oggi non diro' una parola in piu' su quanto accade in PALESTINA - voglio solo dirvi che mi sono seduta - spossata - triste - vuota... e per potermi dare ordine

trovare le nuove forze necessarie - per poter reagire a questo DRAMMA che istiga la TERZA GUERRA MONDIALE.... per non osservare nuovi corpi senza vita e senza eta' sulle macerie del capitAlismo - mi sono presa un vocabolario... ho aperto le pagine ed ho trovato...

TERRORISMO

Terrorismo, metodo di lotta politica basato sul ricorso alla violenza con attentati, stragi, sequestri ecc., teorizzato e attuato da gruppi estremisti per sconvolgere e mettere in crisi un ordinamento politico. Nel corso del XIX sec. iniziative di questo tipo hanno avuto una matrice anarchica o irredentista. Dopo la seconda guerra mondiale, il fenomeno ha assunto proporzioni notevoli, diventando strumento di lotta per i movimenti indipendentisti in Israele, Algeria, Irlanda del Nord, Paesi Baschi, ecc. Nell'area mediorientale, la questione palestinese, il nazionalismo arabo e l'integralismo islamico ha costituito un forte retroterra ideologico a gruppi terroristici che si sono rivolti non solo contro Israele, ma anche contro i suoi alleati occidentali. Accanto a questo terrorismo etnico, il terrorismo politico, promosso da gruppi che si richiamavano ad ideologie politiche di destra o di sinistra, ha caratterizzato il ventennio 1970-1990. In Italia, il terrorismo di estrema sinistra contava su organizzazioni armate come le Brigate Rosse, i Nuclei Armati Proletari, Prima linea, le Unità Comuniste combattenti. Queste organizzazioni hanno portato avanti sequestri, omicidi di dirigenti politici, giornalisti, magistrati, rappresentanti delle forze dell'ordine, ecc. in quel periodo denominato "anni di piombo" che è culminato nel rapimento e nell'uccisione di Aldo Moro (1978). Il terrorismo di destra con le organizzazioni di Ordine nuovo, Avanguardia nazionale, Nuclei armati rivoluzionari e Terza posizione, è coinvolto, anche se la magistratura non ha ancora fatto piena luce sugli avvenimenti, in stragi come quella di piazza Fontana (1969), piazza della Loggia (1974), treno Italicus (1974), stazione di Bologna (1980), ecc., in cui si sono ipotizzati collegamenti con i servizi segreti e organizzazioni mafiose e camorristiche.

Terrorismo, regime politico che fa uso del terrore come strumento di potere, come quello istituito in Francia al tempo della Rivoluzione, vedi Terrore; (fig.) atteggiamento fortemente intimidatorio.

OPPRESSIONE

Oppressione, sopraffazione continua, negatrice dei diritti fondamentali dell'uomo o del sentimento cristiano di carità. Anche: condizione di chi è oppresso. (fig.) Sensazione di peso, di soffocamento.

ANGOSCIA

Angoscia, sensazione di soffocamento ed oppressione. Stato di ansia e di agitazione provocato da malessere fisico, dolore, sofferenza psicologica, paura. Preoccupazione, ansia. Grado estremo dell'emozione, caratterizzato da contrazioni dell'epigastro, accelerazione del polso, difficoltà di respirazione; si verifica in soggetti affetti da disturbi fisici (angina pectoris), turbe del sistema simpatico-ghiandolare, traumi psichici. In filosofia il termine è stato introdotto da Kirkegaard e dagli esistenzialisti (vedi esistenzialismo), nel significato di "inquietudine metafisica"; l'a. ricorda all'uomo il suo essere effimero; nella tormentosa sensazione del nulla da cui proveniamo, l'uomo percepisce l'irrazionalità e l'assurdità della propria esistenza.

REPRESSIONE

Repressione, impedimento, per mezzo della forza, di ciò che tende a sconvolgere un assetto politico e sociale; *(psicol.) il meccanismo di difesa cosciente consistente nell'allontanamento volontario di un contenuto mentale per ragioni di opportunità. Si distingue dalla rimozione perché quest'ultima è inconscia.

REPRESSORE

Repressore, colui che reprime, riferito soprattutto in senso politico e sociale; *(bioch.) una sostanza, in genere proteica, presente nella cellula, che se attivata provoca l'arresto della sintesi di un certo enzima, cioè la repressione genica.

