TEL AVIV, 31 MARZO 2002
- Soldati israeliani hanno occupato un ospedale
per donne di Ramallah, Al Nazer, vicino al
quartier generale di Yasser Arafat e hanno fatto
dei prigionieri che avrebbero giustiziato sul
posto. Lo riferisce il dottor Awel Khaddham,
della Mezzaluna rossa, secondo il quale i morti
sarebbero almeno 15.
Secondo fonti palestinesi soldati israeliani
hanno inoltre fatto irruzione nel palazzo Der
Harme, sempre a Ramallah, dove erano barricati
poliziotti palestinesi. Anche lì le fonti
riferiscono di esecuzioni sul posto.
Inoltre nel club islamico Nahdi al islam, nella
città vecchia, sarebbero stati portati giovani
palestinesi arrestati e testimoni avrebbero udito
colpi d'arma da fuoco.
Quanto all'ospedale, il dottor Khaddham ha detto
che sul posto sono state mandate quattro
ambulanze ma che sono state bloccate dagli
israeliani.
Le fonti dicono anche che soldati israeliani
hanno aperto il fuoco nel sobborgo di Betunia
contro una fabbrica (nella zona c'è una fabbrica
di cioccolata) e hanno inoltre riferito di
sparatorie nel centro di Ramallah.
Un'infermiera dell'ospedale Al Nazer di Ramallah,
in Cisgiordania, ha detto all'Ansa di avere visto
personalmente soldati israeliani sparare su
uomini catturati all'interno del palazzo Der
Harme, dove si erano barricati.
«Era tutto tranquillo - ha detto l'infermiera
Kabila - quando i soldati sono arrivati, hanno
circondato l'ospedale con carri armati e hanno
cominciato a sparare. Poi, sempre sparando, hanno
fatto irruzione nel palazzo vicino, Der Harme.
Quando sono usciti si sono trascinati dietro
degli uomini contro cui hanno aperto il fuoco».
L'infermiera ha visto chiaramente due cadaveri,
molti altri feriti sono a terra, ma non sa dire
quanti, perchè i militari continuano a sparare e
impediscono al personale medico di uscire dal
nosocomio.
Uno degli uomini uccisi questa sera dagli
israeliani stava telefonando al colonnello Jabril
Rajub, capo della sicurezza palestinese, nel
momento in cui è avvenuta l'incursione nel
palazzo dove erano barricati a Ramallah, in
Cisgiordania.
«Siamo circa una trentina», ha detto l'uomo.
Quindi ha recitato la shahada, la professione di
fede islamica, e la linea è stata interrotta. Lo
ha riferito lo stesso Rajub, in un'intervista in
diretta alla televisione del Qatar Al Jazira.
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