NOTIZIE
DI GUERRA INTORNO ALL'IRAN
«Rubezh-2006», in corso fino a fine
agosto presso il porto kazako di Aktau.
Vi partecipano 2.500 uomini di Russia, Kazakhstan,
Kirghizistan, e Tagikistan, ossia molti dei membri del
cosiddetto CSTO, Collective Security Treaty Organisation;
l'Uzbekistan, nuovo arrivato nel CSTO, ha mandato
osservatori.
Altri due membri, Armenia e Bielorussia, non partecipano
all'esercitazione, evidentemente perché lontani dal
Caspio.
Lo scopo dell'esercitazione è ufficialmente inteso alla
«protezione delle risorse energetiche da attacchi
terroristici» e il Caspio è il fulcro delle estrazioni
di greggio e delle reti di oleodotti strategici per
Russia, Iran e Cina.
Spicca l'assenza dell'Azerbaijan, che è sotto influenza
USA, e che gli Stati Uniti stanno coprendo di armi e
investimenti nell'intento di creare lì un contrappeso
all'Iran nel Caspio, nonché una base avanzata in caso di
attacco a Teheran.
Gli americani stanno anche sviluppando la marina del
Kazakhstan, membro dello CSTO, che ultimamente sembra
propendere per un ritorno sotto l'ala di Mosca.
Come l'Uzbekistan, che di recente ha ordinato la chiusura
della base USA nel suo territorio; e il Kirghizistan, che
ha aumentato l'affitto che gli americani pagano per la
base di Manas, ed ha espulso due diplomatici USA.
L'Iran sostiene da sempre l'idea che «potenze estranee»
debbano essere impedite di tenere navi da guerra nel
Caspio, e Mosca sembra tendere a dargli ogni giorno più
ragione.
«Thianshan I», esercitazione congiunta
Cina-Kazakhstan.
Come si vede, il Kazakhstan partecipa simultaneamente a
due esercitazioni distinte: una sui suoi confini
occidentali sul Caspio con i russi e il CSTO, l'altra con
Pechino, nella ragione orientale di Almaty.
Queste manovre seguono di poco la visita del venezuelano
Chavez nell'area - Bielorussia, Russia, Iran, Qatar - che
si è conclusa in Cina, dove è stato firmato un accordo
per cui il Venezuela (il cui primo cliente petrolifero è
l'America) aumenterà le forniture di greggio a Pechino.
«Zarbat - e - Zolfaqar», grandi manovre
iraniane, apparentemente coordinate con quelle del CSTO e
della Cina-Kazakhstan.
Questa imponente esercitazione, cominciata una settimana
prima delle altre, coinvolge l'esercito regolare e i
pasdaran (guardie della rivoluzione) e fa parte di un
gioco di guerra che occuperà tutta la nazione, fino a
settembre e forse oltre, intensificandosi.
Una sorta di mobilitazione totale in vista della guerra.
Le esercitazioni investiranno le zone di confine (Sistan
e Belucistan), il confine sud-orientale verso il golfo di
Oman, il Pakistan e l'Afghanistan sotto occupazione NATO.
L'Iran non è membro del CSTO ma è osservatore, e gli è
stato offerto di diventare membro, dello SCO, Shanghai
Cooperation Organisation, egemonizzata da Russia e Cina -
che sono i suoi massimi fornitori di sistemi d'arma.
E Mosca e Pechino hanno condotto grandi manovre congiunte
aero-navali nell'agosto 2005.
Secondo Michael Chossudovsky (1), la
simultaneità delle manovre in centr-Asia intende
segnalare a Washington «che un attacco all'Iran può
portare a un conflitto molto più vasto, in cui possono
essere coinvolti la Russia e gli stati del CSTO».
Non a caso, gli Stati Uniti hanno risposto con loro
manovre.
«Viper Lance 2006», che vede la partecipazione di
truppe USA coi nuovi alleati della NATO, Bulgaria e
Romania.
Queste esercitazioni ne seguono immediatamente un'altra,
«Immediate Response 2006», che si è tenuta a luglio, e
continueranno fino a settembre.
A fine 2005 Condoleeza Rice ha firmato con la Romania un
trattato decennale per l'allestimento di quattro basi
militari sul territorio romeno.
Fra queste basi si annovera l'aeroporto Mihail
Kogalinceanu, usato dalla Cia come prigione segreta dei
suoi voli di deportati, e prima come scalo sulla via di
Iraq ed Afghanistan.
La base ospiterà 1500 militari americani a rotazione.
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