Namir.

Intervista

Multimediale ai Bibliotecari.

Le 20 Domande sono state realizzate dagli utenti delle Biblioteche

Che nell’occasione ringraziano tutti coloro che hanno partecipato al dibattito.

Prima Domanda - Oltre i mezzi di comunicazione gia’ utilizzati in biblioteca, come, secondo voi, si puo’ creare un rapporto di interesse tra l’utente e il libro ? - formulata dall’utente Gianfranco - laureato in filosofia.

Risponde Daniela Bosi: Biblioteca Raffaello - Individuando dei modelli operativi caratterizzati dalla flessibilità per le diverse fasce di utenti,

1. modello : la biblioteca si reca a scuola e presenta la sua visibilità - la scuola si reca in biblioteca e presenta la sua curiosità. Costo dell’operazione: 6 ore divise in sei classi per due operatori possono fruttare un ritorno di sei visite guidate. Profitto: il numero dei ragazzi che dopo le visite guidate continua a frequentare la biblioteca. Strumenti: la continuità della programmazione.

2. modello : L’infiltrazione mirata. Individuato un quartiere di riferimento, un buon depliant può essere inviato ad ogni famiglia. Strumenti : la chiarezza dell’informazione

3. modello. Iniziative ad ampia diffusione. Un contratto con una radio locale può produrre buona pubblicità. Strumenti: Una buona capacità contrattuale da parte della direzione.

4. modello : Una rubrica in internet con interviste dirette ad autori ed editori

Condizioni essenziali per tutti i modelli operativi e quanti altri possano essere provati : una biblioteca bene organizzata per non deludere le aspettative sollecitate e creare quindi l’effetto forbice.

Risponde Franco Fanelli: Biblioteca Raffaello - L'attrazione per il libro puo' essere sollecitata con altri mezzi : - video - cd rom - servizi in linea - in modo che per ogni argomento letterario si possano trovare altri materiali di supporto. Ora possiamo dire di essere ancora in una fase di sperimentazione.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis: Area Procedure Biblioteconomiche - L' utente, in quanto tale ha gia' un rapporto di interesse con il libro, e poi quale libro? I dialoghi di Platone, la storia del Calcio in due volumi di Gianni Brera o il manuale pratico dei riti Voodoo con gli esercizi per casa? Si fa tanto parlare di 'libro', ma quale? Come per i film, ci sono libri 'sublimi', ma anche tanti libri 'spazzatura', e perche' si dovrebbe creare un rapporto di interesse tra il povero utente e il libro 'spazzatura'? E chi decide quale e' il libro spazzatura? E come decide che un libro e' spazzatura? L' utente ha il diritto di volere la sua spazzatura quotidiana? E perche'? Ho mal di testa!

Risponde Paola Pau: Biblioteca Forni -. E' di grande importanza il registro dei - desiderata - del quale tenere sempre conto per un'equilibrata politica degli acquisti.

Risponde Silvio Cinque - Area Procedure Biblioteconomiche.Invitando l’utente ad un rapporto inverso. Cioe’ se la motivazione principale e’ che l’utente cerca libri per le proprie necessita’, allora sia l’utente a scrivere i libri per se stesso. Siano poesie, racconti, esperienze pratiche realative alla propria esperienza anche professionale. Scriva lui i libri. Poi questi potrebbero essere elaborati e rivisti ulteriormente.

Risponde Massimo Copponi - Biblioteca Rugantino -. Pubblicita' sui giornali e riviste - Depliants e opuscoli distribuiti a tappetto nelle scuole di vario ordine e grado e nelle universita'.

Risponde Daniela Facchini -Biblioteca Villa Leopardi - La confidenza tra il libro e il lettore nasce molto presto, in eta' scolare, ma e' proprio lì che si stabilisce l'amore o l'odio per questo oggetto. La fisicita' del libro e' qualcosa di molto importante e come per ogni altra cosa ci deve essere la seduzione per l'aspetto, l'intigranza etetica-formale e la curiosita' del conoscere, del sapere, dell'intrattenimento nel contenuto. Il libro di per se', come cosa, non e' nulla se non viene investito dal fruitore di valenze personali. Detto questo, in una visione molto personale, penso che per creare un rapporto tra l'utente e il libro, si debba sperimentare qualsiasi canale di comunicazione che possa stimolare la curiosita' ed il piacere. Ogni biblioteca prima di appartenere ad un'area appartiene ad un territorio con una fisionomia particolare e distinta che una volta individuata deve essere soddisfatta nella sua richiesta effettiva e potenziale. Sul potenziarsi deve lavorare pazientemente con ogni mezzo che viene offerto proprio dal territorio nella sua singolarita'.

Risponde Giuseppina Stajano - Biblioteca Ostiense - Possono essere utili le letture ad alta voce di brani di libri scelti secondo alcuni criteri. Si tratta di un'esperienza gia' praticata nelle biblioteche ma che dovrebbe diventare usuale.

Risponde Lombardo Antonio - Biblioteca P.P.Pasolini. Attraverso una serie di strumenti - cataloghi in linea - database - opac - internet ecc. - che permettano il reperimento e la localizzazione di un determinato libro.

Risponde Cristina Bonucci - Biblioteca Mozart. - Aumento del livello di attenzione e di - ascolto - da parte dell'operatore nei confronti dell'utente. Pubblicizzazione del materiale in questione presente nella biblioteca ( ad esempio vedi l'indice dell'emeroteca ) .

Biblioteca Pigneto - Basterebbe che funzionassero i mezzi gia' a nostra diposizione, come ad esempio, il maxischermo o l'Informagiovani.

Biblioteca Villa Mercede. - Organizzando presentazioni di libri con la partecipazione dell'autore. Potenziando la pubblicita'. Cercando di coinvolgere il piu' possibile gli utenti.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Biblioteca Rugantino - Miglioramento e aggiornamento del patrimonio librario, considerndo che attualmente in alcune biblioteche il patrimonio librario e' piuttosto vecchio.

Biblioteca Penazzato. - Laboratori di lettura creativa, esposizioni a tema, dibattiti a tema fin dalla piu' giovane eta'.

Seconda domanda - Il Bibliotecario. Come effettua la scelta dei libri ? - Formulata dall’utente Nadia - Laureata in Lettere.

Risponde Daniela Bosi - Mi piace immaginare la biblioteca come un bellissimo elicoide che s’innalza verso il cielo girando su sé stesso e presentando al visitatore prospettive sempre diverse; leggero e flessibile vi si accede da una superficie ampia e piana che lo rende a tutti accessibile, così stabile che nessun vento lo può travolgere. Così vorrei fare le bibliografie. Di fatto siamo sempre condizionati dall’esiguità del budget, da scelte determinate dallo sconto globale, dalla mancanza di un piano d’acquisto a lungo termine.

Risponde Franco Fanelli - Si parte dalle richieste dell'utente, che vengono lasciate sul libro - desiderata - o che ci comunica personalmente, poi si fanno delle analisi delle statistiche di lettura, si osserva cioe' quali libri hanno scelto i ragazzi e se e' possibile si cerca di aumentare la sezione letteraria preferita. Certo queste statistiche non sono attendibili, perche' l'utente prendera' piu' libri nella sezione fornita e meno in quella carente. E infine si cerca di seguire anche attraverso l'acquisto dei libri quelli che sono gli eventi sociali.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis.- dovrebbe fare una sintesi tra:

...le novita' librarie, ...i 'desiderata', ...l' incremento delle eventuali materie in cui la biblioteca è specializzata...il 'rimpolpamento' delle sezioni che si fanno via via piu' carenti, ...l' aggiornamento delle materie che 'vanno in scadenza', ...la sostituzione di libri 'svecchiati'...la creazione di eventuali sezioni non presenti nel patrimonio librario ...i libri che servono per le varie iniziative culturali programmate e, soprattutto...

... l' ammontare dei fondi destinati per il tutto.

Risponde Paola Pau. - I libri vengono acquistati in base alle : - richieste degli utenti - le attivita' in corso - le sezioni da potenziare, per carenze, svecchiamento, vocazione.

Risponde Silvio Cinque. - In base ad un importante strumento della Biblioteconomia, che e’ la bibliografia, nella sua specifica forma, importante e fondamentale sono i suggerimenti e i desideri dell’utenza.

