GERUSALEMME -
Ennesimo attentato palestinese in territorio
israeliano, ennesimo gesto suicida che provoca
numerose vittime e che allontana ancora di più
la possibilità di dialogo tra i contendenti.
L'esplosione è avvenuta questa mattina, e ha
investito in pieno un pullman che viaggiava a
nord-est della città di Haifa: i morti accertati
- ma il bilancio è provvisorio - sono nove, i
feriti diverse decine. Per una strage già
rivendicata da Ezzeddin al Qassam, il braccio
armato di Hamas.
Lo scoppio si è verificato alle 7,30 locali (le
5,30 italiane) all'incrocio stradale di Yagur.
L'ordigno ha letteralmente sventrato l'automezzo
della linea 960, affollatissimo, che dopo aver
lasciato Haifa, una ventina di minuti prima, si
dirigeva verso la Galilea, per giungere fino a
Gerusalemme. A provocare la strage è stato un
kamikaze: lo ha confermato il comandante della
polizia di Haifa, Yaakov Borowsky. In base alla
sua ricostruzione, l'attentatore potrebbe essere
salito sull'autobus a una fermata secondaria,
pochi minuti prima che l'automezzo raggiungesse
l'incrocio.
Haifa dunque ancora una volta piange la morte di
vittime innocenti. L'ultima volta è accaduto lo
scorso 31 marzo, sempre a opera di un kamikaze
(sempre rivendicata ad Hamas): allora i morti
furono sedici, e l'esplosione avvenne in un
centro commerciale. E oggi arriva questa nuova
strage, che avviene mentre i Territori
palestinesi, da 12 giorni, sono stretti in un
durissimo assedio da parte delle truppe
israeliane.
E la reazione del governo sarà, presumibilmnte,
dura. In giornata era già prevista una nuova
riunione del gabinetto ristretto per la Sicurezza
di Ariel Sharon; da ambienti vicini al premier
ebraico è trapelato che, a maggior ragione dopo
l'ennesimo attacco di oggi, resta ferma
l'intenzione di protrarre l'operazione in corso
nei Territori.
(10 aprile 2002)
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