Mehmet, ragazzo turco dalla pelle insolitamente scura, incontra Berzan,giovane curdo, quando si ritrova a scappare con lui da una folla di hooligan inferociti. I due diventano amici, e Mehmet comincia piano piano a capire cosa significa essere emarginati nella Istanbul di oggi.

"Viaggio verso il sole" ha il difetto di essere rivolto prevalentemente al pubblico turco. Molti elementi non sono infatti spiegati, e lo spettatore meno addentro alle vicende turche puo' solo intuire alcuni dei passaggi piu' importanti: perche' Berzan viene emarginato (non viene
mai pronunciata la parola "curdo")? Perche' nessuno crede al luogo di nascita di Mehmet (ascoltando le parole del regista si capira' poi che Mehmet, per colpa della sua pelle scura, viene da tutti scambiato per curdo)? Cosa rappresentano le X rosse sulle porte delle case?

Per il resto la regista confeziona un film lontano dai luoghi comuni, lontano
da "bagni turchi" o "harem", un film con cui denuncia la persecuzione di
un popolo e lo fa in maniera sobria e di facile retorica. Un
esempio per tutti quei registi italiani che pensano che la denuncia si
possa fare solo con le storie vere.
Due come noi.