UNA DOMANDA DI GESÚ AI FARISEI CHE VORREI RIVOLGERE AI PAPI

UNA DOMANDA DI GESÚ AI FARISEI

CHE VORREI RIVOLGERE AI PAPI

annoverati ormai tra reggitori della terra.

Luigi Melilli

La domanda di cui al titolo è contenuta nel vangelo di Luca, ed io la riporterò pari pari di seguito, mediante il sistema del copia incolla.

Ci sarà qualcuno che avrà il coraggio di rispondere alla domanda di Gesù ai farisei, dal momento che i cosiddetrati Vicari di Gesù Cristo” sono da annoverare tra i capi di Stato e ad essi ricorrono per esser protetti e con essi intrattengono relazioni diplomatiche e stipulano trattati, abitando  in una delle regge più sontuose del mondo, e cioè nei Palazzi vaticani e sono oltretutto avvolti in vesti non solo morbide ma vistose?

Io non mi rivolgo alla ormai incallita progenie di satana, rappresentata dall’alto clero, a cominciare dal papa, mè mi rivolgo a quanti nelle gerarchie inferiori sono gratificati da incarichi di prestigio, ricevonio i saluti deferenti della gente ed amano i primi posti nei banchetti.

Mi rivolgo insomma ai credenti in buona fede per invitarli a riflettere e a fare il salto nella luce dall’obnubilazione del plagio operato in precocissima età in tutti noi. Si bandi bene: io non dico solo dellaa gerarchia cattolica apostoklica romana, ma, purtroppo, da tutti i capi religiosi della terra.

Per cercar di farlo nel modo più semplice ed efficace non posso che invitare i credenti ad esaminare la situazione attuale della terra: vi si combattono continuamente sanguinosissime guerre, nascondendo gli interessi per cui si massacra, dietro la difesa di Javé, dmi GesùCristo, di Mamometto ecc. ecc.

A chi ha abbastanza dimestichezza con la storia chiedo di riflettere come le cose siano andate sempre così: Dio, quale che sia il nome con cui è chiamato, è stato sempre invocato a vantaggio di ogni parte contr<apposta: !”Djio lo vuole” si dice che andava predicando Pietro l’Eremita, quando si stava organizzaNDO la prima crociata.

Liberarsi dalle postoie dell’indottrinamento precoce è possibile, se io, sia pure a tarda età, e molti altri anche prima, ci siamo riuisciti magari in tarda eta, quando la paura della morte avrebbe dovuto giocare qa favore della falsa religiosità.

Ma riprendiamo dalla narrazione di Luca:

“Quando gli inviati di Giovanni furono andati via, Gesù cominciò a dire alla folla riguardo a Giovanni: “Che cosa siete andati  a  vedere  nel deserto? Una canna agitata dal vento?

E allora,  che cosa siete andati a vedere?  Un uomo avvolto in morbide vesti? Quelli che portano vesti sontuose e vivono nel lusso stanno nei palazzi dei re.

Allora, che cosa siete andati a vedere? Un profeta? Sì, vi dico, e più che un profeta.

Egli è quello di cui sta scritto: ‘Ecco,  io mando davanti a te il mio messaggero, egli preparerà la via davanti a te’.

Io  vi  dico:  tra  i  nati  di  donna  non  c’è nessuno più grande di Giovanni; però il più piccolo nel regno di Dio è più grande di lui.

Tutto il popolo che lo ha  ascoltato,  e  anche  i  pubblicani,  hanno riconosciuto la giustizia di Dio ricevendo il battesimo di Giovanni.

Ovviamentte conto soprattutto su coloro che sono insoddisfatti della condotta dal clero e massime della gerarchia cattolica, che muta pensiero e pratiche “liturgiche” con il mutar del vento che tira nel mondo. Riflettano i cattolci recuperabili (e ce ne sono): la vera Madre di Gesù era con Giovanni, l’apostolo prediletto ai piedi della croce, e a lui Gesù affidò la sua madre terrena, dichiarandoli così madre e figlio, dichiarazione estensibile certissimamente a tutti i credenti.

Ma Gesù ci insegnò anche a riconoscere il vero nostro Padre e il vero nostro Maestro e lo si legge nel cap. 23 del vangelo di Matteo: “Uno solo è il Padre: quello dei cieli e uno solo è il maestro, il Cristo, mentre noi siamo tutti fratelli e quindi uguali in dignità.

La sedicente chiesa docente si presenta dunque con un’indecente bugia purtroppo non solo e non tutta cattolica

Ma la chiesa cattolica nel suo operare ripete, pari pari la storia di Adamo e di Eva che sono indotti a mangiare il frutto dell’albero del bene e del male per divenire simili a Dio, secondo il racconto della Genesi. E quindi come Adamo ed Eva neessuno diventerà simile a Dio, quale che sia il frutto che mangerà: Cristo non lasciò rappresentanti o sacerdoti ma “fratelli” come visto sopra.

Neppure Maometto ha lasciato geratrchia o clero.

E ipocrite, abusate sono le autorità che nel mondo islamico assumono il potere e dirigono i fedeli, facendo far loro ciò che Allah non ha mai ordinato.

Entrambe le Religioni – quella ctristiana e quella islamica, si rifanno ai Patriarchi biblici perché tutti figli di Abramo. Solo che Abramo li ha avuti il primo, Ismaele, da Agar la schiava di Sarai, e il secondo, Isacco, da Sareai, che da quel momento cambio il suo nome in Sara.

