CRONACA

Formigoni e Albertini rientrano dall'estero

Allarme di Pera, poi Scajola: «Un incidente»

Il presidente al Senato: «E' un attentato», poi fa marcia indietro. Rutelli: «Meglio non pronunciarsi con leggerezza»

ROMA - «E' stato un incidente» è questo il primo commento del ministro dell'Interno Claudio Scajola in merito alla tragedia di Milano che ha visto un aereo da turismo schiantarsi al ventiseiesimo piano del grattacielo Pirelli di Milano causando almeno tre morti e 60 feriti. Il ministro si subito recato a Milano ed ha invitato «la popolazione e le istituzioni tutte alla calma onde evitare reazioni inconsulte e difficoltà agli operatori impegnati sul posto».

LA DICHIARAZIONE A CALDO DI PERA - Ma il disastro di Milano ha causato forti reazioni nel mondo politico soprattutto a causa di un'incauta dichiarazione del presidente del Senato Marcello Pera a Palazzo Madama a pochi minuti dal tragico evento.
«Attualmente ho conferma - ha detto Pera all'assemblea - che con molta probabilità si tratta di un attentato. Non posso dire di più, perché obiettivamente nessuno in questo momento può dire di più». «È evidente che se questo fosse confermato, trattandosi di un grattacielo della regione Lombardia il gesto - ha detto ancora il presidente del Senato - avrebbe anche un valore simbolico dopo l'11 settembre».Marcello Pera aveva quindi invitato l'assemblea del Senato a proseguire i suoi lavori come «migliore risposta a questo gesto infame». Dopo alcuni minuti nell'aula di palazzo Madama è arrivato il chiarimento. Il vice presidente di turno, Domenico Fisichella, subentrato a Marcello Pera nel presiedere la seduta, ha riferito che lo stesso Pera aveva appena avuto un contatto telefonico con il ministro dell'Interno Claudio Scajola che gli aveva riferito che molto probabilmente quello del Pirellone non era un attentato ma un incidente.

LE POLEMICHE - «Credo che bisogna attendere prima di pronunciarsi con leggerezza su questi avvenimenti e dunque preferisco aspettare notizie certe su un episodio che ci ha fatto venire un tuffo al cuore e speriamo che sia confermata la notizia dell'incidente»: è il commento del leader dell'Ulivo Francesco Rutelli alla notizia dell'aereo caduto a Milano sul Pirellone.
Polemico con le dichiarazioni di Pera anche il parlamentare dei Ds Brutti che ha invitato il presidente del Senato ad una maggiore cautela.

IN VIAGGIO ALBERTINI E FORMIGONI - L'incidente di Milano ha colto fuori dall'Italia sia il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, in viaggio in India, che il sindaco di Milano, Gabriele Albertini che era in Canada. Entrambi arriveranno domani a Milano. Anche il capo del governo Silvio Berlusconi era in visita di Stato in Bulgaria, ma è già rientrato a Roma da dove segue la situazione dall'apposita sala dove è riunita l'unità di crisi della presidenza del Consiglio.


PROSPERINI: E' STATO UN ATTENTATO - Un attentato. Questo è quanto crede il vicepresidente della regione Lombardia, Piergianni Prosperini (An). Lo stesso Prosperini si trovava all’interno del palazzo, ma dal lato opposto rispetto a quello da cui sarebbe arrivato il velivolo. «Noi che eravamo dal lato di là abbiamo sentito due fortissimi scoppi a ridosso uno dell’altro. Abbiamo creduto che fossero delle bombe. Era invece o un Piper o comunque un aereo da turismo, secondo me carico di esplosivo, visto il botto che ha fatto». Prosperini ha poi detto di essere personalmente convinto che si tratti di un attentato di matrice islamica e non di un incidente, come invece viene sostenuto da altre parti. «Gli aerei non possono girare sopra Milano. Tutto intorno a Linate ci sono prati e terreni agricoli, dove poter atterrare in caso di avaria. Che incidentalmente il velivolo abbia centrato proprio il Pirellone io non ci credo. Sono certo che si tratti di terrorismo islamico». A chi gli faceva notare che pare sia stato lanciato un Sos dall’apparecchio, Prosperini ha replicato che a suo parere questo è stato fatto apposta. «La verità - ha detto ancora - è che era una cosa annunciata. Il terrorismo islamico ha detto chiaramente che Milano era uno degli obiettivi».18 aprile 2002