IN LINEA di
principio non è anticostituzionale che lo
schieramento che ha ottenuto la maggioranza in
parlamento proceda all'occupazione di enti e
agenzie varie, Rai compresa. E' quello che si
chiama "spoils system", usato anche in
altri paesi. E' vero che i vincitori potrebbero
dare prova di fair play tenendo conto di una
minoranza che conta quasi la metà degli
elettori, ma non si può chiedere buona
educazione e sensibilità democratica a chi ha
deciso di usare in modo spregiudicato una forza
elettorale ottenuta legalmente. D'altra parte
abbiamo avuto per anni una radiotelevisione
interamente controllata dalla Democrazia
cristiana, dove si misuravano addirittura i
centimetri di pelle femminile esposti e non si
assumevano redattori comunisti o socialisti, e il
paese se l'è cavata benissimo, anzi, una
televisione cosiddetta di regime ha prodotto la
generazione più contestataria del secolo.
L'unico inconveniente è che il capo del governo
possiede le altre televisioni private, e lo
"spoils system" conduce a un monopolio
quasi totale dell'informazione (mentre se Bush
mette dei repubblicani in tutti i gangli del
potere, rimane una fetta consistente di giornali,
televisioni, radio indipendenti a controllare il
suo operato).
Un incoveniente aggiunto è che il padrone di
tutte queste reti ha una nozione (come dire?)
abbastanza autoritaria del proprio ruolo
padronale, come è stato dimostrato dall'invito
che ha appena rivolto ai suoi direttori designati
affinché liquidassero alcuni giornalisti che non
gli vanno a genio. Questo è il fatto nuovo,
nuovo rispetto agli usi degli altri paesi
democratici e delle costituzioni scritte quando
fenomeni del genere erano imprevedibili.
Questo fatto nuovo, certamente scandaloso,
richiede una risposta nuova da parte
dell'elettorato non consenziente. Si è visto che
i girotondi e le manifestazioni di piazza per
questo servono poco: ovvero, servono a rinsaldare
il senso d'identità di una opposizione smarrita,
ma dopo (se questa identità è reale) si deve
andare oltre anche perché, detto in termini
tecnici, il governo dei girotondi se ne sbatte,
ed essi non convincono l'elettorato governativo a
cambiare idea. Quale mezzo di protesta efficace
rimane dunque a quella metà degli italiani che
non si sentono rappresentati dal nuovo sistema
televisivo?
Questi italiani sono tanti, alcuni milioni hanno
già manifestato il loro dissenso, ma altri
ancora sarebbero pronti a manifestarlo, se
vedessero un modo veramente efficace. Rifiutarsi
di guardare la televisione e di ascoltare la
radio? Sacrificio troppo forte, anche perché,
anzitutto, è legittimo che voglia guardarmi alla
sera un bel film, e di solito non mi chiedo quali
siano le idee del padrone di una sala
cinematografica, e in secondo luogo è utile
conoscere le opinioni e il modo di dare le
notizie del partito al governo (se pure ci fosse
una trasmissione sulla Resistenza gestita solo da
Feltri, Er Pecora e Gasparri, ho diritto e
desiderio di sapere cosa pensano e dicono queste
persone). Infine, anche se fosse possibile,
rifiutarsi di guardare tutte le televisioni
sarebbe un poco come castrarsi per far dispetto
alla consorte, perché si sceglierebbe, per
opporsi alla maggioranza, di entrare a far parte
di una minoranza totalmente all'oscuro di tutto.
Di quale forza effettiva può disporre l'Italia
che non accetta il monopolio televisivo? Di una
potente forza economica. Basterebbe che tutti
coloro che non accettano il monopolio decidessero
di penalizzare Mediaset rifiutandosi di comperare
tutte le merci pubblicizzate su quelle reti.
