I soldati
rastrellano Qalqilya in cerca di terroristi
Muore un bambino palestinese a Rafah colpito da un
proiettile
I tank a
Betlemme
feriti alcuni pacifisti
L'esercito
spara addosso ai manifestanti
sei colpiti, una in modo serio, illesi tutti gli italianiRAMALLAH - Non si fermano, nonostante la
mobilitazione internazionale, i carri armati di Ariel
Sharon. Anzi, Israele ha esteso la propria offensiva
militare inviando truppe a Qalqilya, nel nord della
Cisgiordania. Una colonna di 60 tank e la fanteria sono
entrati questa notte in città da quattro direzioni e
hanno effettuato un rastrellamento casa per casa in cerca
di estremisti palestinesi. Otto soldati sono rimasti
feriti, uno dei quali in maniera grave, quando una bomba
è esplosa in una casa. Fonti militari israeliane
indicano che l'esercito intende gradualmente entrare in
tutte le città della Cisgiordania alla ricerca di
terroristi. Si prevede un'ampia offensiva nella Striscia
di Gaza. Il portavoce dell'esercito Ron Kitri ha ribadito
che si tratta di una operazione limitata nel tempo, ma ha
aggiunto che potrebbero essere mobilitati altri
riservisti oltre ai 20 mila già richiamati.
La situazione rimane molto tesa a Ramallah, dove Arafat
è sempre intrappolato nel suo quartier generale
"presidiato" da un gruppo di pacifisti
italiani, ai quali oggi si sono aggiunti altri militanti
non violenti. Oggi, però, le mitragliatrici dei carri
israeliani hanno aperto il fuoco improvvisamente contro
una manifestazione di 150 pacifisti stranieri sulla
strada fra Betlemme e Beit Jala, secondo la testimonianza
di una attivista italiana: "Ci hanno sparato addosso
senza preavviso mentre eravamo fermi con le mani in
alto". I feriti sono sette (tutti illesi i 35
partecipanti italiani) il più grave dei quali è una
donna australiana, che è stata operata all'addome per
l'estrazione di una scheggia. Colpito anche l'operatore
palestinese della tv della Associated Press. I
dimostranti sono stati ricoverati all'ospedale di
Betlemme, da dove era partito il corteo per portare
solidarietà al vicino campo profughi di Beit Jala.
Secondo la testimonianza, i soldati hanno cominciato a
sparare prima in aria e poi a terra e proiettili di
rimbalzo o schegge hanno colpito i sei manifestanti.
Truppe di Tsahal, l'esercito israeliano, hanno anche
rafforzato il blocco attorno a Tulkarem e in alcune aree
di Beit Jalla e Betlemme. Stamane ci sono stati scontri a
fuoco quando i militari sono entrati nel campo profughi
di Deheisheh, vicino Betlemme, attorno alla quale sin
dalla notte scorsa l'esercito ha concentrato forze
ingenti. Quattro corazzati sono penetrati nel villaggio
di Doha, nella zona autonoma di Betlemme e secondo le
testimonianze ne sono usciti stamane. Altre fonti
sostengono che i carri armati si stanno ora dirigendo
dentro la città.
A Rafah, nel sud della striscia di Gaza, un bambino
palestinese di dieci anni è stato ucciso dai soldati con
un colpo d'arma da fuoco allo stomaco, secondo la
dichiarazione di Alí Musa, direttore dell'ospedale di
questa città vicina al confine fra Israele ed Egitto.
Nella notte una postazione israeliana al confine con il
Libano del sud è stata attaccata da guerriglieri non
identificati. Un elicottero ha risposto lanciando un
missile contro gli aggressori. L'esercito israeliano ha
detto in un comunicato che a sparare è stata "una
cellula di quattro terroristi". "Sembra che i
terroristi siano stati colpiti. Non ci sono state vittime
israeliane", hanno aggiunto fonti militari.
La tensione in Israele resta però altissima di fronte
alla minaccia del terrorismo. Appena ieri un altro
tragico attentato suicida, il quarto dall'inizio delle
festività della Pasqua ebraica, ha causato la morte di
15 israeliani in un ristorante di Haifa, di proprietà di
un arabo israeliano. L'attentato è stato rivendicato da
Hamas che ha fornito il nome del terrorista: Shadi
Tubasi, 22 anni, del campo profughi di Samaria, presso
Jenin. Un altro volontario reclutato in uno scenario di
miseria sempre fertile di aspiranti martiri.
(1 aprile 2002)
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