cosiddetti PEP (Pulsed Energy Projectiles), dei
proiettili che azionano un impulso laser capace di
generare un plasma che si espande quando colpisce
qualcosa di solido, come una persona.
Gli effetti. Secondo un rapporto dello US Naval
Studies Board del 2003 sulle armi non letali, redatto
per la marina statunitense, i PEP hanno prodotto
dolore e una temporanea paralisi sugli
animali sottoposti ai test. Dato che il plasma agisce
sui neuroni che attivano la sensazione del dolore, il
nuovo studio finanziato con 514mila dollari
vuole trovare il modo di potenziare
leffetto per renderlo efficace anche
sulluomo. Il contratto chiede ai ricercatori di
scoprire i parametri di impulso ottimali per
provocare un picco nellattivazione
sensoriale, in altre parole di capire quanto
dolore è possibile provocare senza rischiare danni
permanenti o la morte della persona.
I pareri dei neurologi. Tecnicamente,
unarma che immobilizzi una persona esiste già
dice Fabrizio Di Stani, medico del Centro di
Terapia del dolore allospedale Umberto I di
Roma ma stiamo parlando delle pistole in
dotazione alla polizia, che provocano una scarica
elettrica. Unarma al plasma che agisca sui
neuroni di tutti quelli che si trovano nel raggio di
due chilometri mi sembra rischiosissima. Non si
possono escludere danni sul sistema nervoso
centrale. Secondo Di Stani, gli effetti
dipenderebbero anche dalla distanza a cui si trova
chi è colpito dal plasma. E chiaro che a
20 metri lintensità dello stimolo sarebbe
enorme. Utilizzare uno strumento del genere contro un
gruppo di persone potrebbe essere estremamente
pericoloso.
Per Franco Del Conno, primario del Reparto di Terapia
del dolore e Cure palliative allIstituto
Nazionale dei Tumori di Milano, ci sarebbe anche il
rischio di morte. In caso di persone fragili di
salute, uno stimolo così intenso potrebbe benissimo
uccidere. I neuroni attivati vanno a gonfiare i vasi
sanguigni, la circolazione sanguigna è sotto
fortissima pressione. Non si tratta solo di danni al
sistema nervoso centrale: se uno è debole di cuore,
per esempio, provocargli un dolore fortissimo può
farlo rimanere secco. Dal punto di vista etico, di
unarma del genere penso tutto il male
possibile.
Alessandro Ursic
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da
"il manifesto" del 13 Agosto 2006 l'arte della
guerra Armi a energia diretta per un «nemico»
disumanizzato
Armamenti new generation
Una svolta epocale negli strumenti di
distruzione di massa, con le «folle» come obiettivo
privilegiato
Francesco Piccioni
Sarà un caso, ma la fine della «guerra
fredda», lungi dall'aprire una fase di pace duratura, ha
moltiplicato frequenza e dimensioni delle «guerre
calde». Con due trasformazioni decisive nella concezione
e conduzione della cosiddetta «arte della guerra».
In primo luogo, è finita l'epoca plurimillenaria delle
«guerre simmetriche», in cui i due nemici - due stati -
si affrontano disponendo grosso modo dello stesso tipo di
armamenti (aerei, carri armati, missili, fanteria, navi,
ecc). L'assoluta preponderanza degli Stati uniti in fatto
di tecnologia militare rispetto a qualsiasi altro stato
ha posto le basi per lo studio e la «pratica» della
«guerra asimmetrica». Ossia quella in cui uno solo dei
belligeranti dispone di tutte le tecnologie decisive, e
l'altro - chiunque esso sia - è costretto a praticare
forme di guerra «non ortodossa», dizione che comprende
tutte le forme di guerriglia e di resistenza popolare,
come anche il «terrorismo» (da segnalare che l'Onu non
è riuscito fin qui a dare una definizione condivisa di
questo termine). L'asimmetria concettuale investe non
solo le forme della guerra, ma anche la figura del
«nemico» e le ragioni stesse - quelle ufficiali e
«pubbliche» - per cui si combatte. Fino a travolgere i
«limiti» che erano stati fissati come insuperabili
all'indomani della seconda guerra mondiale.
