CAM TU CAM DI B.K intervista ad EMMEDI' autore del servizio fotografico. Come nasce questo lavoro ? L'Arte deve stare al servizio dei tempi e i tempi di oggi dettati dall'IMPERO sono rapidi. Documentare e criticare è fondamentale non si può cadere in basso senza neanche provare a frenare la caduta. Se accade questo vuol dire che siamo stati massacrati prima di scivolare nel fondo. Solo cosi' possiamo capire una caduta in basso di questo genere senza alcuna reazione. E quindi ? E quindi le CAM. Oggi i rapporti sessuali sono molto legati alla masturbazione. La masturbazione è un desiderio soprattutto mentale e visivo. Manca il contatto. Non è tanto sulla CAM che mi concentro ma sulla mancanza di contatto. C'e' stata una crescita della tv non casualmente nei primi anni ottanta, quando i sogni degli anni settanta erano stati messi da parte e ci si è lasciati andare a quanto di materiale e consumistico produceva il capitale. Prima le persone si trovavano in piazza, parlavano discutevano interagivano e producevano inevitabilmente contatto, organizzazione, progetto politico e sociale. Con la crescita del primo mezzo di comunicazione e la fine dei sogni ci si è rifugiati in casa e abbiamo creduto a chi alimentava la paura e sulla paura negli altri ha costruito il controllo. Guarda non esagero se ti dico che la TV ha fatto quello che PIAZZA FONTANA BOLOGNA e tutte le STRAGI DI STATO non sono riuscite a fare. Come mai negli anni settanta abbiamo dimenticato di sognare ? Non è tanto un dimenticare. Il sogno come spesso dico COSTA FATICA e lo sai che lo dico spesso. Con il massacro degli ideali e con la produzione di oggetti che il capitale ha fatto diventare beni, l'operaio aveva la sua macchinona pagata a cambiali, una casa con il mutuo e ha finito di lottare per gli altri riproducendo quello che il padrone voleva, cioe' individualismo. I SOGNI RIPETO COSTANO FATICA e si sogna solo quando un sogno è collettivo. Altrimenti il sogno fa la stessa fine delle CAM TU CAM, non crea nessun tipo di rapporto, ma solo una masturbazione legata al denaro. Un prezzo di mercato che puoi comprare e svendere ma in ogni rapporto di questo genere c'e' il nulla. Non e' come andare con le prostitute ? Assolutamente no, è semmai la paura di avere anche quel tipo di contatto. LA CAM oggi in realta' definisce la solitudine e di quanto si sta male per questa imposizione accettata senza alcuna reazione. Andare a prostitute significa almeno uscire da quella baracca di casa e parlare con un'altra persona interagire dal vivo e soprattutto significa seppur a pagamento, contatto pelle tatto respiri...e il contatto genera reazioni di qualsiasi tipo ma le genera. Era facile pero' arrivarci a questo tipo di conclusione. No non è solo la solitudine che bisognava dimostrare nel lavoro fotografico. Ma una società mondiale. Le foto sono tratte anche da cam internazionali, non è un problema solo occidentale è un problema diverso ma uguale per tutti. il tutto volevo realizzarlo con due soli scatti, l'attesa e il collegamento con la solitudine. Diverso perche' ? La solitudine appartiene a tutti o no ? La solitudine appartiene a tutti vero, ma coloro che la combattono oramai lo fanno solo per soldi. Il fruitore che vedra' le foto è come colui che fa la cam. E' un responsabile della solitudine e nello stesso tempo è una vittima della solitudine. Spiegami, mi sfugge qualcosa. E' ovvio che una ragazza cinese fa la CAM per altri motivi di una ragazza inglese. E' ovvio che una ragazza africana fa la cam per altri motivi, totalmente diversi, della ragazza francese. Molti la fanno per sbarcare la fame altri per pagarsi i studi altri per arrotondare lo stipendio. Per tutti pero' c'e' la solitudine del fruitore che poi è lo stesso che genera i problemi del mondo senza alcuna reazione, lasciandoli creare e lasciandosi creare la sua stessa solitudine. In qualche modo cioe' le ragazze reagiscono ? No anche loro sono vittima della solitudine e nelle foto si nota benissimo. Siamo tutti vittime anche coloro che osservano l'esposizione. In poche parole la foto continua nel