GIUSEPPE
SINOPOLI DIRETTORE
D'ORCHESTRA, Nato a Venezia il 2 novembre 1946
da madre veneziana e padre siciliano, Giuseppe Sinopoli
comincia ad interessarsi di musica all'età di 12 anni.
Dopo la maturità liceale, si iscrive alla Facoltà di
Medicina dell'Università di Padova. Ma la passione per
la musica lo spinge nel contempo a studiare al
Conservatorio «Benedetto Marcello» di Venezia, dove è
fortemente attratto e influenzato dalla figure e dalla
musica di Bruno Maderna e di Luigi Nono. Si laurea in
psichiatria nel 1972 con una tesi in psichiatria
(antropologia criminale).
Dopo una parentesi al Conservatorio di Messina come
organista, studia composizione a Darmstadt con Gyorgy Ligeti Karlheinz
Stockhausen In seguito,
allAccademia Chigiana di Siena, segue i corsi di
composizione di Franco
Donatoni È pure allievo di Franco Ferrara per la direzione d'orchestra che approfondisce
poi a Vienna con Hans
Swarowsky già maestro di
Claudio Abbado e di Zubin Metha.
È l'epoca dei suoi primi abbozzi compositivi, nel solco
di quel serialismo che Boulez voleva ancora imporre. Ma
ben presto Sinopoli cerca di emanciparsi da questi schemi
restrittivi. Quando presenta «Klavierkonzert» (1974),
egli parla di un 'ribaltamento del razionale condotto
alle sue soglie più liminari, nellirrazionalismo
più privato e pericoloso'.
Questo ribaltamento del quietismo sperimentalistico
attuato con le sue stesse armi ha lo scopo dichiarato di
riportare a galla tutte quelle contraddizioni
dellIo che lottimismo avanguardistico
sembrava accantonare: a ragione si è parlato di echi
espressionistici e influenze mitteleuropee, ma con quella
fusione di intelletto e sentimento che è propria anche
delle sue interpretazioni più riuscite. [*]
Grande successo ottiene la sua opera, Lou Salomé rappresentata per la prima volta alla Staatsoper
di Monaco di Baviera nel 1981.
Nel 1975 fonda l'Ensemble Maderna,
specializzato nell'esecuzione del repertorio
contemporaneo e di musica veneziana del Cinquecento.
Nel 1980 dirige, alla Deutsch Oper di Berlino, il Macbeth di Verdi. È l'inizio di una straordinaria
carriera:
Dune manière fulgurante, phénomène au demeurant
assez rare dans toute lhistoire de la direction
dorchestre, il trouva sa place dans le gotha. Sans
beaucoup de sueur. Sans concours remportés. Sans années
de galère. [**]
È invitato a dirigere nei più importanti teatri del
mondo e le orchestra più prestigiose: quella della Scala
(il suo debutto alla Scala è relativamente recente: nel
1994 con Elektra
di R. Strauss), i Wiener
Philharmoniker, l'Orchestra del Festival di Bayreuth (è
stato tra i pochi direttori italiani ad aver ottenuto
grande successo nel tempio wagneriano), il Covent Garden,
il Metropolitan, la New York Philharmonic, i Berliner
Philharmoniker...
Nel 1983 succede a Riccardo Muti alla direzione della Philharmonia di Londra, carica che manterrà fino al 1994;
dal 1983 al 1987 è direttore stabile dell'Orchestra di Santa Cecilia
a Roma e dal 1992 della Staatskapelle di Dresda
La Germania, lAustria, la
Gran Bretagna, gli Stati Uniti erano da tempo diventati i
Paesi dove più volentieri dirigeva. Per quanto concerne
lItalia, se si eccettuano gli anni trascorsi alla
guida dellOrchestra di Santa Cecilia, il maestro
spesso ha avuto rapporti conflittuali con i nostri teatri
lirici. Sinopoli è stato per breve, convulso tempo direttore
artistico dell'Opera di Roma e forti erano i suoi legami
con il Maggio Fiorentino, di cui, fino alla brusca
rottura nel 2000, era 'direttore onorario'. Delusioni
cocenti che lo indussero a prendere una dolorosa
decisione: «In Italia, tranne che alla Scala, non
dirigerò più. Solo alla Scala sono garantite quelle
condizioni artistiche alle quali sono abituato:
professionalità, efficienza, serietà».
Lamore
per la musica e la sua innata generosità lo avevano
portato a impegnarsi in una singolare attività
didattica: accettò infatti di dirigere lOrchestra
Sinfonica Nazionale Infantile del Venezuela, co mposta da
duecento bambini-musicisti tra i sei e i dodici anni, in
gran parte provenienti dalle «favelas»: «Li tratto con
la stessa gentilezza e severità degli orchestrali
adulti. Stiamo insieme solo pochi giorni, devo essere
molto professionale se voglio che serva loro».
Personaggio poliedrico si era dedicato di recente anche
all'archeologia e al collezionismo. A questo
proposito ebbe a dichiarare: «Non colleziono oggetti, ma
idee. Mi interessano quei periodi di crisi che
racchiudono la fine di qualcosa e già contengono quel
che verrà». Attualmente la sua straordinaria raccolta
di pezzi greci, romani, etruschi, egiziani è tutelata
dal ministero dei Beni Culturali.
