A Bologna,
Napoli, Milano e Torino le principali manifestazioni
500 mila persone a Roma per il concerto a San Giovanni
Primo
Maggio in piazza
dai sindacati ai no global
Cofferati:
"Stralcio dell'articolo 18"
Ciampi: "Rispettare i diritti delle parti
sociali"
BOLOGNA -
Piazze gremite per le manifestazioni del Primo Maggio
nelle città italiane. Per i cortei, senza che si sia
registrata nessuna tensione, sono scesi in strada a
migliaia a Roma, Milano, Bologna, Torino e Napoli. Tutti
insieme no global, sindacati, studenti, immigrati, hanno
sfilato per le città in questa giornata dedicata a tutti
i lavoratori. I temi sono stati gli stessi delle
manifestazioni dell'ultimo mese: dalla pace in Medio
Oriente, alla difesa dell'articolo 18, alla lotta al
terrorismo.
"Continuiamo a chiedere lo stralcio dell'articolo 18
e delle norme sull'antitrust. Senza lo stralcio il
governo si renderà responsabile di una nuova
rottura". Mentre parla il leader della Cgil Sergio
Cofferati nell'aria risuonano le note di "Tanto pè
cantà" suonate da una banda e il coro
"Sergio-Sergio". Intorno migliaia di persone,
140 mila per gli organizzatori (80 mila per la questura),
che si sono trovate in strada a Bologna per la
manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil del Primo
Maggio. A loro e al governo, Sergio Cofferati consegna le
richieste della Cgil per riavviare la trattativa sulla
riforma del lavoro.
Appena terminato il suo comizio il leader conferma che
questa sarà, per lui, l'ultima festa del lavoro come
segretario generale della Cgil. "Dove sarà il
prossimo primo maggio?" gli chiedono. "Sarò in
piazza - risponde - ma dall'altra parte ad ascoltare
degli oratori. Spero che quegli oratori non debbano più
occuparsi dei problemi che abbiamo discusso oggi".
Da Roma il ministro del Welfare Roberto Maroni non gli
risponde direttamente ma fa manifestazione di ottimismo:
"Sono sicuro che terminata questa fase si possono
creare le condizioni per riprendere completamente e in
maniera costruttiva il dialogo tra le parti sulle linee
di riforma del mercato del lavoro e della previdenza
presentate dal Governo".
E' ospite al Quirinale, per la cerimonia del conferimento
delle Stelle al merito del Lavoro, da dove il presidente
Carlo Azeglio Ciampi dichiara che "bisogna
proseguire una politica attiva del mercato del lavoro,
rispettosa dei diritti delle parti sociali, convinta che
al mutare dei problemi vanno adeguati tempestivamente gli
strumenti di intervento" ricordando che "nel
2001 i posti di lavoro sono cresciuti di 371 mila unità,
pur in presenza di un aumento del Pil inferiore alle
attese mentre la disoccupazione è discesa al 9,2%".
A Bologna ci sono anche gli altri leader sindacali.
"Siamo qui per dare più diritti e più tutele ai
lavoratori che non ne hanno" dice il segretario
generale della Cisl Savino Pezzotta. Mentre il leader
della Uil Luigi Angeletti: "No al terrorismo, no
alle modifiche dell'articolo 18, più dignità e diritti
al lavoro".
La ricorrenza a Milano è quest'anno più che mai
"all'insegna della lotta per la tutela dei diritti
di chi li ha e per il riconoscimento dei diritti a chi
non li ha", come hanno detto i dirigenti sindacali.
Nel capoluogo lombardo hanno
partecipato al tradizionale corteo da Porta Venezia circa
30 mila persone secondo gli organizzatori, circa 15 mila
secondo la polizia. Il corteo è stato aperto, dopo i
gonfaloni degli enti locali, dallo striscione delle tre
confederazioni con lo slogan: "Tutele, diritti,
occupazione. Padri e figli una sola generazione".
Nessuna tensione anche a Napoli. Dietro una grande
bandiera palestinese è partito in Corso Umberto, il
corteo organizzato dalla rete No-Global Secondo gli organizzatori in piazza ci
sarebbero almeno quindicimila persone. In testa al corteo
la presenza della polizia è molto discreta: sono giunti
a Napoli anche agenti dei reparti della Mobile di Roma e
di Bari che si trovano davanti al gruppo dei Cobas che si
è staccato dal corteo formato da rete No-Global,
immigrati, una sigla anarchica e giovani dei Centri
Sociali. Il corteo si è poi concluso in piazza Municipio
dove avvennero gli scontri del 17 marzo 2001 e qui sono
previsti una serie di spettacoli.
Decine di migliaia di persone hanno partecipato a Torino
alla manifestazione del Primo Maggio organizzata da Cgil,
Cisl e Uil. Gli organizzatori calcolano in 80 mila i
partecipanti - mentre la stima della questura è tra i 40
e i 50 mila - che hanno sfilato nel corteo partito da
Piazza Vittorio fino al raduno in Piazza San Carlo. Qui,
dopo l'intervento del sindaco Sergio Chiamparino, di
rappresentanti dei partigiani, degli studenti e dei
lavoratori licenziati, ha parlato a nome delle tre
confederazioni il segretario della Cisl torinese Nanni
Tosco. Un Primo Maggio, quello di Torino, che oltre alla
battaglia sull'articolo 18 e sui diritti dei lavoratori,
si è colorato anche di temi particolari, come le
incertezze sul futuro della produzioni automobilistica
nel comprensorio piemontese.
A sfilare per la pace e la solidarietà tra etnie a Roma
sono le diverse comunità di immigrati: dal Senegal, dal
Bangladesh, dalla Mauritania, dalla Costa d'Avorio,
famiglie Rom e anche delegazioni di immigrati venute da
Firenze. Apre il corteo, che attraversa l'Esquilino, il
quartiere multietnico di Roma, la comunità palestinese.
Il secondo striscione è quello dell'Associazione 3
febbraio "gli immigrati per la pace". I
manifestanti scandiscono lo slogan "Pace,
solidarietà, sanatoria e liberta".
E nella capitale sono già 500 mila le persone che
assistono al tradizionale concerto di San Giovanni che si
chiuderà intorno alla mezzanotte. Un afflusso in piazza
già iniziato dalla tarda mattinata. In molti,
soprattutto giovani, a piccoli gruppi, per assicurarsi un
posto centrale o il più vicino possibile al palco dove
si esibiranno i cantanti.
(1 maggio 2002)
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