Berlino, 1927: Harry Frommermann, giovane e spiantato musicista, sogna di mettere in piedi un complesso. Nascono cosi' i "Comedian Harmonists",sestetto vocale con base di pianoforte che diventera' famosissimo in Germania e all'estero, almeno fino a quando non sorgeranno problemi col Governo Nazista a causa di 3 cantanti di origini ebraiche. Il film cerca di sfruttare, almeno nella campagna pubblicitaria, il successo avuto da "Train de vie", ma purtroppo di quest'ultimo non possiede ne' la leggerezza ne' la compattezza. Il regista perde per strada molti pezzi,
non riuscendo a gestire la scansione temporale del film: i nazisti
sbucano all'improvviso dal nulla, quasi che la Germania sia diventata
Nazista da un giorno all'altro, passano anni senza che ci se ne renda
conto, vengono mostrati concerti che sembrano durare una sola canzone,
manca del tutto insomma la percezione del tempo da parte dello
spettatore. Oltre a questo, molti dei personaggi sono malamente
stereotipati. Rimangono un'ottima colonna sonora e un film che, seppur
con poca coesione, riesce a tratti a divertire e a commuovere.
Abbastanza per una visione in videocassetta, un po' poco per spenderci
13.000 lire al cinema.
Vocale.