MACCARTISMO

Maccartismo, termine riferito alla campagna di repressione anticomunista, promossa nel dopoguerra dal senatore statunitense J. R. McCarthy, contro esponenti del mondo politico, culturale, artistico; tale politica giunse a creare un clima poliziesco, di persecuzione fanatica ed epuratoria. Il termine indica oggi una posizione di anticomunismo viscerale.

GESTAPO

Gestapo, sigla della Geheime Staats-Polizei, polizia segreta di stato del regime nazionalsocialista in Germania. Creata da H. Göring in Prussia nel 1933 e passata poi sotto il controllo di H. Himmler, si componeva di agenti in borghese e di soldati in divisa nera (v. ss), incaricati ufficialmente della ricerca e della repressione dei nemici del regime. La G. attuò con spietata crudeltà l'eliminazione degli oppositori politici e degli ebrei, divenendo uno degli strumenti principali dell'affermazione del nazismo.

DIGOS

DIGOS, (Divisione Investigazioni Generali Operazioni Speciali) organo della pubblica sicurezza, dal 1974 si occupa della repressione e della prevenzione dei reati di terrorismo. Dipende dal ministero dell'interno.

VIOLENZA

Violenza, azione di chi intenzionalmente arreca danno o sofferenza ad un altro essere dotato di sensibilità. In senso più stretto e proprio si ha v. quando il danno viene inferto al corpo fisico dell'altro. V. carnale, reato (punito con la reclusione da tre a dieci anni) commesso da chi, mediante l'uso di violenza o minaccia, costringa una persona a congiungersi carnalmente con lui. Si ha v. carnale anche quando il congiungimento abbia luogo con persona minore di 14 anni o minorata fisicamente o psichicamente, oppure quando il colpevole si sia sostituito con l'inganno ad altra persona.

SISDE

Sisde, sigla di Servizio per le Informazioni e la Sicurezza Democratica, servizio di sicurezza costituito nel 1978, in sostituzione del disciolto SID, di cui ha ereditato i compiti di natura prettamente civile. Dipende dal ministero dell'Interno e suo compito istituzionale è la difesa dall'eversione e dal terrorismo.

ROSSI

Rossi Nerino, scrittore italiano (Castenaso, Bologna 1925). Noto per la bella trilogia sulle vicende e l'ambiente contadino romagnolo:" La neve nel bicchiere", Melanzio" e "La signora della Gaiana", si è recentemente proposto nell'analisi storica con il romanzo-denuncia sul terrorismo "La voce nel pozzo" pubblicato nel 1990.

LUNATI

Lunati Giancarlo, (lett.) dirigente industriale e scrittore italiano (Alessandria 1928), autore di opere, a carattere sia saggistico che narrativo, incentrate sulla denuncia dei problemi sociali contemporanei; tra i saggi, "La libertà", 1959, "Il lavoro dell'uomo", 1973. Tra i romanzi, il più noto è senz'altro "I recinti degli dei" (1983), sul problema del terrorismo e dei suoi risvolti nella vita quotidiana.

NOCS

NOCS, (Nucleo Operativo Centrale di Sicurezza), costituito nel 1981. È un reparto speciale di polizia dipendente dal Ministero degli interni, impiegato nella lotta al terrorismo nazionale e internazionale, ai sequestri e alla guerriglia urbana. Gli agenti di questo reparto sono tutti volontari, dotati di attrezzature speciali e addestrati in Sardegna, a Milano, a Bologna, a Padova e a Torino.

ASSOCIAZIONE

Associazione a delinquere, costituita da tre o più persone che si propongono di commettere in comune azioni delittuose; possiedono un preciso programma criminoso e un'organizzazione permanente. L'a. a d. è punita di per sé come delitto; altre forme di associazione a delinquere: a. a d. con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordinamento costituzionale, a. a d. di tipo mafioso.

COMPROMESSO

Compromesso storico, formula politica ideata nel 1973 da E. Berlinguer, segretario del PCI, che introduceva la collaborazione tra le due grandi forze popolari di sinistra e di centro. L'alleanza tra DC e PCI, che avrebbe dovuto gettare le basi del rinnovamento sociale mediante la predisposizione di ampie e importanti riforme, non trovò attuazione e si risolse unicamente con l'appoggio del PCI al governo democristiano del 1978, per sostenere il difficile assetto istituzionale minato dal terrorismo.