In secondo luogo, è stata sviluppata una generazione di
armamenti che segna una discontinuità drastica con
quelle costruite finora. Dalla preistoria a oggi,
infatti, l'umanità ha fabbricato armi «cinetiche»,
ossia congegni che uccidono colpendo il nemico con un
«proiettile» cui viene applicata una qualche forma di
energia cinetica - dal bastone alla bomba atomica. Ora
sono già attive, e aumentano le prove che siano già
state usate in Iraq o che lo siano in questo momento in
Libano, armi a energia diretta.
Queste armi non sparano proiettili, ma fasci di energia
di vario tipo. Possono essere «letali» o «non
letali», ma la differenza è solo una questione di
«grado» nella taratura della potenza di «fuoco».
L'inchiesta di Sigfrido Ranucci e Maurizio Torrealta per
Rainews ha fatto vedere con
chiarezza come questi sistemi d'arma siano già attivi
sul terreno in forma «sperimentale». Così come il
protagonismo esclusivo di Stati uniti e Israele in questo
campo. Anche se Cina e Russia si sforzano di tenere il
passo, con la seconda che avrebbe raggiunto un discreto
arsenale di e-bombs,
testate montate su missili convenzionali e capaci di
produrre onde elettromagnetiche con frequenza tra i 4 e i
20 ghz; quanto basta per «accecare» tutti i più
importanti sistemi informatici, elettrici, telefonici,
ecc, di una città.
Una nuova specie di armi che, come
quelle «classiche», può essere però declinata sia a
seconda del tipo di energia usato, sia rispetto agli
scopi. L'unica «buona notizia», su questo fronte, è
che fra le armi a energia diretta -
quanto a potenza distruttiva - ancora non si intravede
l'arma «fine di mondo», qualcosa di paragonabile agli
ordigni nucleari. Non per questo si tratta di armi «più
buone». Anzi.
Le prime classificazioni della nuova specie distinguono
le armi laser (montate su dispositivi mobili terrestri o
aerei) in funzione di contraerea e di difesa
antimissilistica (un frammento del fallimentare progetto
«guerre stellari»). «Promettenti» come congegni
anticarro e antibunker vengono considerate le armi al
plasma e ad impulsi, in cui viene sparato un
«proiettile» di «materia elettricamente carica,
composto di elettroni, protoni e neutroni». Seguono
infine le armi a microonde, diffusamente illustrate nei
loro effetti sia dal generale Termentini che dal nostro
Dinucci in questa stessa pagina.
Ma per quale quale tipo di «nemico» sono state pensate
la maggior parte di queste armi? Sia quelle al plasma che
quelle a microonde - stando alle presentazioni delle
aziende produttrici - hanno per scopo il
«disciplinamento delle folle» (beninteso: anche
noi). Le
microonde emesse dall'Active Denial System, per esempio,
penetrando nella pelle fino a raggiungere i terminali
nervosi, provocano un dolore insopportabile, tale da
costringere alla fuga chiunque. Mentre alcune di quelle
al plasma si sono dimostrate in grado di stordire uomini
e animali, fino alla paralisi. Stesso effetto dovrebbe
avere, nei progetti della Hsv di San Diego, un laser a
raggi ultravioletti in corso di sperimentazione.
L'importanza di questo tipo di armi è direttamente
connesso al carattere asimmetrico della guerra
contemporanea. I «combattenti nemici» non possono più
essere soldati in divisa né essere arroccati in
postazioni fisse (troppo facilmente individuabili dai
numerosi sistemi di puntamento montati su mezzi aerei o
satellitari); ma «devono» mimetizzarsi in mezzo al loro
popolo, concentrandosi nelle città anziché disperdersi
nel territorio. La guerra asimmetrica si svolge allora
soprattutto in ambienti urbani, dove «neutralizzare» il
combattente nemico significa neutralizzare quel popolo.
L'impossibilità pratica - peraltro non programmabile
neppure in questa nuova generazione di armi - di
distinguere il civile dal «combattente» porta con sè
anche lo spostamento dei «limiti» di quel che si può
fare in guerra. Dopo Coventry, Dresda, Hiroshima si era
arrivati a convenire che il bombardamento - con qualsiasi
congegno - delle città fosse da considerare un crimine
di guerra e un atto contro l'umanità. Baghdad, Gaza e
Beirut ci spiegano che quel limite non esiste più. E che
«le folle» possono essere trattate come da carne da
arrostire. Come nelle «guerre coloniali» del primo
Ottocento. Che novità, il post-moderno...
