Sicurezza:militari schierati a difesa dei cimiteri!

Storie di ordinaria  follia securitaria e di fregature azionarie

 

28 ottobre 2008  Telegiornale Rai  edizione regionale  delle ore 14.00

BARI: Il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica riunitosi al completo in data odierna ha deciso il dispiegamento di pattuglie di militari dell’Esercito  nel cimitero di Bari  per bloccare lo scorazzamento di giovani bulli con i motorini nei viali cimiteriali. La decisione è stata conseguente allo schiaffeggiamento di una vigilessa da parte di un minorenne  , parente di un boss di Bari vecchia , che era stato fermato con la sua moto mentre sfrecciava tra loculi e tombe di famiglia…

 

 BARI 20 OTTOBRE 2005. (Italia Estera) -  Le spoglie di circa 700 italiani domani mattina  verranno tumulati nel Sacrario dei Caduti Oltremare di Bari. Si tratta infatti dei resti tormentati di suore, preti, militari, moltissimi bambini e donne e uomini che vivevano nell’ex colonia. Da decenni riposavano in pace nel piccolo cimitero cristiano di Mogadiscio. Poi, il 18 gennaio del 2005, quel pezzetto di suolo benedetto, fu oggetto di una disgustosa sortita di milizie somale. Le lapidi vennero distrutte, squartate le bare. Le cronache della profanazione narrano di ragazzi intenti a giocare il  pallone coi teschi dei nostri compatrioti.

Parte delle ossa venne sparpagliata, gettata in mare e in discarica; il resto venne diviso tra le bande dei "signori della guerra".

L’ Italia ha   tentato ogni via per riportare in patria i resti mortali degli italiani. Ci riuscì il Sisde (il Servizio italiano per le informazioni e la sicurezza democratica) e, lo scorso ottobre avvenne la traslazione al Sacrario di Bari. A bordo di due velivoli C130 dell’Aeronautica militare c`erano 22 casse da un metro cubo l’una contenenti ossa mischiate, raccolte in sacchetti…

 

Mogadiscio Ottobre 2005 ( fonte anonima)

Le corti islamiche in quel 2005 pensavano di aver fatto un grande affare contrattando con gli 007 italiani la restituzione dei resti  di alcune centinaia di italiani sepolti a Mogadiscio in quasi cent’anni di presenza coloniale. All’inizio, a dire il vero , erano rimasti abbastanza perplessi sul perché di tanta ostinazione per delle ossa di gente ormai dimenticata da tutti ma… “ business is business” e quindi fu fatto l’accordo: “- Denaro contro ossa”-  ma …quale denaro? Ahmed, uno dei signori della guerra,  che aveva studiato economia in Italia e che ostentava ad ogni occasione buona  la sua cultura,  riempì la testa degli altri capi clan  di cifre, calcoli su rapporti di valute, titoli obbligazionari e borsistici, azioni privilegiate e fondi pensione. Insomma, dopo dieci lunghe notti passate masticando robaccia allucinogena e fumando improbabili calumet della pace si raggiunse l’accordo tra i clan su cosa chiedere agli agenti segreti venuti dall’Italia a comprarsi le ossa dissacrate : niente denaro contante!!!SOLO INVESTIMENTI IN BORSA!

 Quello di avere fasci di banconote da nascondere sotto il materasso con i tempi che correvano a Mogadiscio era solo un grande rischio…meglio un bel paniere di azioni delle migliori banche americane e occidentali comprese quelle italiane,  anche perché, se gli italiani mettevano a fare il Presidente della Repubblica un exdirettore della Banca d’Italia voleva dire che  del sistema bancario ne avevano una gran fiducia!

Pattuito il prezzo “ all’ osso”  e forniti agli spioni italiani i numeri di  conto corrente internazionale per i versamenti,   il problema sorse nel riempire le 22 casse che gli italiani si eran fatte portare con due capienti C 130 .

Valle a trovare le ossa del cimitero italiano di Mogadiscio dopo che Mohamed ( il capo clan che controllava la zona  Cimitero di Mogadiscio) aveva dato l’autorizzazione  ad un rave party in cui si esibirono gruppi musicali  pesudosatanisti, che aveva visto la partecipazione di migliaia di fuori di testa  venuti con voli charter dall’Europa e da mezzo mondo,  che dopo dieci giorni di bagordi avevano lasciato Mogadiscio coperta da montagne di bottiglie d’alcool  e birra vuote ed una mare di mondezza!!!

