CALVI SI SUICIDO' ?

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Londra - Roberto Calvi fu "suicidato". Queste, in sintesi, le conclusioni dei periti incaricati dal giudice per le indagini preliminari di Roma Otello Lupacchini di indagare sulla misteriosa morte a Londra del presidente del Banco Ambrosiano. La perizia fu disposta nel 1998 nell'ambito del procedimento pendente a carico di Flavio Carboni, Ernesto Diotallevi e Pippo Calò, e fu affidata a un collegio di esperti composto da professori di diverse università. Il compito era quello di stabilire esattamente le circostanze della scomparsa del banchiere che fu al centro di controverse vicende finanziarie.

Ovvio che dopo la perizia dei professoroni non si è saputo nulla tanto che nel 2002 il cadavere di Calvi fu riesumato per confermare esattamente quello che si era detto.

L'inchiesta smentisce nuovamente l'ipotesi del suicido, ma non ci voleva una inchiesta per capire che Calvi non si era suicidato, o per lo meno non si era suicidato impiccandosi. Basta osservare la foto per comprendere che non si evincono le classiche contratture dell'impiccagione. Impiccandosi si muore con i piedi dritti nel tentativo di toccare terra e successivamente perche' il corpo si rilassa, dopo essere deceduti, e i piedi, non toccando il suolo, vanno verso il basso dritti, quindi quando il corpo si irrigidisce dobbiamo trovarli in quella posizione. I piedi di Calvi invece sono posizionati normalmente, uno, l'altro e' dritto ma non nella posizione dovuta cosi' come le braccia, segno evidente che Calvi e bastava osservare il cadavere, è stato ucciso altrove e poi impiccato.

Questo lo sottolineo per tutti coloro che continuano a dubitare che esistono i servizi segreti, la mafia, e tutto il resto, abbiamo avuto numerosi Presidenti che hanno detto che la mafia non è mai esistita e che non credono nelle fitte trame, da Andreotti, a Berlusconi e di recente Mario Monti che ha messo in dubbio l'esistenza della massoneria, cosa che storicamente e' confermata.

Aggiungo che la casa di Calvi, ispezionata giorni dopo il ritrovamento, era piena zeppa di medicinali, dai barbiturici ad altro, quindi se intendeva suicidarsi non sarebbe andato a finire sotto un ponte con il fiume in piena, anche se e' vero che chi intende suicidarsi non e' calcoli bene dove e come e quando.

Ma le stesse conclusioni dell'inchiesta, smentiscono l'ipotesi del suicidio e sostengono invece la tesi dell'omicidio, che si sarebbe consumato in un cantiere situato sulla sponda del Tamigi distante circa cento metri dal ponte londinese dove Calvi fu trovato impiccato. Cantiere che poi risulto' appartenere ad un noto mafioso Il corpo del banchiere, insomma, sarebbe stato condotto sotto il Blackfriars Bridge e lì fu inscenato il falso suicidio.

Ma analizziamo la perizia :

Dalle analisi radiografiche sul cadavere di Calvi, risultano assenti lesioni ossee nel tratto cervicale, assai probabili in caso di morte per impiccagione con una corda lunga abbastanza da consentire al corpo uno sbalzo di un metro e mezzo. E dunque un micidiale contraccolpo. Inoltre, il fatto che manchino tracce di fuoriuscita di aria dall'albero respiratorio dimostrerebbe che la lesione sul collo nella parte corrispondente alla tiroide si verificò quando Calvi era già morto.

In poche parole quando si muore per impiccagione, non si muore per asfissia … decisamente si muore perche' la caduta fa stringere la corda al collo che lo spezza... successivamente si smette di respirare e si lasciano tracce evidenti. In questo caso non ci sono, ne' il collo ' spezzato ne' tracce della fuoriuscita d'aria.

Ma c'è di più. Dalle analisi micromorfologiche, microchimiche e di distribuzione topografica delle lesioni delle unghie, i periti concludono che le mani di Roberto Calvi non toccarono direttamente nessuno dei mattoni che furono poi trovati nelle tasche del suo vestito.

Mattoni che secondo le prime indagini risultate ufficiali per anni, sarebbero serviti a Calvi per rimanere immerso nel fiume e che lui, sempre secondo i periti di allora si era messo in tasca per pesare di piu' anche in merito all'intenzione di suicidarsi impiccandosi. Le tasche dove erano stati inseriti i mattoni risultarono strappate, cio' vuol dire che chi ha messo quei mattoni li ha inseriti con forza, tanto da lacerare in parte le tasche della giacca.

Analoghe analisi dimostrano che il banchiere non toccò alcuna parte dell'impalcatura che si trovava sotto il ponte dei Frati Neri. Cosa che sarebbe stata invece necessaria per arrampicarsi.

Da ricordare che l'impalcatura era stata verniciata da poco, quindi per salirci sopra tale vernice doveva essere presente sia nelle mani che sotto le scarpe, cosa mai trovata. Come presente sulle mani e sulle scarpe doveva esserci del residuo di ferro. Niente.

Infine, le mani del presidente dell'Ambrosiano, prima della morte, sono state coinvolte "passivamente in movimenti bruschi, ripetuti e violenti", che si sarebbero svolti in un "contesto ambientale diverso" da quello nel quale è stato trovato il cadavere. Questo ambiente, essendo caratterizzato dalla presenza di sostanze generalmente usate nell'edilizia, potrebbe quindi corrispondere, secondo i periti nominati dal giudice Lupacchini, alla discarica edile situata a cento metri dal Blackfriars Bridge.

Ci sono anche dei lividi sui polsi e delle lesioni non accidentali che fanno sostenere la tesi che Calvi fu trattenuto violentemente ed ucciso, con altro metodo di soffocamento.

La dimostrazione starebbe nelle lesioni provocate da "corpi duri" alle mani di Calvi. In questo caso è stata riscontrata la presenza di materiale eterogeneo con il quale le dita mani sono venute in contatto. Tra queste il magnesio, presente nelle pietre verdi, o serpentine, utilizzate come pietre ornamentali nell'edilizia.

Tutti elementi che dunque, secondo i periti, tendono ad escludere che il presidente del Banco Ambrosiano, morto il 18 giugno del 1982, abbia voluto uccidersi. E che invece dimostrerebbero la tesi opposta. Vale a dire un assassinio che fu poi mascherato da suicidio per impiccagione.

Questo per far comprendere a tutti che i servizi segreti deviati in Italia sono una presenza e che Calvi aveva giocato sporco con il danaro del Vaticano e di tante altre persone che al vaticano stesso lo avevano girato, e se il cantiere dove sarebbe stato ucciso Calvi era di proprieta' mafiosa si puo' comprendere chi lo ha ucciso, c'e' anche da dire che mafia di allora non si muoveva in merito ad un tale eclatante assassinio senza aver ricevuto ordini e coperture.

B.K