ARMI
AL PLASMA
Per "armi ad energia dire si
intende una classe di armamenti che comprende numerosi
dispositivi capaci di indirizzare sui bersagli, in modo
molto preciso ed efficace, svariate forme di energia non
cinetica. In sostanza, piuttosto che colpire l'obiettivo
con un proiettile, o mediante la forza d'urto di
un'esplosione, questi dispositivi inviano sul bersaglio
radiazioni elettromagnetiche, od onde acustiche, o plasma
ad elevata energia, o raggi laser. Gli effetti legati
all'uso di tali armi possono essere sia letali che non
letali, mentre i campi d'applicazione variano dalla
difesa antiaerea alla tutela dell'ordine pubblico.
1. ARMI LASER
La tecnologia laser è una delle maggiori
protagoniste degli attuali programmi di ricerca per lo
sviluppo di un nuovo arsenale ipertecnologico ed è
impiegata con versatilità in diversi dispositivi
bellici.
Tactical High Energy Laser (THEL)
Tra le varie, futuristiche armi in sperimentazione presso
i laboratori dell'esercito USA figura anche il
dispositivo THEL, esistente anche in versione portatile
(MTHEL, dove M sta per "mobile"). THEL
significa Tactical High Energy Laser, ed è appunto un
dispositivo laser ad elevata potenza. La compagnia che da
alcuni anni si sta occupando dello sviluppo del progetto
THEL si chiama Northrop Grumman. Durante diversi test,
resi pubblici anche in video, il potente raggio laser
viene utilizzato per fare esplodere missili e proiettili
in volo (testando dunque la sua funzionalità quale
dispositivo di difesa antiaerea).Il progetto THEL vede
impegnati nello sviluppo di questa tecnologia laser sia
gli americani che gli israeliani. Proprio l'esercito
israeliano annovera il THEL quale arma già in dotazione
al suo esercito, e questo fa supporre che ne possieda
già degli esemplari, probabilmente già dislocati a
difesa di basi militari e città. Il THEL utilizza delle
sostanze chimiche (fluorite di deuterio) per creare un
raggio laser invisibile capace di abbattere aerei e
missili.
Press
kit della Northrop Grumman sul Thel
La
pagina web da cui è possibile scaricare i video dei test
del Thel
La
pagina web da cui è possibile scaricare le foto del Thel
Press
kit della Northrop Grumman sul Joint High Power Solid
State Laser
Airborne Laser (ABL)
Il sistema ABL consiste in un laser chimico ad alta
energia (Chemical Oxygen Iodine Laser - COIL), montato su
di un Boeing 747 modificato. Il dispositivo, sviluppato
dalla Northrop Grumman e dalla Boeing è in dotazione
all'aeronautica USA dal 2003. L'ABL è in grado di
individuare ed abbattere missili balistici, può restare
in quota per molte ore e rifornirsi di carburante mentre
è in volo.
Il
sito dell'Airborne Laser, prodotto dalla Northrop Grumman
e dalla Boeing
Press
kit della Northrop Grumman sull'Airborne Laser
Alcuni
video dell'Airborne Laser
Galleria
Fotografica dell'Airborne Laser
Space-Based High-energy Laser (HEL)
Si tratta di un armamento laser montato su di un
satellite, e capace di colpire bersagli nello spazio,
sulla terra ed in aria. Oltre agli Stati Uniti ed
Israele, anche la Cina sta sviluppando un armamento laser
pensato per distruggere i satellite nemici orbitanti.
L'arma si chiama ASATS (Anti-Satellite Simulation), in
fase di test già nel 1998.
Approfondimenti sullo Space Based High Energy Laser
Laser a raggi ultravioletti
L'azienda HSV di San Diego sta sviluppando un'arma laser
capace di paralizzare animali e persone. La tecnologia
descritta è quella di un laser che sfrutta le
caratteristiche dei raggi ultravioletti.
