Su un nome da noi proposto gli altri consiglieri
hanno detto troppi ebrei, la Chiesa non ci sta"


Donzelli: "I nostri nomi
bocciati per pura ideologia"

Le dimissioni? Meglio restare e vigilare
per evitare colpi di mano della maggioranza


di ALDO FONTANAROSA

ROMA - Carmine Donzelli: al momento delle nomine, l'Ulivo ha ottenuto meno di quanto strappò il Polo, a parti invertite, nel '96.
"A sentire il Polo le cose non sarebbero andate così, anzi. Su questo punto, ognuno ha la sua verità".

È indiscutibile, però, che l'Ulivo non sia riuscito a imporre i "suoi" candidati Freccero e Santoro, bocciati dal Polo; e che abbia accettato la più classica lottizzazione. "L'unico metodo praticabile", secondo la Lega. Non ce n'è abbastanza per lasciare la Rai?
"È una domanda che mi sto facendo ogni ora. Sono in preda ad una grave crisi di coscienza, mi creda. Le nomine alla Rai aprono una ferita straordinaria nel Paese, come negarlo? Però...".

Però? Cosa la trattiene ancora nel consiglio d[b4]amministrazione?
"Posso rispondere con un esempio? L'altro giorno, in consiglio, è arrivata una delibera che avrebbe assegnato ad una certa società i sondaggi e gli exit-poll per le amministrative. Questa società, sia pure per via indiretta, è partecipata dalla Fininvest di Berlusconi".

E voi?
"Io e l'altro consigliere d'opposizione Zanda abbiano fermato tutto, con una tempestiva azione di sorveglianza. In quelle stesse ore, abbiamo imposto un'altra iniziativa senza precedenti per la Rai".

Quale?
"Una società esterna potrà valutare il meccanismo di assegnazione di tutti gli appalti della Rai. Adesso io mi domando: se ce ne andassimo, chi si farebbe carico di tutto questo?".

Due ottime sentinelle. Ma come mai non siete riusciti a far nominare i Freccero, i Santoro, Fabio Fazio, la stessa Annunziata?
"Li abbiamo difesi giorno e notte perché non hanno tessere di partito e sono dei fuoriclasse della tv. Eppure i consiglieri di maggioranza, al dunque, sono stati irremovibili. Certi nomi li hanno etichettati addirittura come una provocazione".

Santoro e Freccero, in odio a Berlusconi, ad esempio?
"Ad esempio. In altri casi, il rifiuto si è basato su motivazioni davvero singolari. In una riunione informale, ci hanno detto: 'Come facciamo a nominare quello lì, che è ebreo? Ne abbiamo già un altro su un[b4]altra casella. E chi lo sente il Vaticano?'".

Vuole dire che i consiglieri di amministrazione di maggioranza, tanto per fare nomi, non avrebbero mai nominato Gad Lerner a RaiDue e Clemente Mimun al Tg1 perché ebrei?
"Nomi non ne faccio. Né vorrei che questa battuta, per quanto vera, venisse troppo enfatizzata. Magari la maggioranza cercava solo una scusa per dire no a un candidato. Magari c'era una qualche preoccupazione per l'ultima crisi tra Israele e Palestina...".

Dà comunque l'idea di un clima.
"Ecco: ci siamo trovati in un clima difficile che va al di là della Rai e investe tutto il paese. Ora è facile dire: Donzelli dimettiti. Sembra tanto uno scarica barile, un lavarsi la coscienza. Invece di smobilitare, però, sarebbe il caso che i partiti d'opposizione facessero il contrario: un impegno straordinario per il pluralismo".

(18 aprile 2002)