Il presidente della tv pubblica giudica le parole del premier
"desideri di un politico che restano confinati a livello politico"


Baldassarre: "Biagi e Santoro
ovviamente restano in Rai"

Ma non risparmia critiche ai due giornalisti

ROMA - Le parole di Berlusconi su Biagi e Santoro? "Desideri di un politico, che restano confinati a livello politico". Cioè: sulla tv pubblica non producono effetti. E' questa la posizione del presidente della Rai Antonio Baldassarre riguardo alle dichiarazioni fatte ieri dal premier sul modo "criminoso" di fare tv dei due giornalisti. In un'intervista al quotidiano "Avvenire" in edicola domani il presidente della Rai rimette ognuno al suo posto dicendo che "Biagi e Santoro possono ovviamente restare in Rai" e insieme sembra ristabilire ruoli e competenze. Come a dire: Berlusconi fa il politico, io il presidente della tv di tutti.

"Io mi sono sempre battuto per una Rai indipendente e continuerò a farlo", si legge in una sintesi dell'intervista a Baldassarre anticipata dal quotidiano della Cei. Questo significa che le parole del premier "le giudico desideri di un politico, che restano confinati a livello politico". L'ovvia conseguenza è che "Biagi e Santoro possono restare in Rai". Baldassarre dice di averne parlato ieri con Del Noce "e siamo d'accordo".

Se dà per scontato che Biagi e Santoro certo non verranno "licenziati" solo perché, sottinteso, al premier non piacciono, tuttavia Baldassarre non risparmia qualche appunto personale ai due giornalisti. In particolare il presidente della tv pubblica sottolinea che Biagi "si identifica nella Rai e la Rai si identifica in lui, anche se in campagna elettorale ha usato toni troppo forti".

Su Santoro invece il giudizio di Baldassarre è più severo: "Ha grandi potenzialità, ma la sua parzialità lo rende un giornalista dimezzato. Deve fare uno sforzo per moderarsi. Deve saper fare quel passo che distingue un agitatore politico da un giornalista". Pronta la replica del conduttore che dagli studi di
Sciuscià dice che le parole di Baldassare sono "un grande complimento. Mi ricorda mio padre quando andava a scuola e i miei professori gli dicevano che ero intelligente ma che mi dovevo impegnare di più. Lo prendiamo come un buon augurio di lunga vita".

Nell'intervista all'"Avvenire" Baldassare rivela anche i progetti per l'intrattenimento e dice di di voler puntare su Fiorello e rilanciare Fabio Fazio. E sulla Rai del passato? Baldassarre si allinea alle posizioni di molta parte del centrodestra: "c'è stata e c'è una Rai romanocentrica" e dunque "bisogna cambiare".

(19 aprile 2002)