Sharon: "Dovevo uccidere Arafat nell'82"
Al quotidiano indipendente
Maariv il premier israeliano (nella foto) si dice "rammaricato" per non avere eliminato in Libano il presidente dell'Anp. E avverte: chiderò a Bush di boicottarlo.

GERUSALEMME – E’ “rammaricato” Ariel Sharon di non avere “liquidato” nell’82 in Libano il suo principale rivale Yasser Arafat. Ma per risparmiargli la vita esisteva un patto che impedì al premier israeliano, allora ministro della Difesa, di liberarsi del presidente palestinese.

Senza peli sulla lingua Sharon ha mostrato il suo odio per il capo dell’Autorità nazionale palestinese in un’intervista rilasciata al quotidiano indipendente “Maarriv”. Non solo: il premier israeliano ha annunciato che il 7 febbraio, quando incontrerà George W. Bush, chiederà al presidente americano di "boicottare Arafat". Intanto il capo dell' opposizione israeliana Yossi Sarid chiede che per evitare che "tutto spinga verso una catastrofe" è urgente che "Sharon e Arafat si incontrino il più presto possibile e mettano fine a tutte le operazioni violente".

Ma Sharon insiste senza mezzi termini sull’idea dell’eliminazione fisica del suo avversario "In libano", ricorda, "fu concordato che Arafat non sarebbe stato eliminato. A dire la verità, mi dispiace che non lo facemmo". E tuttavia, alludendo alla cattura dei terroristi responsabili degli innumerevoli attentati anti-israeliani, aggiunge subito dopo che se il presidente palestinese "intraprende tutti i passi che reclamiamo da lui, e compie ciò che è necessario, allora per quanto mi riguarda potrà tornare a essere un interlocutore nei negoziati di pace".

Non solo: il primo ministro concede che, a suo avviso, in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza "alla fin fine sorgerà uno Stato palestinese indipendente"; ma, puntualizza, dovrà essere "smilitarizzato". Per la pace con l'Anp, Sharon (in ciò ponendosi, almeno apparentemente, in controtendenza rispetto al resto dei vertici del suo stesso partito) afferma di essere disposto anche a "rinunciare a porzioni della terra d'Israele". Non è che un richiamo al vetusto principio "pace in cambio di territori", ma sulle sue labbra suona comunque insolito.

(31 GENNAIO 2002, ORE 14,15, aggiornato alle 17:30)