che abusa dei suoi poteri"
Freccero: "Siamo in un regime"

ROMA - Un "vigliacco". Non esita e non usa mezzi termini Michele Santoro per replicare al premier Silvio Berlusconi che ha definito il modo di fare televisione del giornalista di Sciuscià "criminoso" Un'accusa che il presidente del Consiglio ha rivolto anche a Enzo Biagi e Daniele Luttazzi augurandosi senza allusioni che i tre conduttori, grazie al nuovo gruppo dirigente della Rai, non usino più la tv pubblica come hanno fatto in passato. "Abusa dei suoi poteri", incalza Santoro che nella dichiarazione del premier vede materia per andare in giudizio: "Una frase così", ha detto il giornalista, "andrebbe giudicata da un tribunale". Se non fosse che, ha concluso Santoro, "noi non possiamo portare Berlusconi in tribunale, mentre lui può farlo quando e come vuole. Di conseguenza l'unica cosa che mi sento di dire è che Berlusconi è un vigliacco perché abusa dei suoi poteri per attaccare persone più deboli di lui alle quali non concede il diritto di difesa".

Gioca ironicamente sul "pluralismo" Daniele Luttazzi per dire che, "proprio perchè la Rai è pagata con i soldi di tutti non è democratico che trasmetta solo quello che vuole Berlusconi". Enzo Biagi la sua l'aveva già detta stamane a
Repubblica: in un'intervista definisce la nuova tv pubblica venuta fuori dalle nomine di ieri "una tv di regime" dove una sola persona "ha praticamente sei televisioni". Alla domanda sulla sorte de il Il Fatto Biagi ha risposto che il suo programma finisce il 30 maggio. E dopo? "Poi saprò se hanno intenzione di farlo ancora o no", ha continuato il giornalista. "Il clima anche a me pare poco favorevole. Ma questi signori del clima prendano atto che è il programma 9 volte su 10 più visto della Rai. Controllare, prego. Ed è quello che porta più pubblicità. Se a loro non piace, mi dicano di togliere il disturbo. Così mi regolo se andare al natio borgo selvaggio a luglio piuttosto che ad agosto".

E parla di "regime" anche il direttore uscente di RaiDue Carlo Freccero: "L'affermazione di Berlusconi prova che siamo in un regime dove già esistono le liste di proscrizione. Una cosa gravissima - ha concluso Freccero - che va oltre ogni pessimistica previsione".

Si dice "davvero sconcertato" il segretario nazionale della Federazione nazionale della stampa Paolo Serventi Longhi. "Quasi non credo ai mie occhi nel leggere sulle agenzie le dichiarazioni di Berlusconi. Il presidente del Consiglio - prosegue - ha più volte detto di non volersi occupare della Rai ed invece lo fa, eccome, e certamente lo ha fatto nelle ultime settimane. Ma rivendicare la cacciata di professionisti prestigiosi come Biagi e Santoro ha dell'incredibile. Evidentemente - conclude il segretario della Fnsi - il conflitto di interessi televisivo del Presidente del Consiglio pesa ogni giorno di più".

(18 aprile 2002)