Risponde Massimo Copponi - Le biblioteche di pubblica lettura hanno il compito, a differenza di quelle di conervazione o specilistiche, di dare un costante aggiornamento nelle varie discipline. Per questo motivo il piano acquisti va preparato considerando alcuni parametri fondamentali.

a - Aggiornamento dei testi ( soprattutto per le materie scientifiche e tecniche )

b - Completamento di uno - zoccolo duro - costituito dai classici delle varie materie.

c - Riacquisto dei testi importanti ma usurati ( la spesa per la rilegatura non sempre conviene )

d - Considerazione dei cosiddetti - desiderata - degli utenti, operando una scelta in base al numero delle richieste.

Risponde Daniela Facchini - Questa domanda e' legata alla precedente, e' il lettore aquisito che da' l'indicazione per gli acquisti con le sue richieste. Quello potenziale, a sua insaputa, ne indica altre. Poi c'e' la specializzazione della biblioteca - noi abbiamo una sezione di musica che necessita' di un potenziamento - ed infine gli aggiornamenti delle altre sezioni e le sostituzioni successive agli svecchiamenti.

Risponde Giuseppina Stajano. - Secondo vari criteri : completamento opere in continuazione, sostituzione volumi scartati, desiderata segnalati dagli utenti, acquisto novita' editoriali seguendo i suggerimenti di istituti di carattere internazionale che si occupano di acquisizioni librarie.

Risponde Lombardo Antonio. - Sulla base delle esigenze dell'utenza reale e potenziale che essa serve. Presso la nostra biblioteca sistematicamente vengono messi in lista d'acquisto i desiderata degli utenti.

Risponde Cristina Bonucci. - Consulto tv. e quotidiani, faccio visite periodiche nelle librerie, contatt le case editrici che mi spediscono succesivamente e periodicamente materiale pubblicitario e seguo gli indici bibliografici che un libro stesso contiene.

Risponde - Biblioteca Pigneto - In base alle richieste e all'aspettativa dell'utenza.

Risponde - Biblioteca Villa Mercede - Acquistando novita' editoriali queste attirano sempre molto il pubblico. Tenendo conto dei

- desiderata - degli utenti e verificando le vistose lacune esistenti nel patrimonio librario gia' costituito. Seguendo gli argomenti di attualita'.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Integrazione del materiale librario gia' posseduto, fatta per sezioni e per classi. Proposte di argomenti - nuovi - rispetto a cio' che si possiede.

Risponde - Biblioteca Penazzato - Basandosi sui - desiderata - lasciati dagli utenti, sulle novita' editoriali, argomenti di attualita', i buchi che si riscontrano in biblioteca rispetto alle richieste fatte dagli utenti, libri che possano stimolare le loro curiosita'.

Terza Domanda - Quante riunioni con gli utenti fate in un mese ? -Formulata dall’utente Fernanda - Studentessa - Liceo scientifico.

Risponde Daniela Bosi. - Neanche una. Il rapporto è sempre interpersonale. Ho avuto esperienza di incontri con gli utenti in 9. circoscrizione molti anni fa, quando il vecchio regolamento del ’78 dava a questi e alle associazioni di base voce in capitolo. Ricordo persone molto politicizzate che non coincidevano che in minima parte con gli utenti che io ero solita vedere. La biblioteca che loro desideravano era un centro sociale polivalente, espressione della conflittualità che in quel momento storico particolare caratterizzava la vita sociale del nostro paese.

Risponde Franco Fanelli - Nessuna. Speriamo di attivarle a settembre.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Difficile rispondere, non sto in una biblioteca, ma quando ero a via Serafini (dieci anni fa), riunioni, (anche se non 'istituzionalizzate'), se ne facevano spesso e per i motivi piu' disparati, (difatti i nostri studenti non avevano tempo di studiare...).

Risponde Paola Pau - Non si effettuano riunioni di gestione, salvo casi eccezionali e rari.

Risponde Massimo Copponi. - Nessuna.

Risponde Silvio Cinque. - Nessuna che io ricordi, quando lavoravo nell’ex biblioteca Fucini.

Risponde Daniela Facchini - Ufficiali nessuna, in realta' tutti i giorni. Il momento del prestito e della consultazione e' estremamente importante e non dovrebbero essere sottovaluto dal personale bibliotecario, perche' in quei momenti di contatto si stabilisce il collegamento vero tra la gente e la biblioteca, come servizio, punto di riferimento e strumento di conoscenza reciproca.

Risponde Giuseppina Stajano. - Al momento non svolgiamo riunioni con gli utenti.

Risponde Lombardo Antonio. - Le riunioni con gli utenti sono sporadiche, se si escludono quelle conseguenti ad attivita' di promozione alla lettura.

Risponde Cristina Bonucci - Nessuna.

Risponde Biblioteca Pigneto. - nessuna.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Nessuna.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Nessuna.

Risponde Biblioteca Penazzato - Nessuna.

Quarta Domanda - E quali argomenti affrontereste, con gli utenti, in queste ipotetiche riunioni ?. Formulata dall’Utente Carlo - Architetto.

Risponde Daniela Bosi - Di fatto ne verrebbe fuori una continua e positiva discussione sull’identità della biblioteca di pubblica lettura e probabilmente queste riunioni sarebbero utili per realizzare un profilo individuale dell’utente, aiutarlo a rappresentare i bisogni che la nostra tipologia di biblioteca può soddisfare, indirizzarlo a luoghi più specializzati quando le nostre risposte sono insoddisfacenti. Quando poi il nostro servizio sarà in linea e i nostri utenti potranno anche essere visitatori virtuali dovremo ridefinire il concetto stesso di incontro con gli utenti. Immagino che questa realtà così veloce si imporrà prima ancore dei nostri tentativi di stabilire delle procedure.

Risponde Franco Fanelli - Argomenti di gestione della biblioteca, accesso, orari e patrimonio librario e cosa altro vorrebbero trovare. E soprattutto verificare cio' che non trovano, a volte quel che desiderano in realta' e' disponibile nella biblioteca ma magari i libri che richiedono non sono stati segnalati con sufficiente evidenza o sono stati spostati di collocazione, l'utente cosi' non riesce a trovarli e quindi ad usufruirne.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - I piu' disparati, dal bisogno di fare 'CULTURA' nel mondo a come pulire i vetri sporchi.

Risponde Paola Pau. - Si affronterebbero problemi e tematiche riguardanti la gestione del servizio.

Risponde Silvio Cinque - Quello che proporebbe l’utenza.

Risponde Massimo Copponi - Funzionamento del servizio - proposte di miglioramento - analisi dei motivi di un eventuale malfunzionamento - rapporti con il territorio dove e' costituita la biblioteca -.

Risponde Daniela Facchini - L'utenza e', per definizione, la parte proponente.

Risponde Giuseppina Stajano - Potrebbero essere affrontati aromenti di carattere generale, per esempio le sedi, gli strumenti necessari a soddisfare le richieste del pubblico etc....

Risponde Lombardo Antonio - Tutti quelli relativi ai servizi ad essi rivolti.

Risponde Cristina Bonucci. - Chiederei agli utenti il loro punto di vista sull'andamento della biblioteca, le loro necessita', desideri, richieste di coinvolgimento e quanto noi operatori siamo in grado di coinvolgerli culturalmente nelle attivita' che propone la biblioteca. Penso che la collaborazione con l'utenza sia fondamentale anche perche' l'utenza e' - proprietaria - della biblioteca. E in queste riunioni spiegherei anche quali sono le nostre difficolta' per realizzare cio' che richiedono.

Risponde - Biblioteca Pigneto. - Quello che l'utente desidererebbe avere, o trovare in biblioteca.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Se sono soddisfatti della organizzazione e della gestione della biblioteca e se no quali suggerimenti intendono dare.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Principalmente il tipo di servizio che possiamo offrire - orario di apertura e patrimonio librario -.

Risponde Biblioteca Penazzato. Scambio di opinioni rispetto a quelle che sono le problematiche del personale e le problematiche degli utenti e cercando possibili vie di soluzione - ma non ci credo molto -.

Quinta Domanda - Cosa ne pensate, se ogni Biblioteca d’area, si specializzasse attraverso i libri su un tema specifico, naturalmente mantenendo lo stesso patrimonio ? Formulata dall’utente - Cristina. Economista.

Risponde Daniela Bosi - Non credo negli ibridi, che molto spesso non producono prole. Siamo un sistema che opera dentro un progetto di metropoli. Facciamo parte di una sinergia molto complessa e non ancora valorizzata.