È il primo italiano a vedersi affidato l'intero ciclo
del «Ring», a partire dall'estate del 2000 nel tempio
wagneriano di Bayreuth: «Siamo in una fase di lutto
della memoria» - ebbe a dichiarare in occasione
dell'atteso debutto» - E i lutti vanno elaborati
chiamando a raccolta le risorse intellettuali che si
posseggono. E Wagner è una grossa risorsa, specie oggi,
dato che all'eliminazione delle identità di gruppo
corrisponde il risveglio di super-identità dal carattere
aggresivo-emozionale.»
Nel 1990 diventa direttore dellOpera di Berlino e
nel 1992 della Staatskapelle di Dresda.
Nel 1979, dirigendo un concerto al Conservatorio di Santa
Cecilia a Roma, conosce Silvia Cappellini, seduta alla
celesta. Diventerà sua moglie, da cui avrà due figli.
Il 20 aprile 2001 il maestro è colpito da un infarto
mentre dirige l'Aida di Verdi alla Deutsche Oper di
Berlino.Il meglio del suo repertorio è unanimemente
indicato in autori come Puccini, Wagner, Mahler, Strauss
e la musica contemporanea.
GIUSEPPE SINOPOLI
[a cura di Pietro Bria e Sandro Cappelletto]
WAGNER
O LA MUSICA DEGLI AFFETTI
pp. 96, ¤ 13,00, Cod.
2001.23 Collana: Varie
ISBN 88-464-3336-X
Richard
Wagner era una stella fissa nell'orizzonte interpretativo
di Giuseppe Sinopoli.
Per il suo pensiero e per la sua passione di direttore,
quella musica rappresentava un confronto continuo, dove
le competenze del musicista incontravano quelle del
medico, dello studioso del mito, dell'intellettuale
libero.
I testi qui raccolti raccontano la vastità delle
relazioni, dei nessi, degli affetti che Sinopolisapeva
riconoscere e suscitare 'leggendo' Wagner e affrontando
la questione attualissima della messa in scena delle sue
opere, del rapporto tra idea musicale e sua
rappresentazione.
Strauss e Puccini sono i compositori indagati nella
conversazione con Carmelo Di Gennaro. L'ultima
intervista, concessa un mese prima della scomparsa, di un
artista di cui amiamo la memoria e sentiamo la mancanza.
Pietro Bria, professore di Igiene Mentale presso
l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e membro
della Società Psicoanalitica Italiana. Dirige il Sevizio
di consultazione psichiatrica presso il Policlinico
Gemelli di Roma. Ha curato presso l'editore Einaudi
l'opera di Ignacio Matte Blanco.
Sandro Cappelletto, scrittore e critico musicale, è
accademico dell'Accademia Filarmonica Romana e
vice-direttore artistico della Scuola di Musica di
Fiesole. Tra le sue pubblicazioni, La voce perduta, prima
biografia di Carlo Broschi Farinelli. Collabora ai
quotidiani La Stampa e Le Monde.
Ricordo
di Giuseppe Sinopoli
Su
questa pagina una scelta di interviste esclusive per la
Radio della Svizzera Italiana
Giuseppe Sinopoli al Festival di
Bayreuth, in occasione della realizzazione del «Ring»
wagneriano, in «Asterischi», luglio 2000 (audio -
11'27)
Incontro con Giuseppe Sinopoli, in «Primo Piano», 1994
(audio - 23'57)
La nuova orchestra della RAI. Progetti futuri e
prospettive. Ospiti: Sergio Sablich, allora direttore
artistico dell'Orchestra; Giorgio Pestelli, ex-direttore
artistico dell'Orchestra; Giuseppe Sinopoli, in «Primo
Piano», 1994 (audio - 28'45)
Il «Rosenkavalier» di Richard Strauss, commedia per
ossimoro, marzo 2001 (audio - 6'21)
Le caratteristiche musicali del «Rosenkavalier», marzo
2001 (audio - 1'43)
La «Turandot» di Giacomo Puccini, la Cina dei «non
affetti» e «le grandi ali nere di velluto», marzo 2001
(audio - 6'36)
Giacomo Puccini e la cultura europea, marzo 2001 (audio -
6'53)
Un' intervista realizzata da
Carmelo Di Gennaro che Radiotre ha trasmesso sabato sera,
a poche ore dalla morte del grande direttore.
1. Appunti su «Il Cavaliere
della rosa» di Richard Strauss: «il buio nella luce».
2. «Salome» ed «Elektra»:
Richard Strauss e i miti.
3. Una grande leggerezza: come
Sinopoli intendeva dirigere «Il Cavaliere della rosa».
Perchè il valzer è il cerchio della morte.
4. «Turandot» di Puccini: gli
affetti e la negazione degli affetti.
5. «Turandot» è la morte:
«con grandi ali di velluto nero».
6. Puccini come esponente della
cultura innovativa europea.
7. «Tosca», «Butterfly».
L'emancipazione della donna con cinquant'anni di
anticipo.
8. Un'opera scritta da
Sinopoli: «Lou Salome».
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