Sito
internet della HSV, ditta
produttrice del laser non letale a raggi ultravioletti
Laser ZEUS
Si tratta di un laser montato su di un Humvee (un veicolo
militare dell'esercito USA simile ad una jeep). Secondo
fonti ufficiali del Pentagono, mezzi militari muniti di
questo dispositivo al laser sono stati impiegati in
Afghanistan per fare brillare le mine. Secondo due
accreditati siti di informazione militare: Defense Tech e
Defence Daily, almeno tre veicoli simili sono stati
utilizzati anche in Iraq. Sito ufficiale
dello ZEUS, prodotto dalla ditta
Sparta Inc.
Rapporto
ufficiale sull'impiego dello Zeus in Afghanistan
Articoli sull'impiego dello ZEUS in Iraq :
Defensetech
Military.com
2. ARMI AL PLASMA E AD IMPULSI
Le basi per una simile tecnologia bellica furono
poste negli anni '40 dal fisico Nicola Tesla. Alle
scoperte di questo scienziato si deve lo sviluppo di
parecchie tecnologie: dalle bobine elettriche ai
generatori di corrente, dalla radio alla televisione.
Durante i primi anni del `900 Tesla iniziò a lavorare al
suo progetto per un "Raggio della Morte". Nel
1942 il progetto era pronto e Tesla lo propose agli Stati
Uniti quale arma per battere i nazisti: fu considerato
pazzo e la sua proposta non fu presa in considerazione.
Il principio del "Raggio della morte" è
qualcosa che sta a metà strada fra le armi laser e le
armi al plasma. Alla sua morte, avvenuta nel 1943, tutti
I documenti dello scienziato sul "Raggio della
morte" furono misteriosamente trafugati.
Parte di quei documenti è stata
citata in un documento segreto del Governo USA su un'arma
ad elettroni (documento declassificato nel 1980). Questa
tipologia di armamenti ha parecchi tratti in comune con
alcune armi laser. Il principio è quello di sparare
contro il bersaglio un "proiettile" di energia,
composto da materia elettricamente carica composta da
elettroni, neutroni e protoni. Il tutto avviene
attraverso un processo di ionizzazione dell'aria. Tale
meccanismo è stato studiato approfonditamente dagli
scenziati del DARPA (il dipartimento per la ricerca e
l'innovazione tecnologica del Dipartimento della Difesa
USA), con la collaborazione di una azienda tedesca.
Armamenti di questo tipo sono in fase di avanzata
sperimentazione da parte degli eserciti di: USA, Israele
e Australia. L'applicazione letale di questa tecnologia
è stata chiamata Pulsed Impulsive Kill Laser (PIKL). Il
dispositivo (di cui nella foto si vede un prototipo), ha
dimostrato la sua efficacia in diversi test, riuscendo a
perforare anche armature in Kevlar e lastre di metallo.
La versione non letale del PIKL va sotto il nome di
Pulsed Energy Projectile (PEP). Questo dispositivo è in
grado di stordire uomini e animali, creando forte dolore
e temporanea paralisi. La documentazione sui possibili
effetti a lungo termine provocati dall'arma è però
scarsa.
Il principale ambito di applicazione previsto per il PEP
viene indicato in scenari di controllo dell'ordine
pubblico, mentre un'altra delle applicazioni prefigurate
è quella di presidio dei checkpoint. Oltre a stordire le
persone una simile arma dovrebbe essere capace di
bloccare i veicoli, in quanto il suo "impulso
energetico" interferirebbe con i sistemi elettrici
di iniezione. Il raggio d'azione del PEP è di circa 2
Km, ed il suo funzionamento si basa sull'emissione di un
impulso laser ad infrarossi (mediante l'impiego di un
"deutorium fluoride laser"). Il plasma prodotto
dalla parte iniziale dell'impulso arriva ad esplodere
poiché i suoi elettroni assorbono l'energia della parte
finale dell'impulso. L'esplosione di questo plasma ad
elevata energia si tramuta in una forza d'urto combinata
ad un'onda elettromagnetica. Altri dispositivi affini a
questa tecnologia si chiamano MARAUDER (Magnetically
Accelerated Ring to Achieve Ultra-high Directed Energy
and Radiation), ed Extreme Alternative Defense System
(XADS).