Risponde franco Fanelli - Lo teorizzo da circa 15 anni. Credo sia fondamentale. Sarebbe molto utile avere in ogni area di Roma diverse biblioteche che trattano argomenti approfonditi come, l'arte, la musica, la storia, ed altro.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - In pratica questo si e' realizzato per 'autogenesi' in piu' di qualche caso, abbiamo biblioteche specializzate in cinema, altre in scienze pure e applicate e cosi' via, piu' che altro perche' nella fase di acquisto si e' seguita l' inclinazione particolare di qualche addetto ai lavori. E', comunque, a mio parere, auspicabile che continui cosi'.

Risponde Paola Pau - Penso sia positivo, se dettato da specifiche esigenze, come il potenziamento di una sezione in cui i testi sono particolarmente richiesti o legati ad un'attivita' culturale in corso. Nel tempo dovrebbero essere valorizzate sezioni scientifiche, artistiche, oppure legate a tematiche come la natura e l'ambiente, i diritti umani ecc.ecc.

Risponde Silvio Cinque. - Sarebbe culturalmente interessante sviluppare il meglio di se, come biblioteca, e conservare l’utile di base libraria per tutti.

Risponde Massimo Copponi - Questo in parte gia' avviene, diffondere questo sistema potrebbe essere gia' un'ottima idea.

Risponde Daniela Facchini - Sono d'accordo, noi gia' lo facciamo.

Risponde Giuseppina Stajano. - La nostra biblioteca si e' gia' in parte specializzata, costituendo una sezione dedicata ai libri di e sul cunema e sulla letteratura italiana contemporanea particolarmente curate e incrementate.

Risponde Lombardo Antonio - Sono favorevole purche' concordato e programmato collegialmente.

Risponde Cristina Bonucci - ottima idea.

Risponde Biblioteca Pigneto - Giustissmo. Noi siamo gia' specializzati in medicina naturale. Abbiamo una fornitissima sezione di libri dedicati alle piante curative.

Riponde Biblioteca Villa Mercede - Non credo sia opportuno, visto che Roma pullula di biblioteche specializzate, le nostre non potranno mai competere con nessuna di loro.

Risponde Giuseppe D’andrea - Decisamente d'accordo.

Risponde Biblioteca Penazzato - Potrebbe essere una buona idea.

Sesta domanda - Ma voi, con quali criteri effettuate lo svecchiamento dei libri ?. Formulata dall’utente Antonio - Sociologo.

Risponde Franco Fanelli - Ci sono norme stabilite. Ad esempio elimini tutti i libri che sono in condizioni pessime, ma anche quelli che non vengono letti.

Risponde Silvio Cinque. - Attraverso una formula suggerita dal libro - Gli acquisti in biblioteca - questa formula si chiama SMUSI.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Come si effettua lo svecchiamento? In genere con un sottile senso di colpa...

Risponde Paola Pau. - In base ai prestiti effettuati e l'attualita' dell'edizione.

Risponde Massimo Copponi - Si tolgono dagli scaffali della biblioteca i volumi deteriorati e quelli superati nel loro contesto. In genere si utilizza anche un - magazzino - dove immettere quei libri pochi richiesti ma ancora validi nel loro contenuto.

Risponde Daniela Facchini - I principi sono uguali per tutti - usura - datazione - inattualita'.

Risponde Giuseppina Stajano - Per la massima parte lo scarto riguarda i volumi fisicamente deteriorati, quelli che non hanno avuto circolazione, quelli, specialmente su argomenti scientifici, che sono superati.

Risponde Lombardo Antonio. - In base a criteri variabili rispetto alla tipologia di biblioteca. Nel nostro caso i piu' importanti - secono la manualistica biblioteconomica - sono : gradimento dell'utenza, invecchiamento fisico, obsolescenza scientifica.

Risponde biblioteca Pigneto - Per deterioramento, edizione vecchia e sorpassata.

Risponde Villa Mercede - Ci sono norme stabilite da seguire basta attenercisi.

Risponde Giuseppe D’Andrea. Libri deteriorati e libri che da diversi anni non sono mai stati consultati dagli utenti.

Risponde Biblioteca Penazzato - Secondo le regole dell'Aib - libri molto rovinati, libri che non vengono presi da oltre 5 anni - tranne i calssici o quelli non piu' pubblicati -. E altro.

Settima Domanda - Il libro svecchiato di solito si manda al macero - perche’ non riutilizzarlo dandolo agli utenti in forme di scambio con altri libri, concorsi letterari ( come premio ) o altro ?. Formulata dalla biblioteca Raffaello.

Risponde Daniela Bosi - Esistono delle normative per il macero dei volumi. Prima del macero dei volumi i libri scartati possono essere donati a delle Associazioni. Noi li abbiamo sempre donati alla Croce rossa. La stessa procedura può essere adottata per i singoli cittadini, ma ovviamente così moltiplicata diventa alquanto macchinosa: certo la prassi può sostituire la procedura ma comporta qualche rischio per i bibliotecari. Ricordiamoci però che il libro da destinare al macero fornisce carta per le nuove edizioni e consente a qualche albero di diventare vecchio.

Risponde Franco Fanelli - Bisognerebbe farlo e si possono donare anche ad enti e istituti ai quali potrebbero essere utilissimi.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - potrebbe essere un idea; naturalmente molto dipende dallo stato dello 'svecchiato', non vorrei vedere un promettente scrittore 'incollarsi' una carriolata da tre quintali di muffosi Liala e/o Delly; potremmo privare le Patrie Lettere di un novello Manzoni......Pero' in linea generale... se non intendiamo trovare solo un modo comodo per sbarazzarci di cartaccia ...l'idea non e' malvagia.

Risponde Paola Pau - Sono d'accordo purche' il libro sia recente e in buone condizioni.

Risponde Massimo Copponi - In genere quando un libro e' svecchiato, significa che ha perso buona parte del suo valore e della sua utilita'. Usarlo come mezzo di scambio sarebbe poco serio.

Risponde Daniela Facchini - Se i principi sono quelli detti precedentemente perche' - punire - i nostri lettori ?.

Risponde Silvio Cinque. - Se il libro e’ ancora in - buone condizioni - perche’ no, nelle biblioteche Inglesi.

Risponde Giuseppina Stajano - Non sarebbe decoroso scambiare libri ridotti in pezzi o inutilizzabili per il contenuto.

Risponde Lombardo Antonio - Bisogna distinguere : se il libro e' ancora valido dal punto di vista fisico e scientifico sono d'accordo - la nostra biblioteca usa gia' donare i doppioni e gli scarti migliori a piccole associazioni culturali, biblioteche di parrocchia ecc. - altrimenti se non e' utile e' meglio mandarlo al macero.

Risponde biblioteca Pigneto - No !. Perche' i libri sono in condizioni indecenti quando decidiamo di mandarli al macero.

Risponde biblioteca Villa Mercede - Non credo che i libri svecchiati attirino gli utenti. Il libro attira di piu' quando e' fresco di stampa. Forse si potrebbe trovare, invece , un sistema per riciclare i libri che gli utenti ci vogliono regalare a tutti i costi e di cui noi non sappiamo che farne.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Si puo' fare.

Risponde biblioteca Penazzato. - No, perche' o sono libri molto rovinati o che non interessano piu' agli utenti.

Ottava Domanda - Come giudicate il rapporto che esiste nelle Biblioteche di Roma, tra le attivita’ culturali e il libro ?. Formulata da Tiziana - Studentessa Liceo classico.

Risponde Daniela Bosi - Non facciamoci spaventare dai tentativi. Ogni sentiero può condurre ad una buona lettura: il problema è definirci all’interno di una selva intricata di informazioni. La parola d’ordine tra bibliotecari e operatori culturali per un buon lavoro di gruppo è la condivisione degli obiettivi.

Risponde Franco Fanelli - Spesso sono scarsi. Le attivita' culturali si progettano centralmente e per questo non possono considerare il patrimonio librario di ogni biblioteca, il risultato finale e' che in molte occasioni l'attivita' culturale e' scissa dal libro. Quel che voglio dire e' che se si fa un'attivita' culturale, ad esempio, sulla letteratura francese e la nostra biblioteca di tale letteratura ne e' per qualche motivo sfornita, ecco che il tutto risulta poco adeguato alle possibilita' di avere nuovi fruitori in biblioteca e quindi di far conoscere il libro attraverso l'attivita' culturale svolta.

