Roma 3 ottobre
2006
Gentile Direttore dei giornali radio Rai Bruno Socillo
Durante il Gr 2 delle 7,30 - stamattina - in un
servizio relativo
alla crisi mediorientale si indicava, indirettamente,
Gerusalemme come
capitale dello stato israeliano. Non è un errore da poco
in un momento
così delicato per i fragilissimi equilibri dell'area e
per la
posizione che l'Italia in questo momento riveste in
Libano. Vogliamo
sperare che l'errore dipenda dall'ignoranza del
giornalista che ha
redatto il servizio, il quale probabilmente non conosce
l'importanza
della contesa che riguarda lo status di
Gerusalemme, e non da una
volontà manipolatorio / propagandistica di gestire in
modo ambiguo le
informazioni nel nostro paese. Quindi, dando per scontata
l'ignoranza
del cronista, vogliamo sottolineare che per
la comunità
internazionale, fino a prova contraria, la capitale di
Israele è Tel
Aviv. Riguardo a Gerusalemme riportiamo qui di seguito
parte delle
informazioni che si possono trovare sul sito Wikipedia,
così che i
giornalisti non informati possano controllare e
magari approfondire
una questione tanto delicata:
"Gerusalemme è una città dall'importanza storica e
geopolitica enorme,
nonché luogo simbolo delle tre principali religioni
monoteistiche
(Cristianesimo, Giudaismo ed Islam).
Il regime internazionale originariamente previsto
dall'ONU per la
città di Gerusalemme (corpus separatum) non è stato mai
realizzato.
Attualmente la
Comunità internazionale considera Gerusalemme Est
territorio occupato,
ai sensi della IV Convenzione di Ginevra, mentre lo Stato
israeliano
considera Gerusalemme Est parte integrante del proprio
territorio,
sebbene non riconosca il diritto di cittadinanza ai suoi
abitanti.
Inoltre lo Stato di Israele ha dichiarato Gerusalemme sua
capitale nel
1950 ed inserita come tale nella legislazione nazionale
nel 1980 [1],
mentre tutti gli altri Stati membri dell'ONU non la
riconoscono come
tale e mantengono le loro sedi diplomatiche a Tel Aviv,
centro
economico e finanziario del paese."
Confidando in una solerte rettifica, le porgiamo
distinti saluti
Donne in nero Roma
Donne in nero Tuscia
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