E' difficile? No, basta tenere un foglietto
vicino al telecomando e annotarsi le merci
pubblicizzate. Si raccomandano i filetti di pesce
Aldebaran? Ebbene al supermercato si compreranno
solo i filetti di pesce Andromeda. Si pubblicizza
la medicina Bub all'acido acetilsalicilico? Dal
farmacista si compera un preparato generico che
contiene egualmente acido acetilsalicilico e che
costa meno. Le merci a disposizione sono tante e
non costerebbe nessun sacrificio, solo un poco di
attenzione, per acquistare il detersivo
Meraviglioso e la pasta Radegonda (non
pubblicizzati su Mediaset) invece del detersivo
Stupefacente e della pasta Cunegonda.
Credo che se la decisione fosse mantenuta anche
solo da alcuni milioni di italiani, nel giro di
pochi mesi le ditte produttrici si accorgerebbero
di un calo nelle vendite, e si comporterebbero di
conseguenza. Non si può avere niente per niente,
un poco di sforzo è necessario, se non siete
d'accordo col monopolio dell'informazione
dimostratelo attivamente.
Allestite banchetti per le strade per raccogliere
le firme di chi s'impegna, non a scendere in
piazza una volta sola ma a non mangiare più
pasta Cunegonda. E chissà che sforzo! Si può
fare benissimo, basta avere voglia di dimostrare
in modo assolutamente legale il proprio dissenso,
e penalizzare chi altrimenti non ci darebbe
ascolto. A un governo-azienda non si risponde con
le bandiere e con le idee, ma puntando sul suo
punto debole, i soldi. Che se poi il
governo-azienda si mostrasse sensibile a questa
protesta, anche i suoi elettori si accorgerebbero
che è appunto un governo-azienda, che sopravvive
solo se il suo capo continua a far soldi.
Questa forma di protesta sarebbe assolutamente
legale. E' illegale incendiare un McDonald, ma in
una rubrica di arte culinaria si può benissimo
invitare i lettori a non mangiare i Big Mac e a
preferire, che so, i Burger's King, così come li
si avverte che il tale ristorante non è
all'altezza dei suoi prezzi. Un critico
cinematografico ha il diritto di raccomandare ai
propri lettori di non andare a vedere un film che
egli giudica orribile.
Qualcuno a cui ho parlato di questa idea mi ha
detto: "Ti accuseranno di luddismo, di
minare il mercato, di danneggiare aziende."
Per nulla. Io non consiglio di non comperare più
filetti di pesce, bensì di non comperare quelli
che fanno pubblicità sulle reti Mediaset. Il
mercato della pasta continuerebbe a fiorire come
prima, salvo che invece che cinque chili di pasta
Radegonda e cinque chili di pasta Cunegonda si
venderebbero sette chili di pasta Radegonda e tre
di pasta Cunegonda. Se la pasta Cunegonda non
avverte un calo di vendite, può continuare a
fare pubblicità sulle reti Mediaset, altrimenti
può farla sulle reti Rai (e spero che
Baldassarre mi ringrazi).
E' luddismo distruggere le macchine, non incitare
a usare, tanto per dire, auto diesel invece che
auto a benzina. Da più di vent'anni io non uso
più l'automobile in città e invito tutti a fare
altrettanto per non incrementare l'inquinamento e
contribuisco però all'incremento dei mezzi
pubblici. Ricordo che negli anni sessanta si era
diffusa la voce che una certa marca di benzina
finanziava un movimento politico da cui alcuni di
noi dissentivano, e in autostrada semplicemente
evitavamo di fermarci ai punti di rifornimento di
quella marca e facevamo il pieno dieci chilometri
prima o venti chilometri dopo. Non per questo (e
neanche se lo avessero fatto tutti) è diminuita
la libera circolazione automobilistica.
Era forse luddismo e attentato alle industrie e
ai commerci avvertire che non bisognava più
acquistare prodotti spray che potevano
contribuire al buco nell'ozono? La gente ha
cominciato a manifestare sensibilità in
proposito e le aziende produttrici si sono
adeguate. Tutti continueremmo a essere ottimi
consumatori, tranne che saremmo consumatori
selettivi; il che è indice di maturità e motore
di sviluppo economico.
A nuove forme di governo, nuove forme di risposta
politica. Questa sì che sarebbe opposizione.
Vediamo quanti italiani si sentono di farla.
Altrimenti la smettano di lamentarsi, e si
tengano il monopolio dell'informazione.
(20 aprile 2002)
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