Risponde Paola Pau. - Molto positivamente se : - promuove la lettura - evidenzia il significato della circolarita' del testo, da cui partire e a cui tornare attraverso linguaggi e percorsi multimediali - permette la conoscenza e la valorizzazione delle sezioni - apre la biblioteca a orari e spazi non usuali - stimola rapporti con la scuola e le biblioteche scolastiche.

Risponde Silvio Cinque. - Se e’ ci si rivolge, con l’attivita’ culturale, alla promozione del libro o dell a lettura, e’ buona.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Rapporto biunivoco, ognuno puo' enormemente arricchirsi dall' altro

Risponde Massimo Copponi - Estremamente importante, anche se molte delle attivita' che svolgiamo non creano immediato interesse nei confronti del libro. Spesso si tratta di stend all'interno di grandi iniziative culturali poco notati dalla gente. Bisognerebbe trovare modi piu' originali per promuovere la lettura.

Risponde Daniela Facchini - Dipende, alcune attivita' sono fine a se stesse e non strettamente legate alla lettura, ma comunque se ben congeniate fanno parte di un discorso culturale piu' ampio, che puo' ritornare alla lettura.

Risponde Giuseppina Stajano - Il rapporto tra le attivita' culturali e il libro esiste e per quanto possibile abbiamo sempre cercato di svilupparlo.

Risponde Lombardo Antonio - La risposta andrebbe ampiamente articolata, genericamente sono del parere che le attivita' di una biblioteca non dovrebbero essere fini a se stessa ma funzionali a quella di promuovere la richiesta di conoscenze da soddisfare con l'offerta di documenti - plutimediali - libri, audiovisivi, CD-ROM, documenti digitali ecc.

Risponde Cristina Bonucci - Tutte le attivita' culturali realizzate nella biblioteca sono state fatte per la promozione della lettura .... leggere un libro e' anche un'attivita' culturale.

Risponde Biblioteca Pigneto. - Buone, purche' in attinenza con la promozione alla lettura.

Risponde biblioteca Villa Mercede - Non sono aggiornata rispetto alle attivita' culturali avvenute ultimamente all'interno delle biblioteche di Roma.

Risponde Giuseppe D’Andrea - In questa biblioteca non si svolgono attivita' culturali. Nella mia precedente esperienza, cioe' quandolavoravo in altre biblioteche, mi e' capitato di vedere alcune iniziative culturali che sono riuscite a migliorare il rapporto con i libri. Altre volte pero' le attivita' non erano inerenti al libro.

Risponde Biblioteca Penazzato - fondamentale.

Nona Domanda - In quali altre forme espressive e quindi comunicativo-artistiche potreste far conoscere il libro agli utenti ?. Formulata da Alessandro - Studente Accademia D’Arte.

Risponde Daniela Bosi - Namir è una forma innovativa di informazione caratterizzata dal dialogo e dall’interazione tra linguaggio e immagine. Sorprende, a volte vola molto in alto, altre volte si insinua a sorpresa nelle nostre coscienze e ci rende stupefatti e dolenti, ma curiosi. Il suo handicap è che è un prodotto così individuale, come del resto ogni opera d’arte, da non poter creare modelli operativi. Per questo ritengo che un luogo fisico o virtuale , una vetrina per l’esposizione e la segnalazione di opere ed autori sia essenziale in ogni nostra biblioteca. E che un catalogo ben organizzato sia lo strumento fondamentale.

Risponde Franco Fanelli - Qualunque attivita' artistica, o qualunque mezzo espressivo puo' andare bene.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Mi viene in mente un simposio svoltosi in casa di amici in cui si presento' l'idea degli abbinamenti, ovvero di far ruotare intorno al soggetto (in questo caso il libro) tutto cio' che puo' riguardarlo nelle varie forme artistiche; mi spiego meglio:

Trovato il soggetto da 'esplicare' P.Es. 'Il nome della Rosa' di Umberto Eco, presentare il libro con,

a) confronti con altri libri dello stesso tipo e/o autore; segue dibattito librario,

b) visione del film e relativi confronti con altri film dello stesso tipo e/o autore; segue dibattito visivo,

c) la musica della colonna sonora e confronti con altre colonne sonore dello stesso autore / tipo; musiche originali dell' epoca; segue dibattito sonoro,

d) mostra fotografica sul film e sull' argomento; foto di Umberto Eco da piccolo; segue dibattito psichiatrico,

e) dibattito generale dal titolo: "Era necessario tutto questo?"

A parte le facili battute, e' senz'altro un modo di agire a vasto raggio che contribuisce non poco a considerare il libro come facente parte di un 'tutto' storico, artistico e geografico; non come un singolo episodio isolato.

Risponde Paola Pau. - Dibattiti, mostre bibliografiche e iconografiche, incontri con l'autore, laboratori.

Risponde Massimo Copponi - Questo e' di competenza dei bibliotecari VII livello.

Risponde Silvio Cinque. - Lettura teatrale.

Risponde Daniela Facchini - Il libro non e' solo narrativa - e' anche, scienza, matematica, filosofia ecc.ecc. A secondo di cosa si intende proporre come filone, in una programmazione culturale annuale - biennale o a piu' ampio respiro, si sceglieranno canali di comunicazione idonei. Per quanto mi riguarda la metodologia che preferisco e' quella di passare dal pratico all'astratto, quindi e' quella di far sperimentare nel concreto con attivita' - nei laboratori - inerenti al settore scelto, per presentare successivamente o contestualmente la produzione libraria selezionata.

Risponde Giuseppina Stajano. - Attraverso presenazioni in biblioteca, conversazioni preliminari, pubblicizzazione.

Risponde Lombardo Antonio - Senza risposta, ritiene la domanda poco chiara.

Risponde Cristina Bonucci - Teatro, danza, musica, fotografia..... tutte.

Risponde Biblioteca Pigneto - Con la presenza degli autori dei libri.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Non ritengo prioritario al momento intraprendere iniziative di questo genere.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Attraverso la trasposizione cinematografica, anche se non sempre i risultati sono cosi' validi.

Risponde Biblioteca Penazzato - Qualsiasi forma artistica e' sempre un'ottima strada per stimolare l'interesse dell'utente per il libro.

Decima Domanda - Le altre forme di comunicazione - videocassette - cd-rom - cd-audio - minacciano la lettura ? -Formulata dall’utente Serena - Studentessa in lettere.

Risponde Daniela Bosi - Lavoro in una città complicata a volte immobile a volte sfrenata. Leggo molto meno degli anni passati. Passo il mio tempo libero sui mezzi di trasporto, mordicchiando testi e documenti. Come me altri. Ho visto il mio figlio tredicenne allontanarsi a grandi passi dalla lettura. Lo vedo concentrato sul video gioco ed attento a comprenderne il senso sul piccolo testo allegato. Forse quel testo contenuto nella custodia di plastica del video gioco rappresenta il futuro del romanzo. Sono un’operatrice del settore e lo stile di vita di questa città non mi consente più tempo libero né per saggi né per opere di narrativa e poesie. Ecco la vera minaccia, uno stile di vita.

Risponde Franco Fanelli - No ! assolutamente. Chi minaccia la lettura e' la tv perche' e' un tipo di comunicazione passiva, mentre le altre elencate nella domanda comunque creano un tipo di realta' attiva, inoltre si tratta di comunicazioni totalmente diverse. Voglio dire che se ti servono dati storici, o vuoi conoscere alcuni argomenti specifici come la psicologia ed altro, il libro fino ad ora e' ancora il piu' indicato e completo per avere informazioni del genere.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Non credo, e' un po' come chiedersi se l'uso della bistecca minaccia il consumo di pastasciutta.

Risponde Paola Pau - No, se utilizzate come nuovi linguaggi, da cui impossibile prescindere in una biblioteca.

Risponde Silvio Cinque. - Assolutamente no, sono forme diverse.

Risponde Massimo Copponi - Non credo, il libro rimane comunque un supporto trasportabile facilmente e utilizzabile dovunque. Con esso c'e' un rapporto quasi - fisico - che lo distingue in modo sostanziale dagli altri mezzi. La gente in Italia non leggeva neanche prima dell'affermarsi degli altri mezzi di comunicazione.