CAMON

Camon Ferdinando, scrittore italiano (San Salvaro d'Urbana, Padova, 1935-). La sua origine contadina lo indusse sin dai primi romanzi a descrivere la cruda realtà della vita dei campi nella sua terra padana: "Il quinto stato" (1970), "La vita eterna" (1972) "Un altare per la madre" (1978). Altri argomenti da lui trattati sono il terrorismo con "Occidente"; la contestazione giovanile con "La malattia chiamata uomo" e "Storia di Sirio" e la nevrosi femminile con "La donna dei fili". Ha scritto poesie "Liberate l'animale" e libri di inchieste "Il mestiere di poeta", "Il mestiere di scrittore".

WALDHEIM

Waldheim Kurt, uomo politico austriaco (Sankt Andrä-Wördern 1918-). Rappresentante dell'Austria all'ONU nel 1967, ministro degli esteri dal 1968 al 1970, si mise in luce per le sue notevoli capacità diplomatiche e nel 1971 fu nominato segretario generale dell'ONU, in sostituzione del dimissionario U Thant. In tale veste dispiegò una notevole attività: si occupò delle questioni relative all'aiuto economico ai Paesi in via di sviluppo, dei problemi ambientali ed ecologici, della lotta al terrorismo internazionale, ecc. A lui si deve la proposta di una democratizzazione del Consiglio di sicurezza, con l'adozione del criterio della maggioranza e la conseguente rinuncia da parte delle grandi potenze all'uso del diritto di voto. Nel 1992 gli succedette T. Klestil.

KU

Ku-Klux-Klan, organizzazione segreta e reazionaria americana, fondata nel 1865 nel Tennessee, per combattere i nordisti che favorivano l'emancipazione dei Negri. Il nome dell'associazione sembra derivato dal greco (cerchio) e dall'inglese clan (tribù, gente). La setta, disciolta nel 1871, venne ricostituita nel 1915, nel corso della prima guerra mondiale, per opera di Simmons, che creò un programma in base ai princípi della «supremazia bianca» e dell'«americanismo puro», a carattere puritano, anticattolico, xenofobo, antisemita e ultranazionalista. Il K. diresse allora la sua aperta lotta ai negri e contro gli immigrati stranieri non anglosassoni (Italiani Ebrei, ecc.). I membri della società sogliono coprirsi con lunghe vesti e cappe bianche in maniera da sembrare spettri. Negli anni Sessanta ci fu poi una ripresa del terrorismo razzista, in opposizione alla politica per i diritti civili.

INTOLLERANZA

Intolleranza, atteggiamento religioso o politico di chi non ammette fedi, o convinzioni, od opinioni divergenti dalle proprie, e le combatte anche con la violenza.

