Intervista ad Abu Ali Mustafà
rappresentante del
Fronte Popolare di Liberazione della Palestina


Il problema della rivoluzione palestinese inizia dopo Madrid, e il ritorno di Arafat, problema che va visto sia a livello interno dentro i partiti che a livello esterno, (cioè a livello diplomatico con gli altri paesi). A livello nazionale, per gli arabi il problema piu' grosso, lo abbiamo detto dall'inizio, era che Arafat è un soggetto pericoloso. La leadership della rivoluzione palestinese ha fatto l'accordo di Oslo, di Madrid e Wye Planteshion, in modo del tutto personale e non collettivo, in questo modo Arafat ha potuto cedere tanto agli americani e agli israeliani, i quali hanno preso tutto senza dare niente in cambio. Gli americani e gli israeliani hanno capito questa cosa dall'inizio, per questo hanno spinto per chiedere sempre di piu'. Noi d'altra parte non abbiamo creato una grossa tensione all'interno dei nostri partiti, anche se eravamo in disaccordo e per questo non abbiamo inciso molto nelle decisioni. Quello che vogliono loro e che ci affrontiamo l'uno contro l'altro, ma noi continueremo a combattere dentro la società palestinese a livello democratico. Per questo motivo pensiamo che i primi nemici siano principalmente gli israeliani perchèè il loro livello ideologico continua ad essere razzista e sionista, nei nostri confronti, perchè palestinesi, ma anche perche' Israele ha ancora la grande mira di prendersi tutto il mondo arabo, Siria, Libano ecc.
Noi stiamo cercando di far capire al popolo palestinese che cosa sta facendo Arafat con la sua politica, per questo la gente e' vicino al Fronte e rifiuta quello che sta facendo Arafat.
Gli israeliani e gli americani hanno fatto due livelli di accordo: Per il momento gli hanno lasciato solo qualche città da gestire in "self-governament; per quanto riguarda il problema dell'acqua, dei confini e i rifugiati, ne riparleranno in un secondo momento. L'80% del popolo palestinese ha capito dopo un po' di anni che gli accordi non avrebbero dato niente.
Hanno capito che quessti accordi non avrebbero dato niente dal fatto che gli israeliani hanno continuato a costruire gli insediamenti, si sono presi tutta Gerusalemme, la situazione dei campi non e' assolutamente cambiata.
Con gli accordi, gli israeliani hanno dato ad Arafat il 25% della terra palestinese e dentro questo il 5% è comunque ancora sotto il controllo (occupazione) israeliano, e questo fa capire che questa non e' la strada che porta alla liberta'.
La cosa è diventata più difficile dopo questo accordo perchè, in questo modo è finita l'intifada, e Israele ha "ottenuto" la sicurezza per il suo Stato senza cedere assolutamente niente in cambio.
Per questo motivo l'intifada e' finita in modo buono per gli israeliani.
Ma noi pensiamo di tornare all'attacco e non di difenderci.
In questo periodo abbiamo fatto diversi Congressi Nazionali per affrontare collettivamente queste decisioni di Arafat. A Gaza abbiamo fatto un congresso con 300 personaggi importanti e così è stato a Ramallah e anche a livello europeo, per spiegare a tutti, quello che stava succedendo. Abbiamo fatto queste conferenze in modo perfetto perche' c'e' una gara di tempo tra noi e Arafat.
Lui ha fatto una festa con Clinton per mettere tutte le richieste palestinesi sotto terra; con queste conferenze noi abbiamo dimostrato che il popolo palestinese non e' con Arafat.
Dopo questi incontri ci siamo posti tante domande. La prima più importate e' stata che cosa facciamo con queste conferenze?
A questo punto abbiamo creato diverse comunita' che si chiamano le Comunita' di Difesa; la più importante di queste e' l'Unione dei Palestinesi tra dentro e fuori.
Su questa questione ci sono ancora tante difficoltà, lo stesso governo di Giordania non fece uscire la gente per partecipare alle conferenze.
In questo momento stiamo dando molta importanza al lavoro con gli altri partiti, per non rimanere isolati in questa battaglia contro Arafat e Israele.
Una domanda importante che ci facciamo adesso e' come possiamo fare un'altra intifada; la risposta è che per fare questo ci deve essere inanzitutto un motivo importante, inoltre c'è il problema che l'autorita' palestinese, adesso e' diventato "il partito dell'autorità" e ha il potere: polizia, esercito, tutto sotto il controllo dell'autorità, e fanno di tutto per cercare la gente degli altri partiti che non sono d'accordo con loro per togliere gli spazi politici; Ci sono state molte occasioni in cui hanno arrestato gente prima di avvenimenti importanti, per evitare che potessero protestare o creare dissenso. Per esempio quando è venuto Clinton, 10 persone di Gaza, tra i quali giornalisti, sono stati arrestati "preventivamente". Metterli in carcere, significa anche dare maggior sicurezza ad Israele.
Per questo sarà difficile fare l'intifada. la gente avra paura di fare l'intifada contro questi perchè sono palestinesi anche loro. Prima era tutto il popolo palestinesere, con tutti i partiti palestinesi, ma adesso questi partiti si sono divisi e il popolo e in difficoltà ad andare contro Israele o contro l'autorità.
Per questo anche noi dobbiamo studiare la psicologia del popolo palestinese che sta dentro la Palestina per portare questo popolo a decidere quello che non va bene in questo accordo.
Certo ci sono attualmente momenti di protesta, a Hebron,Ramallah, ma questa non possiamo dire che e' l'intifada.
Non dobbiamo fare solo una cosa a livello di partiti, ma a livello popolare sociale, a livello di studenti, lavoratori.
Per questo servirà tanto tempo, cosa che ci aiuterà è il fatto che la gente giorno dopo giorno capisce ciò che non va, e può cambiare.
Arafat pensava che Wy River potesse risolvere questo problema che avrebbe potuto aiutare la gente, però e' andata male perchè le cose sono riumaste come prima.
Se noi lavoriamo bene a livello politico e organizzativo chiuderemo il '99 con un attacco e questa è la cosa che dobbiamo dire sulla lotta palestinese. A livello Iraeliano tutto il problema della discordanza sulla sua politica fa bene al loro governo, cosi Netanyau prende tempo per continuare negli insediamenti.
Anche se venisse un nuovo, partito al posto di Netanyu sarà sempre uguale perchè la società israeliana è razzista e darà sempre ragione ad una politica di repressione.
Pensiamo che Arafat strilla nella casa Bianca perchè pensa che siano gli americani che possano decidere, ma alla Casa Bianca in questo periodo sono molto deboli e hanno bisogno dell'aiuto delle lobby ebraiche in America.
Israele capisce bene queste cose e per questo che Arafat torna sempre a a mani vuote. Noi non abbiamo paura del futuro, adesso e difficile, però il futuro e' dalla parte del nostro partito e questo futuro dei palestinesi è il futuro deglia altri stati arabi.
Israele ha tante difficoltà perchè stanno nascendo tanti partiti all'interno, oltre al problema economico. Per questo vediamo che Israele ha i prezzi sempre piu cari nel suo paese.
Altro problema grosso è la situazione intorno degli altri Stati arabi: in libano per via degli attacchi degli hezbollah. Ieri il knesset ha preso una nuova decisione di non lasciare il Golan e Gerusalemme e sara' una difficoltà a livello siriano e palestinese.