Risponde Daniela Facchini - Non necessariamente. Non si escludono - certamente ogni forma di comunicazione ha le sue peculiarita' che possono essere preferite o meno da ogni utente. Si dovrebbero conoscere tutte, per poi poter scegliere.

Risponde Giuseppina Stajano - No.

Risponde Lombardo Antonio. - No. Ma le integrano e l'arricchiscono.

Risponde Cristina Bonucci - Non so quale sara' il futuro del libro..... l'informatica, il video, o altro. Questi sicuramente sono canali di comunicazioni piu' rapidi. Ma nulla potra' mai sostituire la potente capacita' evocatva del libro. Cio' bisognerebbe continuare a dirlo a rimarcarlo ad insegnarlo. Il libro e' sen'altro piu' creativo del video e rende piu' liberi.

Risponde Biblioteca Pigneto - Non credo, perche' sono una forma di completamento.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Probabilmente si, anche se non subito ma nel prossimo futuro.

Risponde Giuseppe D’andrea. - Io non la vedo come una minaccia, in quanto si tratta di mezzi completamente diversi che danno un altro tipo di comunicazione.

Risponde Biblioteca Penazzato. Se ci fosse un uso sapiente di questi mezzi no e poi il libro ha una sua specificita' e pertanto ritengo che non possa sparire dal patrimonio umano, fa parte dell'uomo. Il libro tra l'altro puo' essere fruito solo in quanto tale.

Undicesima Domanda - Come pensi che si possano mantenere i libri che pur dovendo mandarli al macero sai o vieni a conoscenza che non saranno piu’ pubblicati ?. Formulata da Marco. Studente Liceo scientifico.

Risponde Daniela Bosi - La palla di vetro non ce l’ha nessuno, a meno di non essere un super esperto in editoria. Comunque, se non li trovo in commercio e ritengo che concorrano a dar valore alla biblioteca e se le loro condizioni lo consentono li faccio rilegare. Se la rilegatura non è possibile li mando al macero senza scrupoli, giacché altri istituti sono preposti alla conservazione del libro. C’è un progetto, di conservare alcuni scarti e riproporli in una dimensione storica delle biblioteche di pubblica lettura. Ho contribuito a questo progetto con tremila volumi scartati dalla Rugantino. Credo che si trovino ancora nelle scatole alla Rispoli. Non so bene. Il vecchio patrimonio era simile essendo acquistato centralmente, una volta scartato non vale la pena di conservarne più copie. Ne basta una. Forse avanza.

Risponde Franco Fanelli - Questo e' un problema di gestione. Bisognerebbe creare un'archivio storico delle biblioteche di Roma, un luogo fatto di persone competenti che sanno e conoscono il valore di un libro e riescono a capire cio' che puo' essere comunque gettato o riutilizzato e cio' che deve essere custodito perche' e' fuori catalogo - o non viene piu' stampato.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Questo e' il punto, questi libri non dovrebbero andare al macero, ma in luoghi di conservazione dove possano essere restaurati e conservati, almeno uno per titolo/edizione, il problema è 'dove metterli'?

Risponde Paola Pau. - Come fondo speciale.

Risponde Silvio Cinque. - Attraverso il recupero stampato in CD. - oppure tipografica od altre forme di copia.

Risponde Massimo Copponi - Questo e' il compito principale delle biblioteche di conservazione.Nella nostra tipologia, come ho spiegato nella domanda precedente, si puo' utilizzare un - magazzino -.

Risponde Daniela Facchini - Se sono libri che hanno ancora un valore di contenuto e di edizione si potrebbero comunque rilegare e conservare o nella biblioteca di origine, se gli spazi lo consentono, oppure si potrebbero riunire in un'unica biblioteca di conservazione.

Risponde Giuseppina Stajano - Si potrebbe costituire un fondo a parte di volumi irreperibili ma da scartare, da collocare in una struttura centrale, che raggruppi questo patrimonio.

Risponde Lombardo Antonio - Ci sono biblioteche preposte a tali compiti di conservazione.

Risponde Cristina Bonucci - Tra i nostri libri ci sono dei testi che non saranno piu' pubblicati e vengono messi in consultazione. Purtroppo non sempre c'e' la conoscenza di un valore di un libro che deve essere preservato, e' difficile sapere che non sara' ripubblicato.

Risponde Biblioteca Pigneto - Ci vorrebbe un luogo per la conservazione con personale specializzato.

Risponde Biblioteca Villa Mercede. Si mettono in magazzino in attesa che vengano ripubblicati e si conservano per un periodo non superiore ai 5 anni.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Si puo' ovviare a questo problema facendo rilegare i libri deteriorati e quindi conservarli.

Biblioteca Penazzato. - Restaurandoli e instituendo un fondo a parte.

Dodicesima domanda - In una ricerca effettuata recentemente da noi studenti, ci risulta che in tutte le biblioteche mancano, approfonditamente e non , alcuni temi culturali come : - la pace - l’educazione sessuale - la storia degli anni 1970 - 1977 - 1978 - la storia dell’estremismo sia di destra che di sinistra - libri politici..... perche’ e quali argomenti vorreste approfondire ?. Formulata da Alessandro- Studente in Sociologia.

Risponde Daniela Bosi - Veramente sono temi che ho toccato nelle liste d’acquisto che sono andata elaborando nel corso di questi anni. Può darsi che ci sia un problema nell’indicizzazione dei documenti o forse nella ricerca. Ma l’edificio del sapere può presentare infinite sfaccettature. Quando una di queste viene illuminata vuol dire che c’è qualcuno che la guarda. Un nuovo punto di vista illumina i vuoti e i pieni. Non arrabbiamoci troppo se qualcosa non c’è al momento giusto. Mettiamola in lista se è possibile.

Risponde Franco Fanelli - Credo per disattenzione, forse perche' noi, voglio dire la nostra generazione, abbiamo queste informazioni e distrattamente pensiamo che le abbiano tutti, le diamo inconsciamente per scontate.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - ...perche', ...in ogni secolo c'e' sempre una zona buia, ...un periodo piu' o meno nascosto dal Potere vigente; e' cosi' per la storia nascosta del meridione d'Italia nel secolo scorso, per l' 'Affaire Federico II°' a meta' del '200 e via dicendo; si vede che nel XX° secolo, in Italia, quella e' la zona nascosta.

Argomenti da approfondire: la 'fame' nel mondo, la 'sete' di giustizia, il 'bisogno' di creare zone nascoste nella storia:

Perche' ognuno di noi, soddisfatta la 'propria' fame, placata la 'propia' sete, deve fare i 'propri' bisogni?...

Risponde Silvio Cinque. - La pace, la storia, sia politica che quella classica, i rapporti fra le varie umanita’, la solidarieta’ intesa come conoscenza delle problematiche sociali e ricerca fattiva della loro evoluzione.

Risponde Paola Pau - Oltre i gia' citati, tutto cio' che permette una piu' vivace conoscenza della storia contemporanea e dei fenomeni culturali odierni - arte, politica, letteratura -.

Risponde Massimo Copponi - Se e' per questo gli argomenti carenti sono anche molti altri - natura e ambiente - materie scientifiche - musica ecc ecc. Tutti questi argomenti insieme a quelli citati nella domanda, dovrebbero essere ampliati e approfonditi.

Risponde Daniela Facchini - Basterebbe scegliere una sola biblioteca per area territoriale per questa sezione e potrebbe essere quella, che da un'indagine sulle preferenze e gli interessi dell'utenza si e' rilevato un forte interesse per questi temi.

Risponde Giuseppina Stajano - Non so come sia stata effettuata tale ricerca, ma per quanto riguarda la nostra biblioteca, sono presenti libri che trattano tali argomenti di storia ed altro, certamente non posssediamo tutto cio' che e' stato pubblicato.

Risponde Lombardo Antonio - Soprattutto quelli storico-sociologici, che retano attuali.

Risponde Cristina Bonucci - Non ho presente un quadro nitido della situazione. Pero' penso che sia vero e credo dipenda soprattutto dalla necessita' d'acquistare materiale diversificato. Nonostante cio' la biblioteca Mozart puo' essere definita una biblioteca specializzata nella letteratura.

Risponde Biblioteca Pigneto - Penso che sia un caso.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Mancano perche' sono pezzi di storia che noi stessi abbiamo vissuto e che ci sembra strano dover acquistare testi su questi argomenti. Pero' questi citati li approfondirei tutti.

