telefonia take away.

telefonia take away.

Oggi noi cittadini di questa repubblica, che ha saputo creare, dalle macerie del fascismo uno stato fondato su una costituzione che ha fatto scuola al mondo intero, stiamo lentamente, ma inesorabilmente scivolando verso l’annientamento di ogni identità culturale e storica. I pilastri su cui siamo riusciti a creare un unità difficile e in bilico tra due mondi contrapposti, con la fine del blocco sovietico e la caduta del muro di berlino, intriamo nel terzo millennio con un governo che difficimente e senza motivazioni comprensibili, chiamiamo di sinistra. Il nostro presidente del consiglio, On. Prodi, il padre spirituale e materiale dell’I.R.I. deve presentarsi al Parlamento italiano, e dichiarare la propria estraneità nei futuri progetti della più grande industria italiana, ovvero la società telefonica Telecom-Tim. Cosa sta accadendo nel mondo delle communicazioni ed in particolare nel sistema telefonico?

L’utenza telefonica ha cambiato volto ed è diventata cittadina del ciber-spazio e navigatrice inconsapevole del processo di mondializzazione che sta travolgendo e dividendo il mondo come una serie di strati di una torta che forma un gusto unico come il pensiero a cui si ispira, ma che in realtà pochi riescono a gustare e pochissimi ad apprezzare. La madre di tutte le scienze, ovvero la communicazione, viaggia a velocità della luce da un paese all’altro senza distinzioni di lingua e di cultura, nasce come mezzo e ogni giorno che passa diventa sempre più fine. Un fine che è di fatto volontà di potenza espressa in tecnologia, cosa può produrre nel cuotidiano e nel politico sociale? Quali confini sono di fatto governabili da uno Stato come nel caso dell’Italia? Capitali enormi scavalcano frontiere di ogni tipo e genere, distruggono e creano nuovi soggetti finanziari e industriali, all’insegna del profitto e del consumo che genera bisogni spesso irreali e adatti ad un Uomo chiuso nel suo individualismo egoistico e infantile, che crede essere libertà di espressione e democrazia.

Oggi il: “Dimmi che telefonino hai e ti dirò chi sei.” Potrebbe essere un nuovo simbolo come a suo tempo era l’auto o la pelliccia ed altri oggetti ben noti. Chi dirige l’orchestra di questa pianificazione morbida e apparentemente indolore, che lascia tracce di se solo nel momento in cui i bisogni reali e più elementari non trovano soddisfazione? Credo di essere nel giusto se affermo che la potenza occidentale di riferimento più imputata, non possa che essere l’america e il dollaro, anche nella sua simbologia forse ancora imputabile di complotto giudaico-massonico. Una caratteristica del nuovo mondo, gli Stati Uniti d’America, sta nell’eleggere ad uomini capaci di governare, coloro che hanno dimostrato attraverso il potere acquisito di essere da un punto di vista economico, i più adatti. Quindi il darvinismo sociale, è entrato nel pensiero occidentale con la forza dirompente del mito del successo facile e a portata di mano.

Questi uomini capaci di dirigere il mondo attraverso le loro raffinate capacità di profitto, sono i meglio conosciuti come i godman boys. Figli del potere e padri naturali delle strategie più arrischiate e a volte perdenti, ma che mai pagheranno personalmente, perché sarai sempre tu, caro cittadino del mondo, a piangere sugli errori commessi dagli altri. Torniamo pure alla nostra piccola e provinciale Italia, e vediamo cosa il nostro capitalismo di sinistra e di destra ci hanno infine costretto a digerire. Nel 97, un governo di sinistra, inizia le privatizzazioni e osa a tal punto, da privatizzare la sua azienda telefonica nazionale. Questo deve essere contestualizzato, perché è importante capire chi governa il nostro paese e chi fa il burattino di turno. L’Inghilterra, il paese più Liberal del mondo, ha ancor oggi la sua azientda telefonica di stato. Chi poteva immaginare che l’italia, il paese con il partito comunista e il sindacato più forte del mondo, potesse aprirsi al mercato con una privatizzazione così importante sia economicamente che strategicamente! Ecco la famosa formula italiana politica entrare in gioco e privatizzare all’italiana vendendo ad un soggetto industriale legato da sempre ai governi del paese e ai salotti buoni dell’alta finanza. Sto parlando infatti della Fiat, intesa come gruppo o cordata di riferimento.

Questo significa a distanza di nove anni, una caduta delle azioni Telecom, del 41% e quindi la necessità di un piano di ristrutturazione o vendita di una parte da cui possa giungere un po’’ di ossigeno per rilanciare l’azienda. Sorgono voci di scorporamento della Tim, e di vendita dell’ultimo miglio di rete, ovvero quello che da casa nostra raggiunge la centrale di riferimento. Nel nostro paese, sembra inevitabile uno scandalo per rinuovere una condizione ormai cotta e non rispondente più alle nuove esigenze dette del Mercato. Infatti ecco che Telecon viene investita da uno scandalo, legato alle intercettazioni da parte di un potere interno all’azienda o forse ad elementi e poteri molto più Alti. Inutile citare nomi o motivazioni, se fosse stato possibile in questo paese giungere ai mandanti di crimini e si fosse raggiunto il crocevia da cui i poteri occulti e innominabili, si irradiano e intrecciano, forse potremmo riparlare di giustizia e di informazione o democrazia.

Oggi si tratta di scegliere tra gli architetti industriali e dell’alta finanza, chi può e potrà rilanciare uno dei settori più strategici del paese e il più proiettato verso il mondialismo e lo sviluppo tecnologico. Il nuovo presidente Telecom, Guido Rossi, garantisce un non ritorno verso la telefonia pubblica e nega uno scorporo della telefonia mobile da quella fissa. Prodi ha negato qualsiasi intromissione progettuale, ma si è in parte contraddetto nel sostenere che un governo non può estraniarsi d’innanzi ad una realtà come la Telecon-Tim. Ancora una volta il capitalismo italiano, arranca e cerca fondazioni bancarie o poteri finanziari dietro cui costruire un fortino governabile con una piccola quota finaziaria o troverà un colosso che ne farà polpette per donare ai lavoratori in esubero che dovranno essere sacrificati? L’ultima soluzione proposta è stata un aumento di capitale e la possibile riformulazione dello sfruttamento dell’ultimo miglio di rete. Personalmente cosa accadrà davvero, non credo lo sapremmo prima che di fatto accada. Come finirà l’indagine sulle intercettazioni, credo che gli italiani ne abbiano più che esperienza. Cosa costerà a noi in termini economici e democratici o meglio ancora etici, credo sarebbe mehlio iniziare a porcelo e senza lasciarsi influenzare da angoli di visuali ideologiche o qualunquistiche, iniziare a comprendere cosa ci attende è più che doveroso.

Questo settore delle communicazioni, sarà il fulcro del mondialismo borghese che ci porterà forse all’auto condanna da ogni valore o capacità di essere persona. Forse bisognerebbe iniziare a creare un centro studi avanzato per capire dove la tecnologia fine a se stessa sta conducendoci, come pure occorrerà vegliare sulle trasformazioni biologiche che da queste nuove tecnologie sorgeranno quasi senza accorgercene. Cosa sarà l’uomo che vive del virtuale in un mondo sempre più riservato ad eletti di classe sconociuta e super razza forse già concepita da un pensiero celato tra le pieghe di una volontà di potenza di antica memoria.

Boris