Se dunque Dio cacciò Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre e incaricò Michele di sorvegliarlo, non può far caso che la stessa fine faranno tutti gli usurpatori del nome di Dio, comunque denominato. Non per nulla, derivato dall’enbraio, il nome Michele significa: Chi come Dio?

Gesù nelle tentazioni del deserto rifiutò i regni della terra e concluse: “Sta scritto: non tenterai il Signore Dio tuo.” Anche aPilato rispose: “Sì, io sono re, ma il mio regno non è di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo i miei servi sarebbero qui a difendermi”

Quanti servi ha il papa e quanti i reggitori delle varie sette islamiche, che intrattengono tra l’altro rellazioni diplomatiche con i regni della terrta?

Vero è che nel cacciare Adamo ed Eva dal Paradiso terrestre Dio non liberò il mondo dalla presenza del pricipe del male: Egli si limitò a scopnfiggerlo per nostro ammaestramento onde noi potessimo acquisire meriti per la salvezza.

Secono quanto scritto nell’Apocalisse di Giovanni la sconfitta di satana sarà l’esito finale dei due scontri escatologici: dopo la prima vittoeria ci saranno mille anni di pace, e dopo il secondo satana con i suoi sarà rinchiuso nello stagno di fuoco e zolfo per sempre: sarà la seconda morte.

Fino ad allora saremo costretti a seguire “la via stretta” e non le oceaniche vaticane o islamiche.

Io mi scujso con i fratelli musulmani sinceramente legati agli insegnamenti del loro profeta. Ho per loro un grande rispedtto, pur se sono di un'altra tradizione religiosa.

E questo in obbedienza a quanto scritto nel cap. 10 del vùangelo di Giovanni, il quale riferisce queste parole dette da Gesù: “Io ho ancvhe altre pecore a vcui pensare, ed anche esse debbo raccogliere. Esse riconosceranno la mia voce e si afvrà un solo ovile sotto un solo pastore.”

Tornando alla mia fede dico: nessuno si lasci incantare dal grido “pace pace” con il quale si riempiono la bocca i pontefici romani. Tale grido derivò dalla perdita del potere temparoale e fu anch’esso un inganno-

Infatti la pace è entrata nella bocca dei papi da quando Pio IX, ultimo papa che disponeva di un sacro boia, che ha ucciso ben 515 fratelli (o di più? Non aaprei), è stato detronizzato dai poteri temporali che esercitava sul suo Stato.

Ma satana non abbandona i suoi servi, e Mussolini gli diede una mano per farlo ancora regnare su Roma e su tutta l’Italia e il mondo. Craxi poi improvvidamente confermò questa investitura, e così l’Italia è di fatto retta da una diarchia e il cristianesimo viene sostituito e svilito dal cattolicesimo. Ne ho orrore!

Comparendo agli apostoli dopo la sua risurrezione lui sìdisse: “£Vi lascio la pace, vi do la mia pace.” Ma la pace di Cristo non è quella dei pontefici romani.

Dovrebb’essere a quessto più che chiaro che le cosidette “chiese gerarchizxzate” rappresentano la più grande bestemmia contro il Dio vero, che non necessità né di gerarchie terrestri e né di seguaci di esse.

Silvestro mandò in guerra i seguaci di Gesù a fianco di Costantino,e da allora in poi lo stragismo dei papi è scritto a lettere di obrobrio nella wstoria del mondo intero.

Come Foscolo io esorto alle istorire, ma non solo gli italiani, bensì tutto il mondo cattolico. La chiesa, come è noto, cadde nelle mani della nobiltà bempasciutra e schiavizzante e lo stragismo da essa esercitato supera di gran lunga lo stragismo delle dittature più moderne, a cominciare da quella di Stalin, per finire a quella di Hitler, di Pinochet, di Polpot e chi pià ne ha più ne metta.

E allora mi rifaccio alla domanda di Gesù agli scribi e ai farisei, rovesciandone però i termini e ciedo ai papi: “Chi vi viene a vedere, a festaggiare, a genuflettersi dinanzi a voi in Piazza S. Pietreoo e in qualunque parte del mondo?

Non certo uomini e donne come quelle che correvano appresso a Cristo, cercandolo dovunque egli andasse. Voi suonate le trombe per chiamare gli adepti di satana all’appello e fate sapere con mesi di anticipo i vostri movimenti che bestemmiando chiamate pellegrinaggi.

La gente infatti non viene apprersso poverissimamente v3estiti, come il Battista, ma agghindati vistosamente e scortati dalle polizie di tutto il mondo che ha cura di voi.

Né c’è speranza di un ravvedimento: ci sono ancora Cappellani rappresentanti il falso cristianesimo in ogni esercito che li accetta, e così Cristo si trova contrapposto con sé stesso per la difesa di interessi terreni contrastanti.

Per chi esamini con animo sgombro da pregiudizi la storia ed anche i costumi e i modi di dire popolari, non sarà difficile trovar testimonianze anche popolari di quanto ho detto: le favole che mamma raccontabva – quante ne sapeva, contadina quasi analfabeta! – finivano invariabilmente così: “La brutta strega fu bruciata in mezzo a piazza e anche io ci portai una fascina.”

Mia madre, come me, era di Poggio Moiano, borgo mai civilizzato appartenente al regno dei papi.

Villa Rosa, venerdì 28 luglio 2006