Le ossa dei poveri italiani poi, se l’erano portate via come souvenir lasciando bare e loculi sventrati che sembrava che gli americani fossero venuti a bombardare un’altra volta per vendicarsi degli elicotteri che avevan persi qualche anno prima.

Insomma, per farla breve, ogni clan ci dovette mettere nelle casse le ossa dei propri avi contrabbandandole per “autentiche ossa Italiane DOP”

Ahmed “ l’economista” per consolare i capi clan assicurò tutti  che  qualche migliaio di azioni della Merril Lynch e del Credito Italiano valevano più della tibia del nonno che aveva combattuto da ascaro, arruolato dai fascisti italiani  contro gli etiopici,  ed aveva avuto in cambio solo una medaglietta!

“-Buono scambio!”- Ripeteva Ahmed come nel film western in bianco e nero che molti di loro avevan visto da bambini nel cinema gestito dai missionari e dalle suore a Mogadiscio.

“- Buono scambio!”- Ripetettero gli 007 italiani che  a quanto pare ci fecero la cresta sull’operazione e che non pretesero dalle corti islamiche  né fattura , né bolla d’accompagnamento . La risposta ai somali stupefatti  fu :… era meglio che non ci fosse nulla di scritto in tempi in cui gli americani s’incazzavano a morte se qualcuno trattava con “i terroristi” .-“ Niente carta, niente prove!-“

 

17 Ottobre 2008 RAI NEWS 24

Scontri a Mogadiscio civili e bambini tra le vittime

 A Mogadiscio son ripresi gli scontri tra i signori della guerra provocando diversi morti compresi donne e bambini Si pensa ad un regolamento di conti…-

 

 ( prosegue fonte anonima) Proprio di un regolamento di conti si trattava : il povero Ahmed , quello che aveva avuto la brillante idea  dell’investimento  azionario, dopo che si era diffusa anche a Mogadiscio  la notizia  del crollo delle borse mondiali, era stato fatto letteralmente a pezzi, lui e tutta la famiglia, bambini compresi,  e le ossa date da mangiare ai cani del porto di Mogadiscio che a fame non li fotte nessuno!

 Passato il momento della vendetta venne però quello della rivalsa. Che fare? Se ci si rivolgeva alla Corte Europea per riavere indietro le ossa dei nonni  e dei padri che si eran rifilate agli italiani si correva il rischio di far sganasciare dal ridere mezzo mondo islamico, roba che alla Mecca il pellegrinaggio lo si sarebbe fatto vestiti da pulcinella!

Basta! La decisione fu presa! Mandare un gruppo di giovanissimi adepti a BARI per scoprire dov’erano le ossa incriminate e se non le si trovava si prendevano in ostaggio un po’ di ossa di baresi fino a quando il governo italiano non restituiva ai somali l’equivalente in metalli preziosi  di quel maledetto mucchio cartaccia chiamata azioni che quel pazzo di Ahmed li aveva convinti ad accettare.

Fu così che questo gruppo di exbambini soldato giunse nascosto dentro un camion di banane di una nota marca, al porto di Bari. Scaricati nella Città Vecchia chiesero del cimitero ed un boss li arruolò come pusher per la zona funeraria ed iniziarono a scorazzare con i motorini come facevano un tempo a Mogadiscio con le “tecniche” dotate di mitragliere.

Qualche giorno fa una donna  vestita con una divisa si è permessa di rimproverarli  ma l’affronto è stato pagato con sonoro ceffone!

Una scarsa soddisfazione comunque,  meglio se fossero arrivati un po’ di soldati in mimetica e fucile…allora sì che ci sarebbe stato  da divertirsi come ai vecchi tempi, ingaggiando un bello scontro a fuoco, facendo del cimitero di Bari un secondo  “Pasta Point”  e magari vendicando  la fregatura delle Azioni…

BRINDISI 28 ottobre 2008

ANTONIO CAMUSO

OSSERVATORIO SUI BALCANI DI BRINDISI

osservatoriobrindisi@libero.it

www.pugliantagonista/osservatorio.htm