La scuola
(pubblica) è sempre più sconquassata e smantellata,
deprivata e derubata di tutto, dei valori più preziosi:
risorse umane, morali, intellettuali e
finanziarie. I fondi economici ci sono, ma vengono
sottratti alle scuole statali e dirottati altrove, per
sovvenzionare le scuole private. La scuola è ridotta
ad un luogo inerte ed esanime, un ambiente di non-vita e
non-cultura, un mondo alienato/alienante in cui il
piacere della lettura e dello studio, la passione per
larte e la creatività, lamore per il sapere
e il libero pensiero, per lautonomia di giudizio,
per leducazione (non quella formale e bigotta), per
la convivenza e la partecipazione democratica, sono
bisogni/diritti violati e calpestati. La scuola, sostiene
qualcuno, sarebbe il covo dei fannulloni, dei
nullafacenti e pelandroni, degli
assenteisti e dei disertori
La scuola è ormai
unistituzione abbandonata a se stessa, rinnegata,
in cui si recita una commedia corale (dis)umana, una
sorta di teatro permanente in cui si svolge un lungo
tirocinio collettivo che prepara le giovani generazioni
alla futura commedia sociale della vita (adulta?)
piccolo-borghese, di cui scriveva il grande filosofo
esistenzialista francese Jean Paul Sartre. Ma senza la scuola (pubblica)
il destino dei giovani potrebbe essere persino peggiore,
ben più triste ed inquietante. Si pensi al sistema
(a)sociale statunitense, laddove decenni di neoliberismo
selvaggio, di matrice reaganiana, hanno annientato a
scardinato ogni più elementare diritto, a partire
proprio dal diritto allistruzione. Quella nordamericana
è una società in cui le classi sociali elitarie
usufruiscono (a pagamento) di un sistema
distruzione deccellenza, di un sistema
sanitario deccellenza, e via discorrendo, mentre le
masse popolari (diseredate) sono costrette a mandare i
propri figli nelle scuole (pubbliche) misere e rottamate,
a curarsi (anzi, ad ammalarsi e persino a morire) negli
ospedali (pubblici) depauperati e devastati (invito a
vedere il film-documentario Sicko di Michael Moore
sullassistenza sanitaria negli Usa). E questo il
modello (miserabile e classista) a cui si ispirano e a
cui mirano gli attuali governanti italici? E questo
che la coppia Tremonti/Gelmini intende fare del sistema di
istruzione (già devastato) del nostro paese? Una
scuola-parcheggio per bulli e piccoli
gangster, dove il binomio competenze/conoscenze
viene cancellato e sostituito dalla voce abilità. Una scuola dove i
docenti sono, nella migliore delle ipotesi,
allenatori-preparatori degli studenti per aiutarli a
superare i quiz e i test a risposta multipla che vengono
sottoposti alle valutazioni internazionali. Una scuola sempre più
omologante e somigliante ad una sorta di supermercato
dellofferta (non)formativa e sempre meno comunità
educante e comunità democratica.
Una scuola-negazione-della-cultura-e-della-formazione
che, in pratica, produce solo saperi-merci usa e
getta. Lucio Garofalo |