Ramallah,
i blindati israeliani sfondano
il quartier generale Anp. E la battaglia infuria
Arafat in un bunker
senza luce né acqua
Arrestati sessanta militanti
palestinesi
Il leader: "Sono pronto al martirio"
RAMALLAH -
Si combatte stanza per stanza negli uffici dell'Anp a
Ramallah. I soldati israeliani - mentre i carri armati,
dall'esterno, continuano a bombardare la muraglia di
cemento armato - sono penetrati all'interno e si stanno
scontrando con le guardie del corpo incaricate di
difendere la vita di Yasser Arafat. Il leader
palestinese, che da questa mattina, all'età di 72 anni,
è stato dichiarato ufficialmente "nemico di
Israele" si è trasferito in un bunker fortificato
nei sotterranei della Moqata, il complesso di edifici
dove si sta combattendo questa terribile battaglia: un
rifugio dove non c'è né luce né acqua. Arafat ha fatto
sapere di essere pronto al martirio: "Voglio essere
un martire, un martire, un martire" ha detto,
parlando alla tv.
Per adesso, il risultato del blitz isrealiano è
l'arresto di 60 militanti palestinesi. Quanto al bilancio
delle vittime, per adesso sarebbe di sette morti e 40
feriti.
E intanto dal rrivano ancora immagini di Arafat. Ai suoi
fianchi, due uomini armati, sul tavolo la sua
mitraglietta nel fodero. In mano, ha il telefono: parla
col mediatore americano Anthony Zinni, con i leader arabi
ed europei che chiedono notizie, che cercano di dargli,
da fuori, un aiuto difficilissimo.
Nel complesso della Moqata, costruito negli anni '30
durante l'amministrazione britannica, inizialmente
destinato a carcere, poi riadattato e ulteriormente
fortificato per ospitare gli uffici blindati della
leadership palestinese, si combatte una battaglia
disperata.
Di ora in ora, i limiti che
Sharon ha imposto all'avanzata delle sue truppe, si sono
affievoliti. Si pensava, che i carri armati sarebbero
rimasti all'esterno, che non avrebbero attaccato
direttamente gli uffici dell'Anp.
Il vicepremier israeliano Nathan Sharanski aveva detto
che Israele "non vuole l'eliminazione fisica di
Arafat" ma "se questi prenderà in mano le armi
e comincerà a sparare contro le nostre truppe
naturalmente dovremo rispondere".
Poi, le cannonate hanno cominciato ad abbattersi sui muri
esterni della Moqata, c'è stato lassalto anche dei
paracadutisti, e le mitragliatrici hanno cominciato a
sparare senza andar troppo per il sottile contro gli
uffici di Arafat. Al Jazeera, la televisione araba con
sede nel Qatar ha mandato in onda in diretta una
telefonata con Mohamed Rashid, uno degli uomini che si
trovano con Arafat: "Si combatte piano per piano,
stanza per stanza", ha raccontato Rashid, mentre in
sottofondo si udiva chiaramente il rumore di spari.
Al Jazeera ha mostrato anche le immagini di militari
israeliani che, penetravano attraverso uno squarcio nella
parete in uno degli edifici dell'Anp.
(29 marzo 2002)
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