Olanda:
ucciso il leader
dell'ultradestra

Da Amsterdam Franco Serra


Sei colpi di arma da fuoco hanno ucciso ieri il leader dell'estrema destra olandese Pim Fortuyn, e hanno messo in stato di choc l'opinione pubblica e il mondo politico dei Paesi Bassi, in questi giorni impegnato nella campagna per le elezioni politiche. Il voto è in calendario per il 15 maggio ma non è escluso che venga rinviato (il governo era ieri sera in seduta straordinaria). Quattro persone sono state fermate dalla polizia, e i sospetti si sono concentrati su un uomo che veniva interrogato senza che gli inquirenti fornissero altre indicazioni. Solo nella tarda serata la polizia ha annunciato l'arresto dell'assassino, senza dare particolari sulla sua identità.
L'attentato ha avuto luogo verso le 18 nel «Mass media park» di Hilversum, a sud di Amsterdam, mentre Fortuyn si preparava ad allontanarsi dopo aver rilasciato un'intervista radiofonica. È stato colpito alla testa, al collo e al petto. Le sue condizioni sono apparse subito gravissime mentre un elicottero veniva chiamato per portarlo in ospedale.
È stato poi il primo ministro Wim Kok, socialdemocratico, a dare l'annuncio ufficiale del decesso. «Non trovo le parole in questo momento tragico», ha detto il premier il quale ha proseguito: «Quel che è accaduto è terribile, prima di tutto per lui, per Fortuyn, e per i suoi cari a cui esprimiamo tutta la nostra solidarietà». Kok ha sottolineato che «questo è un avvenimento tragico anche per il nostro Stato, che è uno Stato di diritto, uno Stato democratico al quale è stato inferto un gravissimo colpo». Alle parole di Kok hanno fatto eco commenti dello stesso tenore dall'insieme delle forze politiche, dal centro-sinistra al governo fino ai radicali della «Groen Links» (Sinistra Verde) il cui leader Paul Rosenmoller ha detto di vedere in «questa tragedia senza precedenti il punto più basso dell'intera storia politica di questo Paese». In serata, le radio e le televisioni han no dato per assai probabile il rinvio delle elezioni: in segno di lutto e di sdegno per l'uccisione di un leader politico, dando la possibilità agli elettori di recarsi alle urne in un clima più sereno. E anche per evitare che altri episodi di violenza politica – sia pure meno gravi ma comunque con pochi precedenti nel Paese – possano innescarsi come reazione di gruppi estremisti, anche diversi dalla Lista Pim Fortuyn. Un rinvio della consultazione dovrà passare comunque per un assenso della regina Beatrice e un'iniziativa del governo per far approvare una legge di rinvio.
Alla notizia dell'attentato, intanto, tutti i partiti hanno di comune accordo sospeso la campagna elettorale. «In queste condizioni – ha spiegato Hans Dijkstal, leader del partito liberale Vvd, al governo con i socialdemocratici e i centristi di D66 – e dopo un evento di tale gravità non è possibile proseguire la campagna». E il leader laburista Ad Melkert, annunciando una decisione analoga del suo partito, ha detto che «quel che sta succedendo nella democrazia olandese è semplicemente incredibile». «Il nostro Paese ha perduto l'innocenza», ha aggiunto.
L'uccisione di Fortuyn ha provocato allarme in tutta Europa. Il presidente della Commissione Ue Prodi ha detto che quest'assassinio è contro «ogni principio della convivenza civile europea» e che va condannato con forza. Tra i partiti di estrema destra, il Psoe austriaco ha manifestato vivo cordoglio. Il movimento di Fortuyn, che in marzo aveva vinto le elezioni amministrative a Rotterdam diventando la prima forza politica nella seconda città d'Olanda con un programma di arresto dell'immigrazione e con un discorso apertamente xenofobo, si proponeva di diventare con le prossime elezioni l'ago della bilancia per la formazione di un nuovo governo.
Filip Dewinter, leader del Vlaams Blok, il partito dell'estrema destra fiamminga, ritiene che l'omicidio di Pim Fortuyn sia maturato in un clima di violenza generato dai media. «Lo hanno paragonato a Le Pen, a Hitler, a Mussolini, ma alla fine è stato ucciso lui».