Documentazione
ufficiale sul PIKL Documento
parzialmente censurato sul contratto per uno studio sul
PEP
Sito
della Ionatron, una delle aziende che produce armi ad
impulsi
Altri articoli e approfondimenti sul PEP:
GlobalSecurity
NewScientist
The
Indipendent
3. ARMI A MICROONDE
Anche le armi a microonde hanno una storia non
recentissima: immediatamente dopo la seconda guerra
mondiale se ne ipotizzò l'utilizzo per il controllo
delle menti ed altri impieghi più o meno
fantascientifici. I primi a sperimentare le microonde in
modo più sistematico furono i sovietici. La CIA riporta
un episodio che aprì la strada agli studi americani
sulle microonde. Negli anni '70 l'ambasciata americana a
Mosca fu sottoposta ad un "bombardamento" a
microonde. In tale occasione i servizi segreti russi
adottarono un piano a lungo termine per indebolire
l'apparato diplomatico statunitenze presente a Mosca.
Attraverso un'esposizione prolungata a microonde a bassa
intensità i diplomatici americani subirono pesanti danni
fisici e psicologici. Oltre all'insorgere di diverse
forme di cancro sono stati documentati casi di problemi
psicologici e cognitivi. I tessuti umani possono infatti
essere gravemente danneggiati dalle microonde a diversi
livelli: dall'insorgere di tumori a malattie della pelle,
da impotenza ad indebolimento delle difese immunitarie,
fino ad effetti sul sistema nervoso centrale capaci di
provocare amnesie, demenza, sindromi depressive,
paranoia, etc.. In base a questi effetti ne è stato più
volte ipotizzato un uso "segreto" per
l'indebolimento delle masse.
Active Denial System
Il "raggio del dolore" Questo dispositivo è in
grado di indirizzare ("sparare") un fascio di
microonde ad alta energia verso un bersaglio preciso. La
frequenza utilizzata si aggira intorno ai 95 Ghz.Il
"raggio del dolore" è classificato come
"arma non letali", in quanto il suo raggio
invisibile penetra sotto la pelle soltanto per alcuni
millimetri, facendo temporaneamente impazzire i recettori
del dolore. Nel giro di 1 2 secondi chi viene colpito
dal raggio a microonde prova la sensazione di andare a
fuoco. Ufficialmente infatti tali strumenti di guerra
servirebbero per produrre un "raggio del
dolore", capace di "distogliere" qualsiasi
nemico da azioni ostili. L'invisibile raggio microonde a
95 Ghz penetra sotto la pelle per alcuni millimetri
provocando, nell'arco di alcuni millisecondi, una
insopportabile sensazione di calore che però svanisce
non appena si spegne il dispositivo o si scappa oltre il
suo raggio d'azione.
Negli esperimenti condotti su circa 400 volontari il
tempo di esposizione massimo è stato fissato in 3
secondi, ma secondo il Boston Globe, soltanto una
"cavia" è riuscita a resistere per tre
secondi. Le fonti del Direttorio USA sulle Directed
Energy Weapons sostengono che il "raggio del
dolore" non provoca danni permanenti, ma esistono
altri rapporti militari che indicano la possibilità di
gravi ustioni alla pelle nel caso in cui l'esposizione
duri 250 secondi o più. Durante gli stessi test alle
"cavie" venivano fatti togliere sia gli
occhiali che tutti gli oggetti metallici, in quanto
potevano creare degli "hot spots", capaci di
ustionare la pelle. Gli utilizzi strategici delle armi a
microonde sono elencati in diversi documenti ufficiali:
una delle applicazioni che viene citata più di frequente
riguarda il controllo delle folle e dell'ordine pubblico.
Oltre ai possibili danni a lungo termine causati dal
raggio a microonde, le organizzazioni umanitarie si
interrogano sulla legalità di questo dispositivo che a
causa della sua invisibilità e della sofferenza che
provoca, potrebbe facilmente tramutarsi in un versatile
strumento di tortura. Altri interrogativi riguardano la
possibilità di ustioni (nel caso in cui si indossino
oggetti di metallo), danni oculari, o altre tipologie di
effetti a lungo termine. Esistono infatti diverse
pubblicazioni scientifiche che documentano ampiamente gli
effetti altamente dannosi legati all'esposizione alle
microonde. Dal cancro al precoce invecchiamento, alla
riduzione delle difese immunitarie, ai danni a pelle e
retina, fino agli effetti molecolari e genetici, vengono
elencate serie infinite di "effetti
collaterali" a breve, medio e lungo termine. La
ditta che produce questo tipo di armamenti è la
Raytheon, con sede a Tucson.
