I
rappresentanti degli Esteri riuniti a Kuala Lumpur
accusano Sharon di trascinare il Paese in guerra
Vertice
ministri islamici
"Proteggiamo i palestinesi"
Unione
Europea e Nazioni Unite
tentano l'ultima mediazione
KUALA LUMPUR -
Protezione internazionale per i palestinesi e lodi ad
Arafat, all'Intifada e al popolo palestinese. E' la
risposta dei ministri degli esteri dei Paesi islamici che
partecipano alla Conferenza islamica di Kuala Lumpur alla
promessa fatta ieri dal premier israeliano Ariel Sharon
di scatenare una "guerra totale" e "senza
compromesso" contro il terrorismo. Nel discorso alla
nazione, Sharon aveva accusato il presidente palestinese
Yasser Arafat di essere a capo di "una coalizione
terroristica" e di essere non solo il nemico di
Israele, ma anche di "tutto il mondo libero".
Oggi, la risposta dei ministri islamici, in particolare
quella del primo ministro malaysiano che ha dichiarato
che sono terroristi tanto quanto i kamikaze palestinesi
anche le forze israeliane, prospettando una eventuale
azione di forza della comunità internazionale per
fermare i carri armati di Ariel Sharon. Intanto resta in
piedi la proposta della Libia su un vertice arabo
d'emergenza da tenere al Cairo in giorni non definiti per
discutere dell'attacco israeliano ai Territori. Ma finora
non è stato deciso nulla.
La tensione è destinata ancora a salire a giudicare da
quanto oggi scrive il quotidiano di Tel Aviv Maariv che
cita una fonte della sicurezza israeliana: altre cento
bombe-umane palestinesi sono pronte per esplodere presso
obiettivi israeliani. La previsione si basa sulle prime
informazioni raccolte negli interrogatori di attivisti
dell'Intifada catturati dai soldati israeliani a Ramallah
e altrove in Cisgiordania.
L'esercito israeliano si organizza: circa il 95 per cento
dei 20 mila riservisti richiamati alle armi nei giorni
scorsi si sono presentati nelle loro unità e sono poi
partiti in missione. Gli altri sono stati congedati per
"gravi ragioni familiari". Questo il bilancio
fatto dal generale Ariel Heiman, responsabile del
richiamo delle forze di riserva, secondo cui "il
morale fra i riservisti è molto alto".
Unione Europea, Nazioni Unite e Russia stanno cercando di
organizzare un incontro fra il leader palestinese Yasser
Arafat ed esponenti internazionali. A tal scopo,
l'inviato europeo per il Medio Oriente Miguel Angel
Moratinos ha incontrato oggi a Gerusalemme l'inviato
americano Anthony Zinni e quello delle Nazioni Unite
Terje Roed-Larsen. Lo si apprende da un comunicato
diffuso a Bruxelles.
(1 aprile 2002)
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