PETROLIO

Petrolio, combustibile liquido oleoso che si trova in natura all'interno della crosta terrestre. Noto fin dalla più remota antichità (fuochi sacri di Baku, imbalsamazione delle mummie, ecc.); verso il 1800, estratto con mezzi rudimentali da manifestazioni superficiali, veniva adoperato come mezzo di illuminazione in sostituzione dell'olio vegetale. Nel 1829 venne scoperto casualmente nel Kentucky, ma solo verso il 1850 lo si cominciò a distillare per ottenerne un prodotto usato come olio minerale da ardere (cherosene) in sostituzione dell'olio di balena. L'origine dell'estrazione artificiale del p., come oggi è intesa e praticata, si fa risalire al 28 agosto 1859, giorno in cui il pioniere nordamericano Tedwin Laurancine Drake a Titusville (Pennsylvania), dopo mesi di ostinato lavoro riuscì, con un pozzo tubolare profondo 20 m., a raggiungere una vena petrolifera e a ricavarne un getto della portata di 4 t. al giorno. Da allora ebbe inizio la favolosa febbre del p. che dalla Pennsylvania si estese nel Nord America e quindi nel mondo. Chimicamente il p. è definito come una miscela di innumerevoli idrocarburi (serie satura e non satura, grassa e aromatica) solidi, liquidi e gassosi di natura diversa. Questi sono presenti in quantità che oscillano entro vasti limiti ma, spesso, uno di essi predomina a tal punto da caratterizzare il tipo di p. Si hanno così: p. paraffinici (ad es., della Pennsylvania) con tenore di idrocarburi paraffinici di ca 70%; p. naftenici (ad es., del Caucaso) con tenore di idrocarburi naftenici di ca 60-80%; p. aromatici (ad es. del Texas, Mexico, Iraq) con tenore notevole di idrocarburi aromatici; p. misti (ad es., della Galizia, della Polonia) con ca un eguale tenore di idrocarburi paraffinici e naftenici. Oltre agli idrocarburi si trovano nei p. anche componenti contenenti ossigeno (acidi naftenici e altri acidi organici, fenoli, aldeidi, asfalti, ecc.); azoto (basi piridiche, chinoliche, ecc.); zolfo (libero, idrogeno solforato, tioeteri, ecc.); sostanze minerali (vanadio, ecc.). La composizione elementare del p. oscilla generalmente entro i seguenti valori: C=79÷89 %, H=9,5÷15%; N=0,02÷2%; O=0,1÷7%, S=0,1÷8%. Il p. ha aspetto oleoso, più o meno denso e vischioso, di colore dal giallo chiaro al nero pece secondo la provenienza, con fluorescenza azzurra o verdastra; la sua densità è compresa tra 0,8 e 0,95; è facilmente infiammabile (10÷190°C). Molte sono le teorie e le ipotesi sulla formazione del p.: secondo le opinioni odierne il p. si sarebbe formato da residui organici animali (prevalentemente animali marini) o vegetali (prevalentemente alghe) detti plancton, che si accumulano nel fondo dei mari e che, in assenza di ossigeno, si decompongono poi in modo da dare origine ai vari idrocarburi. Questi depositi, per effetto di movimenti sismici o alluvioni, sarebbero stati portati a completare (mediante l'azione di agenti fermentativi e agenti esterni) la formazione di idrocarburi all'interno della crosta terrestre. Tale ipotesi è avvalorata dalla presenza, nei giacimenti petroliferi, di acqua salmastra e di clorofilla. In natura il p. si trova in sacche rocciose quasi sempre di origine sedimentaria (arenarie, sabbie) nelle quali migra per distillazione, per filtrazione, per capillarità, ecc. spinto dalle notevoli pressioni (anche oltre 100 atm.) esistenti nel giacimento originario. Il p. normalmente si estrae con pozzi trivellati (rivestiti con tubi di acciaio di diametro da m. 0,15 a 0,80 e oltre), la cui profondità varia da poche decine di m. a oltre 4.000 m. Per perforare un pozzo petrolifero si costruisce una incastellatura (derrick) di legno o di ferro che sostiene un apparecchio di trivellazione. La trivellazione si compie per percussione (mediante un utensile perforatore dotato di movimento alternativo verticale), o, più modernamente, per rotazione (mediante una trivella munita di corona dentata circolare (ingl. rotary), i cui denti sono di acciaio durissimo rivestito talvolta da diamanti neri). Col procedere della trivellazione il foro viene praticato con un diametro regolarmente decrescente. Qualche volta per creare fratture o cavità di raccolta si introducono alla base del pozzo delle cariche esplosive. Il p. appena estratto, viene raccolto in vasche o in serbatoi metallici dove abbandona, per sedimentazione, buona parte delle sabbie e dei fanghi contenuti e, per decantazione, parte dell'acqua. In seguito viene convogliato, mediante oleodotto, agli stabilimenti di raffinazione o ai pontili di imbarco. Solo una minima parte del p. greggio viene adoperata direttamente come combustibile o per bitumi stradali. Successivamente viene sottoposto alla distillazione frazionata per separare 4 gruppi fondamentali di prodotti (esclusa la frazione gassosa): oli minerali leggeri che distillano fino a 200°C; oli lampanti che distillano fra 180 e 280°C; oli medi che distillano fra 250 e 350°C; oli pesanti e residui che distillano oltre i 350°C; dai quali per successiva e accurata rettifica si ottengono diversi tipi di prodotti. La richiesta enorme di benzina, e quindi la necessità di aumentare le rese in carburanti più pregiati, ha stimolato un'attiva ricerca relativa ai processi di sfruttamento dei prodotti residui del p. o tesa a migliorare le caratteristiche del p. locali. Tali sono ad es. i processi di cracking (vedi), di idrogenazione (vedi), ecc. In ogni caso i prodotti ottenuti dalla distillazione del p. greggio o dai processi sopramenzionati vengono sottoposti a speciali trattamenti di raffinazione al fine di eliminare gli idrocarburi meno stabili e i composti solforati e in generale tutte quelle sostanze che danno al liquido una colorazione giallastra e un odore sgradevole. Innumerevoli sono i processi di raffinazione, tra questi i più diffusi sono quelli basati su mezzi chimici (ad es. trattamento con acido solforico concentrato) o sull'assorbimento con terre decoloranti.

l'unico prodotto per cui avviene tutto questo...

secondo voi cosa c'entrano i PALESTINESI IN TUTTO CIO ?

per rispondermi scrivimi ad caarsonkit@katamail.com

- publichero il tutto nelle pagine web del giornale namir...

LUANA