Madrid mette al bando due partiti della sinistra basca. Cosa hanno da dire i progressisti e le sinistre europee? comunicato della Rete dei Comunisti Nel più completo silenzio delle forze politiche progressiste iberiche ed europee, la magistratura spagnola e il governo di Madrid sono tornati a violare nella maniera più netta ogni regola democratica. Il 16 settembre scorso il tribunale
speciale ereditato direttamente dal franchismo ha deciso
la messa al bando di Azione Nazionalista Basca (ANV)
perché rappresenterebbe una copertura, una mascheratura
di Batasuna, forza politica già illegalizzata anni fa
col consenso unanime di PP e PSOE. Non perché
eserciterebbe qualche forma di violenza quindi, ma
semplicemente perché avrebbe rappresentato i valori e
gli obiettivi politici di un partito che, messo fuori
dalla legalità, non poteva più farlo. Prosegue così la
catena di messe al bando di formazioni politiche
rappresentative di centinaia di migliaia di voti
democraticamente espressi. ANV, tra laltro, era uno
dei partiti più antichi della scena politica basca:
fondato nel La stessa sorte è toccata ieri anche al Partito Comunista delle Terre Basche, la cui attività è già stata sospesa e le sedi chiuse oltre un anno fa. Come se non bastasse, il 17 settembre la stessa magistratura di Madrid ha condannato a pene pesantissime, 200 anni di carcere complessivamente, 21 militanti delle organizzazioni che si battono per la difesa dei prigionieri politici baschi: avvocati e giuristi per lo più, attivisti sociali, giornalisti. Anche qui, nessun reato di sangue o di violenza contestato, basta perseguire alcuni obiettivi politici e credere in certi ideali per finire in galera. Le misure liberticide e repressive di Madrid continuano a tenere il popolo basco in una condizione di apartheid politica, condannando una fetta importante di popolazione alla negazione dei diritti democratici, politici, sociali e nazionali. Una punizione collettiva inaccettabile. Cosa hanno da dire rispetto a questo le forze politiche progressiste e di sinistra? Il silenzio assomiglia sempre più alla complicità. La Rete dei Comunisti |