Sul problema dei rifugiati

Arafat ha aperto le banche, le strade, ha fatto l'areoporto, ma non sono queste le cose importanti; le cose importanti erano il livello di sicurezza, la 194 non e' stata toccata, ci sono 5 milioni di palestinesi che non possono ritornare in Palestina; ci sono palestinesi rifugiati da tutte le parti.
Anche nelle stesse città palestinesi ci sono persone che non possono tornare nelle loro vecchie case dei territori del '48. Negli accordi di wadi araba c'e' una decisione per risolvere i problemi dei rifugiati risolvendolo dentro gli stessi paesi dove vivono, però in Giordania ci sono 2 milioni e mezzo di palestinesi, in Siria 500.000 in libano 400.000 con gli accordi di Oslo sono nati dei comitati per sistemare la situazione dei rifugiati. Uno di questi comitati di cui il presidente è canadese non tratta però il problema del ritorno in Palestina, ma per dare degli aiuti economici a quelli che vivono fuori.
Quello che sta facendo ora lo Stato libanese e': o dare la cittadinanza per stare li, oppure gli danno la possibilità di partire per la Scandinavia, il Canada ecc. senza ritornare mai più, perdendo così anche lo status di profugo. In Irak stanno continuando a bombardare con la scusa di distruggere tutti gli armamenti di Saddam,in realtà il problema che hanno è che non riescono a piegare l'Irak alle richieste americane. Hanno mandato una lettera a Saddam dall'america che diceva che se Saddam avesse "Appoggiato gli accordi di pace", e se avesse fatto entrare 3 milioni di rifugiati, avrebbero evitato di bombardare.
Questa è la situazione.
Noi dobbiamo far si che i palestinesi continuino a sostenere di ritornare nella sua terra.