Risponde Giuseppe D’andrea - Alcuni argomenti mancano perche' spesso il piano - acquisti - viene svolto in maniera frettolosa, manca cioe' il lavoro sistematico che permette di capire la vasta gamma di argomenti mancanti. Questi argomenti vorrei prenderli tutti, in quanto mi sembrano interessanti per la crescita culturale collettiva.

Risponde Biblioteca Penazzato - Ne abbiamo diversi nella nostra biblioteca e anche se non vengono consultati spesso - almeno alcuni - li abbiamo comunque tenuti.

Tredicesima Domanda - Che cosa e’ per voi la cultura ?. Formulata da Vincenzo . Studente in Psicologia.

Risponde Daniela Bosi. Immaginiamo una foresta che invade una città, un bosco che si infiltra in un campo coltivato, suoni inarticolati che interrompono l’immensità della notte e poi rovesciamo l’immagine. Noi, specie umana, siamo la cultura, ogni nostra costruzione, disboscamento o pensiero è cultura. Il segno positivo o negativo verrà dato dalla nostra capacità di continuare a esistere come specie. Cogito, ergo sum

Risponde Franco Fanelli - La capacita' di mettere in relazione gli utenti, i libri e il territorio.

Risponde Silvio Cinque. - L'uomo che si nutre, contando nelle sue sole forze o su situazioni costituite, e' uomo culturale. Ma se prende un giunco, e lo affila arroventandolo sul fuoco e lo equilibria con penne e fango, per cacciare o coltivare, allora quella che lui produce si puo' definire - cultura -.

Risponde Paola Pau - La somma della conoscenza e della sensibilita' di una persona.

Risponde Massimo Copponi - Cultura e' curiosita' di conoscere. Elasticita' della mente - capacita' di relazionarsi in modo corretto con gli altri e con il mondo.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. ...Diamine, e' un quarto d' ora che ci sto' pensando e ancora non trovo un significato preciso; ...sapere? ...ricerca del sapere? ...utilizzo del sapere per fini etici e morali? ...Sapere ...o forse ...Essere?

Risponde Daniela Facchini - Tutto cio' che riguarda l'uomo e il mondo in cui vive.

Risponde Giuseppina Stajano - E' conoscenza e capacita' critica.

Risponde Lombardo Antonio - In senso lato tutto cio' che arricchisce spiritualmente un uomo.

Risponde Cristina Bonucci - Ti rispondo con una frase che mi ha colpito - quando tutto ho imparato e tutto ho dimenticato quello che resta e' la cultura -.

Risponde Biblioteca Pigneto - E’ la voglia di sapere.

Risponde Giuseppe D’Andrea. - Domanda da 100.000.000 di dollari. Cultura e' tutto cio che ha fatto l'uomo e che non c'e' in natura.

Risponde Biblioteca Penazzato - Puo' diventare e quindi significare o - asservimento - o ricerca personale e/o collettiva - dipende dalle persone e da come la si usa.

Quattordicesima Domanda - Cos’è invece un libro ?. Formulata da Mario . Studente in Liceo scientifico.

Risponde Daniela Bosi - La materializzazione dell’immateriale per eccellenza e cioè il pensiero. Tradizione orale, scritta, elettronica, cosa cambia? Alcune opere continuano a trasmettere, altre tacciono, altre vengono riscoperte al momento giusto: Finché ci sarà qualcuno che ascolta, che guarda, che legge.

Risponde Franco Fanelli - Una - proposta - ideologica, culturale, affettiva.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Una raccolta di pensieri, (...pensieri, la parte piu' alta di un essere umano dopo i sentimenti...) in prosa, in versi, in rima o in formule. Una sequenza di fatti avvenuti o avvenibili, desideri, paure, cazzate, ...l'Uomo. L' autore muore ma il suo libro resta, in attesa che qualcuno,leggendolo, gli dia vita perpetuando il suo creatore.

Il libro che mi ha piu' colpito personalmente? Il secondo volume dei 'Propilei'; mi e' caduto in testa tre volte dallo scaffale...

Risponde Paola Pau - Un oggetto aperto ; da cui trarre informazioni e cultura.

 

Risponde Silvio Cinque - Il libro e' una metafora umana.

Risponde Massimo Copponi - Prima di leggerlo e' un'insieme di notizie o un susseguirsi di contatti. Dopo averlo letto e' un pezzo della nostra vita - un'interazione fra noi e quei contenuti.

Risponde Daniela Facchini - E' una promessa.

Risponde Giuseppina Stajano - E' uno strumento di conoscenza.

Risponde Lombardo Antonio - In senso generico e' la trasposizione di conoscenze individuali o collettive sulla carta.

Risponde Cristina Bonucci - Uno strumento di conoscenza che purtroppo puo' diventare anche uno strumento di - controllo - se divulga prevalentemente il pensiero di una autorita' oppressiva.

Risponde Biblioteca Pigneto - Un amico.

Risponde Biblioteca Villa Mercede. - Un insieme di conoscenze e di interessi.

Risponde Biblioteca Penazzato. - E' una forma di comunicazione - espressione artistica -

Quindicesima domanda - Siamo a conoscenza di un progetto - Multicultura - che tratta argomenti come - emarginazione - emigrazione - testi di lingua straniera - ... e altro ... cosa ne pensate sia del progetto che di questi argomenti ?. Formulata dall’utente Antonio - studente in scienze politiche.

Risponde Daniela Bosi - Di per sé stessa la biblioteca è multiculturale. Ma è vero che per molto tempo la cultura occidentale ha fatto la parte del leone. Proporre percorsi di lettura sulle letterature emergenti può essere a volte una felice intuizione precorritrice di nuove sensibilità. E senz’altro il progetto multicultura ha contribuito ad attenuare risposte negative alla immigrazione nella nostra città da aree extraeuropee.

 

Risponde Silvio Cinque. - Meriterebbe piu' spazio, piu' tempo, piu' detizione e piu' gente per svilupparlo.

 

Risponde Franco Fanelli - Il progetto - multicultura - non lo conosco bene perche'' la biblioteca Raffaello non ha potuto parteciparci, gli argomenti trattati comunque sono di tutto rispetto e vanno sottolineati e discussi anche in mancanza di una qualsiasi iniziativa culturale.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. Il progetto lo conosco solo a grandi linee, comunque in questi tempi di 'Mono' sia benvenuto tutto cio' che è 'Multi'. Emarginazione e immigrazione, due problemi che sembrano proprio non volerci abbandonare nell' ultimo secolo, peccato che in Italia, negli ultimi anni, l' esserne diventati 'oggetti' ci ha fatto dimenticare cosa significa esserne 'soggetti'

Risponde Paola Pau. - Che dobbiamo essere, come biblioteca di pubblica lettura, il piu' importante veicolo informativo e conoscitivo di questi argomenti. La societa' multiculturale e' oggi.

Risponde Massimo Copponi - Sono argomenti fondamentali, in un mondo in cui il rimescolamento etnico e' uno dei processi piu' importanti. Il progetto pare un'eccellente idea, e ha funzionato molto bene, fra i rari progetti centrali e' quello che ha prodotto di piu'.

Risponde Daniela Facchini - Molto interessante. Il mondo si e' allargato e stimolare la curiosita' e la conoscenza e' fondamentale, per far cadere muri di qualsiasi genere. Comunque e' un progetto che a mio avviso va arricchito con attivita' che a tutto tondo rivelino i contesti che si vanno a trattare - esempio arte - musica - gastronomia ecc - e vengano vissuti assieme a quei gruppi stranieri che gia' vivono nei nostri territori.

Risponde Giuseppina Stajano - Nella nostra biblioteca esiste gia' una sezione multiculturale in cui sono presenti libri di molti autori di varie nazionalita' e si sono svolte, in collaborazione con il settore multiculturale dell' Istituzione Biblioteche, alcuni progetti con le scuole superiori della Circoscrizione aventi per tema le culture e le letture multietniche.

Risponde Lombardo Antonio - Tutto cio' che rende ad avvicinare e a far conoscere gli uomini e' positivo perche' vi e' un arricchimento culturale.

Risponde Cristina Bonucci - Credo che la biblioteca Mozart sia organizzata in modo tale da consentire una certa divulgazione del - libro -. Certamente l'organizzazione puo' essere migliorata. In particolare il rapporto con i dirigenti per i finanziamenti e il tempo di realizzazione dei progetti, cio' ci permetterebbe di recuperare un rapporto con gli utenti spesso, per queste e altre situazioni, gestito inadeguatamente.