Il dispositivo prodotto dalla Raytheon può essere
stanziale oppure montato su di un veicolo militare
Humvee. Per quanto riguarda l'impiego del "raggio
del dolore" nel campo di guerra, risulta dalla
rivista militare Defence Industry Daily che sono stati
ordinati 3 veicoli modello Sheriff per circa 31 milioni
di dollari, e che è stata richiesta l'approvazione per
altri 14 veicoli da parte del Generale di brigata James
Huggings, capo dello Staff della Forza Multinazionale in
Iraq.
L'articolo
di Defense Daily sull'impiego del "raggio del
dolore" in Iraq
Comunicato
stampa della Raytheon
L'articolo
del Boston Globe sui test del raggio del dolore
Altri articoli ed approfondimenti sul "raggio del
dolore":
Defense-update
GlobalSecurity
NewScientist
WorldTribune
AirForce
Sandia
E-Bombs, Electromagnetic Pulse, High Powered
Microwave (HPM)
Si tratta di bombe capaci di produrre onde
elettromagnetiche comprese nel range dei 4 20 Ghz.
Microonde comprese in tali frequenze sono capaci di
"accecare" un gran numero di apparati
tecnologici. Questa applicazione delle microonde, in fase
di avanzata sperimentazione, in contesti di guerra può
servire a distruggere sistemi informatici, telefonici,
elettrici, radio e tv del nemico. In pratica viene
replicato uno dei "side-effects" delle
esplosioni nucleari, ovvero l'emissione di microonde ad
elevata potenza. Il tutto avviene in assenza di una reale
esplosione: i dispositivi di questo tipo, comunemente
chiamati HPM, liberano la propria energia in aria, senza
produrre alcun suono o fenomeno visivo. L'effetto delle
invisibili onde prodotte dalla "bomba",
devastante per tutti i dispositivi elettronici, è
praticamente nullo su cose e persone (anche se sugli
esseri viventi è appurato che tutti i tipi di microonde
provocano effetti dannosi: dai telefonini ai forni a
microonde).
Gli Stati Uniti sembrano essere
la seconda potenza militare più avanzata da questo punto
di vista: i primi sarebbero i russi. L'esercito russo
disporrebbe infatti di un vasto e variegato arsenale di
E-bombs. Si va dalla versione "portatile" che
sta in una valigetta (e che ha un raggio d'azione di 12
metri), alle versioni più pesanti, che necessitano di un
aereo per essere "sganciate sull'obiettivo".
Diversi test russi sono stati fatti in territorio
svedese, con la collaborazione della nazione scandinava,
che avrebbe acquistato alcuni di questi armamenti. I
dispositivi HPM sono facilmente reperibili sul mercato
russo, per poco più di $100.000. Tutto ciò può far
riflettere sulle possibilità di un ecatombe tecnologica:
l'esplosione di un simile dispositivo può in pochi
istanti portare una società ipertecnologica indietro di
50 se non 100 anni (in città dove tutte le centrali sono
controllate elettronicamente vorrebbe dire niente luce,
niente acqua, niente telefono, niente televisione,
etc..). I rischi crescono se a venire colpito è il
sistema di controllo di una centrale atomica: un crash di
tale sistema elettronico potrebbe portare a gravissimi
incidenti. Anche una potenza in via di sviluppo come
l'India, nel 2000, ha fatto i primi test sui propri
armamenti a microonde (il progetto si chiama Kali 5000 -
kilo-ampere linear injector).
Approfondimenti:
GlobalSecurity
Air
Force
Heritage
Foundation
SITI MILITARI DI INTERESSE:
U.S. Air Force
Directed Energy Research Lab
Joint Non Lethal
Weapons Directorate
Air Force Research Labs
Naval Surface
Warfare Center APPROFONDIMENTI
Una raccolta
degli articoli del sito d'informazione militare Defense
Tech sulle armi al laser, ad impulsi, al plasma e a
microonde
Maurizio Torrealta e Sigfrido Rainucci
Fonte: http://www.rainews24.it/
Link:
http://www.rainews24.it/ran24/inchieste/guerre_stellari_iraq.asp
17.05.2006
VEDI ANCHE GUERRE
STELLARI IN IRAQ
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