PARIGI - Mobilitazione senza precedenti in Francia contro Jean-Marie Le Pen nelle manifestazioni per il Primo Maggio che si sono trasformate in un immenso plebiscito contro l'estrema destra. Mentre il leader del Fronte Nazionale ha raccolto attorno a sè, in mattinata, poche migliaia di simpatizzanti - 10 mila secondo la polizia, ma Le Pen contesta e parla di 100 mila - contro di lui sono scese in piazza nelle principali città del Paese oltre un milione e trecentomila persone, al grido di "Aux urnes, citoyens", alle urne, cittadini. Secondo il ministero degli Interni sono state 870 mila le persone che sono scese in piazze in più di 100 città e piccoli centri in tutto il Paese, 500 mila nella sola Parigi.

A Parigi il fiume umano ha invaso nel pomeriggio la zona tra place de la Republique, la Bastille e la Nation. Una folla pacifica e immensa tanto che le forze dell'ordine hanno dovuto dividerla in tre cortei, su tre itinerari diversi, dalla Bastille alla Nation.

Alle 18.30, migliaia di manifestanti sono arrivati alla Nation, ma la folla che ancora aspetta di potersi muovere alla Republique va ingrandendosi senza sosta, e in un raggio di parecchie centinaia di metri le strade sono gremite di gente che tenta di unirsi ai cortei. I cortei avanzano in un'atmosfera di festa, si balla, si canta, si ascolta la radio per sapere in quanti si sta sfilando e ad ogni cifra, in aumento, comunicata dalle emittenti, c'è un'esplosione di gioia. Abbracci, lacrime, specie tra i moltissimi giovani, e tra gli immigrati di seconda generazione minacciati dalle intenzioni antiimmigrazione di Le Pen.

Ci sono i leader sindacali, rappresentanti dei partiti di sinistra, ministri del governo di Lionel Jospin, il sindaco di Parigi, Bertrand Delanoe, il segretario del Ps Francois Holland, che con i giornalisti si rammarica dell'assenza della destra e prevede una "vittoria totale" contro Le Pen, domenica prossima.


(1 maggio 2002)