Risponde Biblioteca Pigneto - Non so perche' e' stato abbandonato dalla nostra biblioteca. Potrebbe rientrare in un settore specializzato a secondo delle zone ; la nostra biblioteca e' molto frequentata dai cinesi.

Risponde - Biblioteca Villa Mercede - Un progetto attuale e interessante, purtroppo poco seguito.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Il progetto - multicultura - e' decisamente lodevole lo approvo incondizionatamente.

Risponde Biblioteca Penazzato. - Oggi come oggi gli argomenti trattati ed esposti da questo progetto, sono fondamentali.

Sedicesima domanda - Come ritenete che sia organizzata la vostra biblioteca d’appartenenza ?. Formulata dall’utente Luciano . Laureato in Archeologia.

Risponde Daniela Bosi - Penso che la poca attenzione delle precedenti amministrazioni abbia condizionato lo sviluppo di questa specifica biblioteca, il cui maggior handicap è la mancanza di spazio. La sua collocazione potrebbe farla divenire la biblioteca dell’hinterland a est di Roma. Le risorse umane costituiscono un capitale enorme: non mi è mai capitato di vedere rappresentate tante specifiche competenze così valide per affrontare il salto tecnologico che ci aspetta. Però mi sento un fanalino di coda.

Risponde Franco Fanelli - L'organizzazione di una biblioteca dipende in modo assoluto dalla sede. Nella biblioteca Raffaello per ora non ci sono problemi di spazi ma riusciamo lo stesso a gestire sufficentemente sia i libri che spazi dedicati alle videoproiezzioni o alla consultazione di riviste e cd. rom. Per quanto riguarda il personale tendiamo tutti a lasciar fare chi sa fare e cerchiamo di gestire insieme tutto il resto.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - non lavoro in una biblioteca...

Risponde Paola Pau - Male per motivi di spazio e di risposta alle richieste dell'utenza. Bene per i servizi che, tuttavia offre in una periferia senza grossi punti di riferimento culturali.

Risponde Silvio Cinque - ora sono in un ufficio che si sforza di fornire servizi alla Biblioteca, proprio per permettere loro una organizzazione migliore.

 

Risponde Massimo Copponi - Molto male. Sia da un punto di vista biblioteconomico, sia per quello che riguarda l'organizzazione del lavoro e la quantita' del personale.

Risponde Daniela Facchini - Tutto sommato, la nostra biblioteca funziona bene, certo gli spazi sono esigui ma siamo in parco e quindi per certe manifestazioni usciamo all'aperto. Il grado di successo si misura con il numero degli utenti o di prestiti che in questo caso e' molto alto. Il nostro fiore all'occhiello e' la musica - cd. video e testi di musica e storia -. Consultazione on-line di quanto possediamo in questo settore.

Risponde Giuseppina Stajano - L'organizzazione mi pare buona, ma si potrebbe fare molto di piu', avendo a disposizione mezzi e personale in maggior quantita'.

Risponde Lombardo Antonio - La risposta richiederebbe troppo tempo.

Risponde Cristina Bonucci - Credo che la Biblioteca Mozart sia organizzata in modo tale da consentire una certa divulgazione. Certamente l’organizzazione puo’ essere migliorata. In particolare il rapporto con i dirigenti per i finanziamenti e il tempo di realizzazione dei progetti cio’ permetterebbe di recuperare un rapporto con gli utenti spesso, per queste e altre ragioni, gestito inadeguatamente.

Risponde Biblioteca Pigneto - Molto bene ( con i mezzi a disposizione che abbiamo).

Risponde Biblioteca villa Mercede - Non molto bene, si potrebbe fare di piu' a parita' di risorse.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Ritengo che al momento attuale bisogna ancora lavorare per poterla organizzare meglio.

Risponde Biblioteca Penazzato. - Ci sono vari problemi di diversa natura.

Diciassettesima domanda - Con gli altri bibliotecari fate delle riunioni in cui parlate degli aggiornamenti da richiedere per quanto riguarda il materiale librario, delle proposte degli utenti in particolari zone della citta’,delle riflessioni scaturite dalla lettura dei libri, delle attivita’ da esporre parallele al libro, progetti o altro? - insomma quali rapporti avete instaurato tra voi ?. Formulata da Sabrina. Studentessa di architettura.

Risponde Daniela Bosi - Quando ero responsabile della Rugantino avevo più occasioni d’incontro: spesso le riunioni dei responsabili si impennavano in un confronto diretto sulle modalità di conduzione della biblioteca. Attualmente ho pochissimi contatti e sono contatti di fuga. Mi sembra di capire a grandi linee la politica della nostra specifica amministrazione, L’Istituzione biblioteche, ma non intendo la validità dei singoli progetti, come se l’albero mi impedisse di vedere il bosco, ed il bosco mi negasse la visione distinta dell’albero. Mi sembra di non avere le competenze per partecipare a questo generale processo di trasformazione, e nello stesso tempo sono in grado di valutare l’enorme potenzialità democratica di una generale informazione in linea, così travolgente da poter spazzare in poco meno di dieci anni interi sistemi di potere, di organizzazione del lavoro, di sistemi statali. Ma la quotidianità del mio lavoro in biblioteca perde di consistenza a fronte del progetto complessivo.

Risponde Franco Fanelli - C'era stata una proposta di realizzare aree territoriali, cio' avrebbe consentito a tutti i bibliotecari che ne facevano parte d'incontrarsi, un piccolo gruppo lavora meglio, altrimenti diventa un'assemblea, ma non ci siamo riusciti ed e' a mio avviso, questa, un'esigenza assoluta.

Risponde Silvio Cinque. - Pochi, purtroppo e sporadici.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Rapporti ottimi, credo, dal punto di vista umano e anche lavorativo; ma ...io non lavoro in una biblioteca

Risponde Paola Pau. - Di scambio ed esperienza.

Risponde Massimo Copponi - Sono compiti dei bibliotecari del VII livello. Queste riunioni sono comunque molto scarse e poco organizzate.

Risponde Daniela Facchini - Ottimi, c'e' comunicazione continua.

Risponde Giuseppina Stajano. - Riunioni organizzative su attivita' culturali, progetti multiculturali, in relazione all'acquisto libri vengono svolte spesso tra i bibliotecari.

Risponde Lombardo Antonio - Si, normalmente, abbiamo questo tipo d'incontri ma sicuramente si e' ancora lontani da un'ottimale collaborazione di lavoro di programmazione.

Risponde Cristina Bonucci - Prevalentemente su : attivita' culturali, materiale bibliografico. Comunque poche riunioni e mai relative alla riflessione sistematica sul come sono andati i progetti presentati e dove dobbiamo migliorare. Simili cose andrebbero chiarite e richieste anche all'utente.

Risponde Biblioteca Pigneto - No.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - No.

Risponde Giuseppe D’Andrea - No, i contatti con i colleghi sono del tutto occasionali.

Risponde Biblioteca Penazzato. - Rare riunioni.

Diciottesima domanda - Quale aiuto vorreste chiedere alla Direzione delle Biblioteche di Roma?. Formulata da Massimo - Studente in Psicologia.

Risponde Daniela Bosi. - Che ci fosse il tempo per una tavola rotonda inter nos, ed intendo Direttore, Presidente, Consiglio d’Amministrazione ed operatori, per confrontarci, chiarire il progetto complessivo, individuarne le articolazioni, individuare le zone morte, verificare la veridicità di tutto ciò che andiamo affermando intorno alle nostra attività, una pausa di riflessione per meglio determinare il senso del nostro operare e la direzione del nostro andare.

Risponde Franco Fanelli - Che diriga e sviluppi le capacita' gestionali, uffici adatti a programmare il bilancio economico, che predispongano riunioni di lavoro con cadenza, monitoraggi sulle strutture delle biblioteche, che insomma si programmi la logistica dell'istituzione in maniera meno improvvisata.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Piu' fondi, piu' formazione, piu' personale per le biblioteche.

Senza formazione il personale affonda con le biblioteche.

Senza personale la formazione spersonalizza le biblioteche (...nel senso che se fai formazione togli personale alla biblioteca).

Senza fondi non puoi fare formazione al personale delle biblioteche.

Senza biblioteche non servono fondi per formare il personale...

...ma noi le biblioteche le abbiamo...

