GERUSALEMME -
Israele dice no all'Unione europea: gli inviati
dei Quindici non potranno incontrare Yasser
Arafat. E' un primo ostacolo alla missione di
pace "di alto livello" decisa ieri a
tarda sera a Lussemburgo dai ministri degli
Esteri dell'Unione europea, un tentativo di
avviare una trattativa nell'infuocata regione
mediorientale per ottenere un cessate il fuoco.
Sarebbe "gravissimo impedire alla
delegazione europea di incontrare Arafat",
ha commentato stamane il sottosegretario agli
Esteri Alfredo Mantica ai microfoni di Radio
Anch'io. E' la prima reazione del nostro governo.
Secondo Mantica, al di là delle eventuali
responsabilità politiche del presidente
palestinese, "solo il popolo palestinese
può decidere di cambiare il suo
rappresentante".
Israele ha ormai deciso di rendere impenetrabile
il cordone sanitario attorno ad Arafat e non
permetterà nemmeno al mediatore americano
Anthony Zinni di vederlo. Lo hanno detto
stamattina fonti israeliane, aggiungendo che la
decisione, presa nella notte dal consiglio di
difesa del governo di Tel Aviv, è stata
osteggiata dal ministro degli Esteri Shimon
Peres. Tuttavia le iniziative di pace proseguono
e stamattina il ministro degli Esteri spagnolo
Josep Piqué (la Spagna è il presidente di turno
della Ue per questo semestre) e il capo della
diplomazia europea Javier Solana sono partiti lo
stesso da Lussemburgo per Israele.
"Cercheremo di coinvincere le parti
coinvolte, se possibile al più alto livello,
della necessità di attuare immediatamente la
risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu e
di mettere in atto un immediato cessate il
fuoco", ha detto Piqué.
Ma il governo israeliano dichiara di che non
saranno consentite eccezioni all'isolamente
imposto ad Arafat. Lo ha annunciato il ministro
dell'Interno israeliano, Eli Ishai, in
un'intervista a Radio Israele. A nessun
rappresentante di Stato straniero, ha aggiunto
Ishai, sarà permesso di incontrare il leader
palestinese. Il ministro ha poi assicurato che
l'isolamento di Arafat "durerà un tempo
limitato, fino a quando non avremo qualcuno, da
parte palestinese, con cui negoziare". Un
altro rappresentante del governo - che ha chiesto
l'anonimato - ha poi dichiarato alla "France
Press" che "l'unico scopo dell'Europa
è quello di dare ad Arafat una ribalta pubblica
e questo noi non lo permetteremo".
Ed è proprio questo irrigidimento del governo
Sharon ad avere escluso dalla missione di pace il
premier spagnolo Aznar, presidente di turno della
Ue. Ieri, dopo la riunione di Lussemburgo, Aznar
aveva anticipato che la sua partecipazione alla
delegazione di pace era condizionata alla
possibilità di avere un colloquio con il leader
palestinese. Ma Sharon - durante un lungo
colloquio telefonico - ha negato al premier
spagnolo qualsiasi comunicazione con Arafat.
(4 aprile 2002)
|