LA LETTERA DI NANNI MORETTI

Caro signor Presidente della Repubblica,

lei e' il custode della Costituzione, cio' il garante della liberta' comune, della liberta' di ciascuno di noi. Ma cosa resta della liberta', quando la liberta' di opinione e la liberta' di informazione vengono minacciate e aggredite addirittura dal capo del governo ?

cosa resta della liberta' quando il Presidente del Consiglio dichiara che giornalisti hanno fatto un uso criminoso della televisione di Stato, solo perche' hanno espresso opinioni che a lui non sono piaciute, o hanno ricordato fatto oscuri che lo riguardavano, citando atti ufficiali della magistratura, cioe' di un altro potere dello Stato ?

Lei ha ribadito l'autonomia della Rai, insieme al pluralismo, e' elemento fondamentale della vita della democrazia, sono parole chiare, principi che dovrebbero suonare ovii per chiunque. Ma anche parole cosi' chiare rischiano di essere generiche, visto he il capo del governo,ancora una volta, si appropria delle sue parole signor Presidente, per poi continuare ad agire in modo che mette sistematicamente in pericolo le fonamenta della convivenza democratica. L'attacco di Berlusconi alla liberta' di informazione e di opinione e' infatti solo l'ultimo in ordine dei tempo, dopole continue aggressioni all'autonomia della magistratura e dopo le scandalose accuse di autorevoli membri del governo nei confroti della manifestazioni sindacali, colpevoli ( secondo loro ) di fare il gioco - indirettamente - e - oggettivamente - dei terroristi.

Ecco perche' alcuni hanno ritenuto in passato che sarebbe stato opportuno, da parte sua, utilizzare pienamente il potere che la Costituzione le assegna : non firmare leggi che la violano, rinviare leggi alle Camere, inviare al Parlamentoun messaggio.

La legge sulle rogatorie ci ha esposto al ridicolo in campo internazionale, la legge sul conflitto di interessi, anche nell'ultima versione, suona come scandalosa accettazione di una situazione inimmaginabile in qualsiasi paese democratico. Qualche suo silenzio, anziche' rispettoso del ruolo di garante della comune liberta' he la Costituzione le assegna e' stato troppe volte interpretato dal capo del governo come un - via libera - alle proprie insopprimibili pulsioni antidemocratiche. Ora, dopo le intimidazioni contro alcuni giornalisti del servizio pubblico, la misura, gia' colma, diventa insostenibile per una democrazia liberale. Le chiedo a questo punto se non sia veramente inevitabile un suo solenne e inequivocabile messaggio alle Camere, Un caro saluto

Nanni Moretti.