GERUSALEMME - Ariel Sharon è andato in
televisione a parlare agli israeliani
choccati dagli attentati ormai quotidiani
per dire loro che "Israele
vincerà" e per attaccare Yasse
Arafat definito, oltre che lo stratega
del terrore che insanguina le città
israeliane, anche "nemico del mondo
libero".
Un discorso duro quello del premier che
ha riassunto la propria strategia in una
frase: "Guerra totale contro il
terrorismo perché con il terrorismo non
è possibile alcun compromesso".
"Cittadini di Israele - ha detto
ancora dai teleschermi - lo stato di
Israele è in guerra, una guerra contro
il terrore. Noi dobbiamo combattere
questo terrorismo con una guerra senza
quartiere per estirpare questi selvaggi,
per sgominare la loro infrastruttura,
perché non ci sono compromessi con i
terroristi". E Sharon non ha dubbi
su chi sia il capo del terrorismo. Indica
un solo nome, quello di Yasser Arafat
assediato e circondato in ciò che resta
del suo quartier generale a Ramallah.
"Il presidente Yasser Arafat è la
guida della coalizione terroristica. E'
un pericolo per la stabilità
regionale", ha detto Sharon che poi
ha aggiunto, "un nemico del mondo
libero".
Un discorso breve ma di grande valenza
politica in cui il premier ha ricordato
che Israele "è in guerra per
difendere le nostre case" e che poi
ha chiuso consegnando il proprio
ottimismo ai suoi concittadini. "E'
un momento critico per Israele - ha detto
il premier - alla fine avremo il
sopravvento. Vinceremo".
Immediata è arrivata la risposta dei
palestinesi. Saeb Erakat, capo della
delegazione palestinese nei negoziati ha
detto: "Sharon ha chiuso tutte le
porte del processo di pace ed ha fatto
capire al mondo che egli è il primo
nemico della pace".
(31 marzo 2002)
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