Risponde Silvio Cinque. - Consulenza, presenza, indicazioni, suggerimenti, competenza e disponibilita'.

Risponde Paola Pau. - Che si ponga come servizio e coordinamento.

Risponde Massimo Copponi - Maggiori finanziamenti - aumento sostanziale dell'organico e adeguamento dei livelli di inquadramento, per avere persone motivate nel loro lavoro - Stesura di un regolamento omogeneo -.

Risponde Daniela Facchini - Regole standard uguali per tutti per cio' che concerne la catalogazione dei documenti posseduti in modo tale che non si spenda tempo in disquisizioni biblioteconomiche inutili.

Risponde Giuseppina Stajano - Soprattutto maggiore elasticita', procedure burocratiche sempre piu' agili, piu' flessibili, per rispondere con maggior prontezza alle richieste, strumenti di informazione e ricerca efficaci e puntuali sia per gli operatori che per gli utenti, ma soprattutto sedi decorose, biblioteche costruite per essere biblioteche e non riadattate da scuole o altro, e riconoscimenti giusti al personale che dal nulla ha creato queste strutture.

Risponde Lombardo Antonio - Maggiore autonomia e minore burocratizzazione nelle attivita' bibliotecarie.

Risponde Cristina Bonucci - Vorrei che si tenessero degli incontri con esperti super qualificati ( psicologi, sociologi, che insegnano in varie univerita' ) per farci capire cosa significa - lavorare in gruppo - nell'istituzione e con l'utenza.

Risponde Biblioteca Pigneto - Sarebbe fondamentale portare a termine il progetto di rete fra tutte le biblioteche.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Che i due nuovi computer consegnateci un anno fa fossero collegati in rete locale - basterebbe un intervento akros e due schede di rete - dandoci modo di non dover piu’ lavorare solo e sul server. E poi un ripristino per un collegamento via modem con via dei Sardi l’altra biblioteca solo per ragazzi e il completamento d’arredo.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Una maggiore e piu' ampia e attenta organizzazione tecnica che supporti il personale delle biblioteche.

Risponde Biblioteca Penazzato - A diversi livelli, ma siamo tutti molto presi dalle urgenze quotidiane che si presentano sul posto di lavoro.

Diciannovesima domanda - Quale domanda vorresti fare ai tuoi colleghi bibliotecari ?. Paolo. Studente in lettere.

Risponde Daniela Bosi - Mi piacerebbe confrontarmi su questo tema: nell’ultimo numero di Biblioteche Oggi qualcuno ha parlato dei bibliotecari come di una specie in estinzione, noi operatori dei sistemi di pubblica lettura come ci rapportiamo con questa possibile definizione e come possiamo riformulare la nostra attività in funzione di un ideale crescita civile della comunità, quando questa stessa comunità si espande in una connessione globale?

Risponde Franco Fanelli - Perche' non rinunciamo all'Isitituzione, visto che l'amministrazione del Comune di Roma non applica nemmeno la delibera con la quale la stessa Istituzione e' nata ?.

Risponde Silvio Cinque. - Saresti disposto a CAMBIARE, continuando per il meglio ? hai ancora la forza e la voglia di essere e fare la tua professione ?.

Risponde Paola Pau. - Come gestireste un servizio nuovo, al passo con i tempi, inserito in un contesto nuovo ed avanzato ?.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - La parola 'pensione' indica uno stato giuridico o una condizione economica?

Risponde Massimo Copponi - Vorrei chiedere a quei colleghi che persistono a fare di tutto anche in cattive condizioni e nonostante la totale non curanza di riconoscimenti per l'impegno svolto in venti anni, creando dal nulla un sistema bibliotecario, se questo loro modo di fare e' masochismo, o spirito missionario e se si rendono conto che agendo cosi' contribuiscono a non cambiare le cose.

Risponde Daniela Facchini - Cosa si aspettavano da questo lavoro e cosa si aspettano oggi.

Risponde Giuseppina Stajano - Siete ancora motivati nel vostro lavoro come all'inizio ?.

Risponde Lombardo Antonio - Dopo 20 anni di attivita' professionale rifaresti lo stesso lavoro e perche' .

Risponde Cristina Bonucci - Come realizzare insieme una collaborazione fatta di maggior rispetto e professionalita' ?.

Risponde Biblioteca Pigneto - Come organizzarci per non fare acquisti di libri o meteriale video e progetti ripetitivi ?.

Risponde biblioteca Villa Mercede - Un maggiore coordinamento ed un regolare scambio d'informazioni tra di noi sara' possibile realizzarlo in futuro ?.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Perche' non creiamo le condizioni per lavorare collettivamente, affinche le biblioteche siano organizzate tutte allo stesso modo ?.

Risponde Biblioteca Penazzato. Come vedete il futuro lavorativo ?.

Ventesima domanda - quali sono le vostre conoscenze informatiche e come utilizzate il computer ?. - Sergio - Commercialista.

Risponde Daniela bosi - Ho una conoscenza professionale del Sebina Produx che utilizzo quotidianamente per svolgere parte del mio lavoro.

Con il Sebina ho catalogato nel corso del mio lavoro ben più di diecimila notizie. Utilizzo in modo soddisfacente e veloce Alice CD e il CD della B.N.I. ( il primo è il catalogo dei libri in commercio, il secondo la Bibliografia Nazionale italiana), sono in grado di usare il Cd delle Leggi d’Italia, e mi perdo regolarmente in Internet.

Risponde Massimiliano Maria De Paolis. - Il mio rapporto con i computer? Amore/odio; ...li conosco fin nella loro intimita'. Come li utilizzo? Riparandoli continuamente.

Risponde Silvio Cinque. - Come direbbe Pirsig - mi serve ma lo odio -. Comunque lo utilizzo al 20 - trenta per cento.

Risponde Franco Fanelli - Per il Comune di Roma sono un formatore di Office Automation.In ufficio non faccio nulla senza il computer.

Risponde Paola Pau - Conoscenze scarse per disinformazione e impreparazione di base. L'utilizzo e' di scrittura e di raccolta di documentazione.

Risponde Massimo Copponi - Alquanto superficiali. Usiamo tutti in modo abbastanza corretto il programma specifico - sebina - ma al di la' di questo il rapporto con il computer e' quasi inesistente, anche perche' non ci e' mai stata fatta una formazione seria e approfondita ( voglio dire corsi che non siano come quelli svolti in due ore ).

Risponde Daniela Facchini - Poche, molto pratiche, lo so usare per quello che mi serve - catalogazione - scrittura - bibliografie.

Risponde Giuseppina Stajano - Le mie conoscenze informatiche sono buone e nel mio lavoro utilizzo quotidianamente il PC.

Risponde Lombardo Antonio. - Abbastanza buone e lo utilizzo sia per la catalogazione dei libri, sia per lavori d'ufficio e sia per mantenersi in contatto con il mondo delle biblioteche attraverso l'iscrizione a liste di discussione del mio settore professionale.

Risponde Cristina Bonucci - Sono scadenti perche' siamo in ritardo rispetto ad altre biblioteche. ersonalmente conosco abbastanza bene il Word. Mi piace lavorare al computer ma in biblioteca lo utilizzo soprattutto per catalogare materiale video o librario. Mi piacerebbe avere a disposizione tempo e strumenti ma abbiamo solo un computer per scrivere e in genere si utilizza per le attivita' amministrative, cosi' e' da tempo che rimando la possibilita' di trascrivere, ad esempio, la grande quantita' di interviste che molti scrittori o registi hanno rilasciato durante le nostre attivita' culturali e credimi sono interessantissime.

Risponde Biblioteca Pigneto - Prettamente per l'inserimento dei libri e dei video.

Risponde Biblioteca Villa Mercede - Sono saltuari a causa della carenza di macchine in proporzione al numero degli addetti. Io il computer lo utilizzo per la catalogazione e per la videoscrittura. Sarebbe opportuno farci fare dei corsi per imparare come collegarsi ad Internet e pagine Web, nonche' dotare ciascun dipendente di un computer. Non si possono fare i turni per poter scrivere una lettera o collegarsi in rete.

Risponde Giuseppe D’Andrea - Non ho un grande rapporto con il computer ma lo uso per svolgere il mio lavoro specifico - utilizzando il programma Sebina.

Risponde Biblioteca Penazzato. Lo uso molto a volte e' stancante anche se e' senz'altro fondamentale nella gestione delle biblioteche.