fruitore. Sarebbe bello poterli fotografare mentre osservano la loro stessa solitudine e cercano di prenderne le distanze senza capire che la contengono. Tutti , osservando le foto, diranno - che roba - - ma guarda che tristezza - e non vedranno mai la propria che è impressa in quei ritratti. Spiegami perche' una ragazza africana è vittima della solitudine. Finita la CAM la loro vita sociale è diversa da quella occidentale. È come accettare la TV in casa senza saperla pilotare al meglio. Quindi arriva la CAM in AFRICA. Ti metti la davanti ti spogli prendi danaro e chiudi. La tua vita reale è stata cambiata. Vedrai il mondo che ti circonda come un mondo di fessi. Troverai che quello che dicono gli altri è inutile perchè sai come trovare danaro e come comprarti il bracciale d'oro cioe' le manette. Diventerai vittima della solitudine e questa comincia proprio quando smetti di pensare ad altri. La ragazza AFRICANA pensera' inevitabilmente come una ragazza occidentale ed è proprio l'omologazione del pensiero a rendere sterili i sogni. ultimamente ho visto un film IL MILLIONAIRE...ecco è un film assurdo, come quando da noi è arrivato il cinema americano e si impastava attraverso registi come DINO RISI con il cinema italiano. Poi il cambiamento e poi addio cultura e viva l'omologazione. Quel film IL MILLIONAIRE è la dimostrazione esatta di come il capitalismo vince la cultura altra e soprattutto come la cultura altra prova fatica ad essere altra. Per quale motivo torni alla fotografia dopo tanti anni di pittura ? Non torno alla fotografia in realta' non l'ho mai abbandonata. Per fare opere pittoriche utilizzo tre mezzi, la fotografia, la computer grafica e la pittura. Quindi diciamo che di volta in volta lascio alle foto la possibilita' di prendere il sopravvento sulla pittura. Dipende da come mi girano e mi girano spesso male. Il difficile di questo lavoro ? Raccontare tutto in due scatti, colori pensieri ambienti razionalita' e soprattutto beccare i due scatti giusti. come ti ho detto poco fa, il primo scatto fotografico e' l'attesa, la ragazza attende che qualcuno si colleghi e il secondo invogliarlo a farsi vedere e quindi a farsi pagare e ad entrare insieme nel corto circuito della solitudine. in entrambi i scatti c'e' quindi la solitudine anche se nel primo e' sincera. Due soli scatti fotografici per ogni cam e raccontare quello che vedevo. Perchè solo on line ? l'arte è totalmente in crisi e non è colpa dei galleristi che ragionano tutti e dico tutti come dei commercianti. Aprono internet controllano quanto l'artista è quotato e comprano e svendono senza dare un significato all'opera. Ma non è questo il problema. E quale ? Se l'arte è in crisi, se è in crisi la galleria lo spazio la pittura il teatro la musica il cinema e le persone che gli girano intorno vuol dire che è in crisi l'artista. È inutile dare la colpa ad altri. Quando ad esempio le biennali non funzionavano gli artisti andavano a tirargli le uova contro perche' avevano altro da dire e volevano dirlo e contestavano quanto poco si raccontava nelle istituzioni. Oggi ci si limita a pagare gallerie e galleristi senza neanche conoscere un libro di storia dell'arte. Siamo artisti che invece di tirare uova preferiscono far frittate da servi, la crisi è nostra non raccontiamoci balle. Non siamo vittime ...oggi siamo il problema. E quindi internet ? Si internet, ti permette di scavalcare questa assenza. Nessun contatto con il gallerista, e arrivo direttamente al fruitore. Strapazzo i vincoli commerciali e torno alla purezza. Mi esprimo e non devono pagare per vedermi fare quello che mi piace fare. Zero commercio solo arte e idee. mettici anche che la gente non si muove da casa come dico appunto in questo servizio. la solitudine il malessere e non hai altro modo per fare arrivare la cultura. Le foto come le hai realizzate ? Con un progetto. volevo raccontare la solitudine non LA CAM, la solitudine sia del fruitore che di chi opera. Naturalmente c'e' anche la mia di solitudine. Ci sei riuscito ? Non sta a noi dirlo, ora sto aprendo altri progetti questo è finito. |