"Zingaro" è
una parola razzista, come "negro",
"vu cumprà", "barbaro", ecc.
Nel nostro linguaggio quotidiano a volte la si
usa in espressioni come: "una casa di zingari", per dire che è
disordinata; "essere come uno zingaro",
cioè vestito male e sporco; "ti faccio
portare via dagli zingari", per dire che sono
cattivi (come l'Uomo Nero).
Zingaro
viene dal greco Athìnganoi
(che indicava gli esponenti di una setta eretica
perseguitata).
In Italia gli zingari chiamano se stessi con due
nomi: ROM (centro e sud) e SINTI (nord), il cui
significato è "uomini", contrapposto a
GAGGIO' (i "non-uomini", cioè gli
stranieri, ma significa anche sempliciotti,
paurosi). I Rom considerano i Sinti
"gagè" perché il sistema di vita di
ques'ultimi è basato sul viaggiare e sullo
spostarsi continuamente, mentre i Rom sono più
sedentari.
Storia
Verso la fine del 1o
millennio partirono dall'India nord-occidentale
le prime ondate migratorie. La diaspora totale fu
determinata dall'espansione dell'Islam, che
giunse fino al Punjab, zona d'origine
dell'emigrazione. I Sinti sono originari del
Rajastan (India del nord), i Rom invece sono del
centro dell'India.
In Europa i gitani sono
sicuramente presenti dalla fine del 1300. In
Italia un primo gruppo è segnalato nel 1422. Il
loro nomadismo è sempre stato sopportato
malvolentieri in Europa occidentale.
Non è mai stato fatto
un conto di quanti zingari sono stati impiccati, bruciati
e torturati con l'accusa di stregoneria in
Europa.
Le persecuzioni
raggiungono il culmine con il nazismo: mezzo
milione di zingari sono morti nei lager. A
Norimberga non vengono ascoltati come testimoni:
si rifiuta loro il pagamento dei danni di guerra.
Oggi in Italia ci sono
da 60.000 a 90.000 zingari. Il nucleo maggiore è
costituito dai SINTI. Di questi circa 25.000
vivono nei campi-nomadi; gli altri sono sedentari
in case fisse. (Molti sono italiani nati ad
Istria). L'altro gruppo importante è quello dei
ROM jugoslavi, ultimi arrivati: non sono più di
10-12.000 persone, tutti insediati nei campi.
Gli zingari slavi si dividono in due
gruppi: Daxikané e Karakhané (quest'ultimi di
religione musulmana). I SINTI non praticano il
furto, gli altri invece sì: tanto che il 15% dei
maschi e l'80% delle femmine minorenni finiscono
negli istituti italiani penitenziari per minori.
I Daxikhané
(Montenegro) sono mal visti sia dai SINTI che dai
Karakhané (Bosnia).
Nella società
contadina avevano un loro ruolo: allevavano e
vendevano cavalli, aggiustavano le pentole,
lavoravano i metalli, suonavano alle fiere,
facevano i burattinai. I ROM, 30 anni fa, non
finivano mai in carcere. Ora le esigenze della
società sono aumentate e le loro possibilità
sono diminuite. I SINTI vendono articoli di
merceria porta a porta; i ROM karakhanè sono
artigiani del rame e leggono la mano.