Il governo
di Gerusalemme non ha intenzione
di fermare l'occupazione dei Territori dell'Anp
Israele
non ascolta Bush
ma Zinni potrà vedere Arafat
Negative
le prime reazioni al discorso del presidente Usa
Il ministro Shalom: "Nei Territori non abbiamo
ancora finito"
TEL AVIV -
Antony Zinni, l'inviato del governo americano,
incontrerà domani Yasser Arafat, isolato in quel che
resta del suo quartier generale dai soldati di Israele.
Questo il primo risultato dell'intervento di George Bush
sul conflitto fra palestinesi e israeliani anche se, a
quanto pare, il governo di Sharon sarebbe molto freddo
rispetto alle proposte enunciate oggi dal presidente Usa.
Sharon, secondo quanto riferito dalla televisione
israeliana Canale 2, avrebbe detto che l'operazione di
occupazione dei territori dell'Anp deve proseguire
"fino alla sconfitta del terrorismo". Un no
dunque alle richieste di Bush che il governo israeliano
ha spiegato a Zinni dicendo che prima che possa partire
qualunque iniziativa politica occorre che i ricercati
palestinesi siano consegnati a Israele e che le armi
illegali dei palestinesi vengano requisite. "Occorre
agire con determinazione", avrebbe detto Sharon a
Zinni. Poi, però, si è appreso del "via
libera" a Zinni per un incontro con Arafat a
Ramallah.
"Non abbiamo ancora finito il lavoro
intrapreso": così il ministro israeliano delle
Finanze Silvan Shalom (Likud) ha commentato la richiesta
del presidente George Bush di cessare le ostilità nei
Territori. In una intervista alla televisione israeliana,
Shalom ha aggiunto che Israele intende proseguire le
proprie operazioni anti-terrorismo nei Territori almeno
fino all'arrivo del segretario di stato Colin Powell
nella Regione.
I palestinesi, da parte loro, pur dicendosi pronti a far
incontrare Powell con Arafat rimandano al mittente
l'accusa fatta da Bush al presidente dell'Anp di aver
"tradito le speranze del suo popolo". "Non
possiamo - ha detto Saeb Erakat - approvare ciò che ha
detto Bush sul presidente Arafat, perché Arafat è il
presidente eletto da tutti i palestinesi".
Soddisfazione piena per l'iniziativa di Bush è invece
giunta dall'Unione europea. "'Questo inizio di una
posizione di movimento da parte degli Stati Uniti mi
sembra da giudicare in un modo estremamente positivo'',
ha detto il presidente della Commissione Ue Romano Prodi.
E anche Silvio Berlusconi affida le sue speranze
all'intervento americano. "E' molto positivo - ha
sottolineato il presidente del consiglio - che Bush abbia
ripreso una parte e credo sia fondamentale, perché gli
Usa sono coloro che possono giocare un ruolo decisivo.
Speriamo che adesso che è ritornato sulla scena continui
e possa produrre effetti che portino a qualche avvio di
trattativa, anche se la situazione è quella che
conosciamo e si è molto deteriorata".
(4 marzo 2002)
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