A proposito delle elezioni nei territori

Alle elezioni fatte dopo gli accordi di Oslo, noi abbiamo preso parter solo a quelle comunali che non sono fatte con il governo di Arafat.
Altra cosa e' che il nostro obbiettivo e' di rinforzare l'autonomia palestinese.

Arafat fa lavorare la gente del fplp nell'esercito?

Arafat ha arruolato nell'esercito la maggior parte dei suoi fedelissimi e li ha messi nei posti piu' importanti. Per quanto riguarda il Fronte sono arruolati solo nei posti civili e non in quelli segreti o di dialogo con gli israeliani. Questi erano soldati dell'esercito di liberazione, e questi facevano parte di tutti i partiti, pero' non tutti quelli del Fronte lavorano, nell'esercito, anche quelli che erano graduati; li hanno messi a riposo, e gli danno uno stipendio.
La disoccupazione e' del 40% questo perche' c'e' ancora l'occupazione israeliana. noi non abbiamo niente da salvare, e' normale che questo sia cosi' visto che siamo ancora sotto occupazione. Ci sono prigionieri e le loro famiglie non lavorano molti di loro hanno la carta magnetica e quindi non possono entrare in Israele a lavorare.
L'autorità palestinese non ha aperto fabbriche per lavorare, per questo la disoccupazione e' in alta percentuale. Anche noi del Fronte abbiamo lo stesso problema, perche' facciamo parte del popolo.
Noi pensiamo che prima bisogna liberare il nostro popolo dall'ocupazione, poi si potra' parlare di occcupazione.
Al contrario la libertà di economia non ci comportera' la liberta'.

Domanda sulla mafia dell' autorità.

Quando Arafat e' tornato in Palestina e' nata una classe privilegiata che ha i rapporti economici con gli israeliani per esempio con le aziende elettriche, telefoniche ecc. A questa classe privilegiata chiaramente vanno anche tutti i soldi di aiuto internazionale, con la scusa che devono fare i lavori di ricostruzione.
In realtà chi si sta rafforzando è la classe borghese e la gente non puo' dire nulla, perche' altrimente non ci sarebbe niente. La compagnia telefonica per esempio ora e' privata in mano ad uno o due proprietari palestinesi che si sono arricchiti e hanno fatto questo lavoro all'estero. La classe borghese storica durante l'intifada ha dato aiuto all'intifada, perche' volevano la liberta' palestinaese.
Questa nuova borghesia che è venuta dopo gli accordi, e' comunwque molto arretrata, come coscenza, di fatto e' contro il popolo palestinese, non ha fatto gli stessi passaggi di lotta, per questo e' nostro impegno adesso essere contro Israele per prima cosa e contro questa borghesia che ha il bastone dell'autorità palestinese.

Sappiamo che una parte della sicurezza palestinese prende soldi dalla CIA e viene addestrata dalla stessa CIA.

Per i soldi la sicurezza palestinese, da informazioni alla CIA sulla gente, inoltre è vero, che reparti di polizia ed esercito vengono addestrati dalla CIA.
Per questo noi stiamo cercando di fare un stato civile e democratico che non abbia tutti questi errori che oggi si porta dietro il nuovo governo palestinese. Per esempio negli ultimi scontri che ci sono stati per i prigionieri palestinesi, gli slogan che facevano le donne attaccavano questi settori di borghesia. Noi come Fronte dobbiamo fare in modo che ci organizziamo con la gente povera per combattere questa nuova borghesia.

Domanda sull'America e sul nuovo ordine mondiale.

In questi anni l'America ha comandato da sola, ma nei prossimi dieci anni nascerà un nuovo ordine mondiale e si affiancherà una nuova forza europea, costituita dai poveri di tutto il mondo. La Russia ha tanti problemi dentro la struttura sociale e nella comunità, poche volte decide di fare azioni che possono impaurire l'America.
Per questo noi crediamo che l'America non sarà l'unica al mondo a comandare.