LA
CHIUSURA DEI DIPARTIMENTI PROVINCIALI
Gli articoli
di giornali, di questo scorcio di fine agosto, riportano,
a ritmo incalzante, grandiosi "propositi" di
riorganizzazione della Pubblica Amministrazione, di
razionalizzazione e contenimento della spesa.
In questo panorama di notizie e dichiarazioni, quelle
riguardanti il MEF assumono forte risalto proprio per il
ruolo di centralità istituzionale che il dicastero
riveste nel dettare gli indirizzi organizzativi dei
servizi e di gestione della spesa pubblica.
L'abolizione dei Dipartimenti Provinciali del MEF e
l'istituzione di uffici regionali, ipotizzato dal
ministro TPS e condiviso da quello per le Riforme e
Innovazioni nella P.A., elaborato solo con intenti
puramente contabili, avrebbe un impatto disastroso sulla
quantità e sulla qualità dei servizi erogati oltre che
sui diritti salariali e generali dei lavoratori del MEF.
Insomma, il presunto piano in corso d'opera al MEF,
pronto ad essere esportato per tutta la P.A., è
orientato solo a ridurre i costi della struttura
organizzativa mediante il taglio "delle spese
vive" dei servizi periferici.
Questo progetto, così concepito, è una chiara
accelerazione della strategia dei governi precedenti che
individua, per il risanamento dei conti pubblici,
l'alleggerimento definitivo dello Stato e lo sfoltimento
dei suoi servizi fondamentali con la conseguente
privazione, per i cittadini, dei diritti essenziali.
Questo prezzo inaccettabile lo pagherebbero anche i
lavoratori pubblici, considerati solo come una
"zavorra sociale", ai quali questo governo
prospetta la demolizione della previdenza pubblica, il
furto del TFR, l'allungamento del contratto nazionale a
tre anni, aumenti irrisori, il tutto con l'apprezzamento
di Cgil, Cisl e Uil.
I Dipartimenti Provinciali del MEF, passati negli ultimi
anni attraverso diversi cambiamenti funzionali ed
organizzativi, hanno svolto e, tuttora svolgono, la
funzione territoriale del MEF, erogando servizi primari
nel settore salariale e pensionistico unitamente
all'espletamento di compiti fondamentali quali il
controllo della spesa di tutte le pubbliche
amministrazioni.
Questa struttura territoriale, poco valorizzata e
consapevolmente mandata alla deriva da burocrati incapaci
e asserviti a logiche di potere, ha continuato a svolgere
adeguatamente la sua funzione, compresa quella di
vicinanza dello Stato ai cittadini, solo grazie
all'impegno quotidiano dei lavoratori.
I danni generati dall'emissione di schizofrenici decreti
di riorganizzazione dipartimentali e dal mancato
Regolamento di organizzazione del MEF, sono la
testimonianza delle gravi responsabilità politiche e
amministrative.
Per tale motivo non vi è dubbio che una riorganizzazione
generale del MEF risulta indispensabile inclusa, come è
ovvio, la rivisitazione degli uffici periferici.
L'istituzione aggiuntiva di una rappresentanza regionale
sui capoluoghi di regione, mantenendo il livello
provinciale, sarebbe certamente più funzionale e
potrebbe liberare, nel medio periodo, risorse economiche
da destinare anche alla valorizzazione professionale del
personale.
Ma questo sarebbe un progetto che va in tutt'altra
direzione rispetto a quello "contabile" del
nostro ministro.
Infatti, questa ipotesi di uffici provinciali operativi e
di direzioni regionali, che si interfacciano con gli enti
locali e territoriali, risulterebbe fortemente innovativa
e partorita da una cultura democratica e fondante della
P.A. al servizio della cittadinanza.
Invece, allo stato dei fatti, il piano del ministro TPS,
diffuso solo a mezzo stampa e senza neppure la formale
"cortesia" della convocazione delle parti
sociali, diventa ancora più pericoloso in quanto tutto
lascia presupporre che avvenga nella completa "pace
sociale", garantita dai sindacati concertativi Cgil,
Cisl e Uil.
La RdB/CUB MEF non resterà ferma a guardare lo
smantellamento di un altro pezzo dello Stato.
La mobilitazione dei precari della P.A. in programma per
il 6 ottobre e la costruzione dello sciopero di tutto il
mondo del lavoro contro la politica economica di questo
governo, sono tappe fondamentali del conflitto che va
diffuso e praticato in tutti i posti di lavoro.
La RdB/CUB MEF non permetterà la destrutturazione dei
Dipartimenti Provinciali.
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