Miei
cari genitori addio
Miei cari genitori,
se il cielo fosse carta e tutti i mari del mondo
inchiostro, non potrei descrivervi le mie sofferenze e
tutto ciò che vedo intorno a me.
Il campo si trova in una radura. Sin dal mattino ci
cacciano al lavoro nella foresta. I miei piedi sanguinano
perché ci hanno portato via le scarpe
Tutto il
giorno lavoriamo quasi senza mangiare e la notte dormiamo
sulla terra (ci hanno portato via anche i nostri
mantelli).
Ogni notte soldati ubriachi vengono a picchiarci con
bastoni di legno e il mio corpo è pieno di lividi come
un pezzo di legno bruciacchiato. Alle volte ci gettano
qualche carota cruda, una barbabietola, ed è una
vergogna: ci si batte per averne un pezzetto e persino
qualche foglia.
Laltro giorno due ragazzi sono scappati, allora ci
hanno messo in fila e ogni quinto della fila veniva
fucilato
Io non ero il quinto, ma so che non
uscirò vivo di qui. Dico addio a tutti, cara mamma, caro
papà, mie sorelle e miei fratelli, e piango
|