Prima osservazione. Insisto a ripetere, ripetero' sempre, lo ripetero' milioni di volte : una lettura non e' mai pericolosa ! Mai ! Sono pericolosi solo i testi radiotelevisivi o catechistici o pornografici : perche' abituano l'uomo all'irrealta'. ma anche questi testi e' meglio leggerli che non leggerli. Quanto ai ragazzini che ci pensino i loro padri o i loro maestri, o, tutto sommato, loro stessi. Si figura come sarebbe bella la storia letteraria se Dante, Boccaccio, Shakespeare, Belli eccetera, per migliaia di casi, si fossero occupati, scrivendo, dei ragazzini ? L'innocenza e' fatta per essere persa. Interroghi qualunque psicologo, anche non molto avanzato, lo interroghi a lungo, seriamente : vedra' che la sua immagine idillica e televisiva dell'infanzia cambiera' alle radici. In pratica accade questo : che se un ragazzo e' sano, semplice, normale, la conoscenza del mondo sessuale, in tutta la sua complessia' non provochera' alcun trauma rilevante. Se il ragazzo e' malato, complicato, anormale, tale conoscenza non potra' che essergli di aiuto perche' il suo squilibrio dipende dalla sproporzione tra cio' che sente e cio' che non sa. La conoscenza del proprio male o della propria angoscia e' il primo provvedimento terapeutico da prendere.